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18/07/2014

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Industria e imprenditoria

Materie prime

L'importanza delle materie prime

Le materie prime sono alla base dell’industria. I produttori non possono essere competitivi se non è garantito loro un equo accesso ai componenti essenziali del prodotto finito. Benché l’Europa abbia guidato la rivoluzione industriale e sia ancora oggi una massima potenza, può contare su giacimenti limitati di materie prime. Per preservare la competitività industriale europea è quindi necessario garantire l'approvvigionamento di un’ampia gamma di materie prime da paesi terzi.

Le batterie al nichel, una componente essenziale dei telefoni cellulari, dei computer portatili e degli autoveicoli ibridi, contengono lantanio, una delle 17 terre rare, di cui l’Europa è estremamente povera. Per i dispositivi medici e gli strumenti ottici è invece necessario il tantalio, un metallo che si trova solo in Brasile e in Australia. Fino ad oggi, sono 14 le materie prime considerate essenziali, in quanto fondamentali per l’industria dell’UE, ma scarseggiano in Europa e sono difficili da reperire sui mercati esteri.

«Sebbene nessun paese al mondo abbia tutte la materie prime di cui ha bisogno, l’Europa è particolarmente vulnerabile, in quanto dipende dalle importazioni di molte materie prime importanti . Per questa ragione, la ricerca di alleanze e di collaborazioni con altri paesi è ormai un elemento centrale della strategia europea per le materie prime. Per garantirne il buon esito è fondamentale che la Commissione e gli Stati membri agiscano e si muovano nella stessa direzione.»

Questo elenco potrebbe allungarsi a causa di alterazioni dei mercati di materie prime provocate da politiche commerciali protezionistiche quali il ricorso a imposte sull’esportazione o a dazi all’importazione, la fissazione dei prezzi e le regole d’investimento restrittive. Ad esempio, nel 2012 l’UE ha presentato una denuncia presso l’Organizzazione mondiale del commercio nei confronti della Cina sulle restrizioni alle esportazioni delle terre rare da essa adottate. La domanda mondiale di materie prime è in continuo aumento, con un conseguente incremento dei prezzi.

In questo contesto, è necessario attuare nei confronti dei nostri partner mondiali una «diplomazia delle materie prime», basata su una strategia globale che utilizzi come strumenti di negoziazione il commercio, lo sviluppo e l’accesso alle materie prime. Se apriamo il mercato europeo, il più grande al mondo, alla concorrenza straniera, dobbiamo in cambio pretendere di accedere alle risorse estere a condizioni eque.

Sono attualmente in corso dialoghi sull'accesso alle materie prime con numerosi partner, tra cui Argentina, Cina, Groenlandia, Giappone, Messico, Russia e Stati Uniti d’America. È ora importante tradurre questi dialoghi in una base per accordi definitivi.

Cooperazione con la Groenlandia

In particolare, desideriamo rafforzare la cooperazione con la Groenlandia con benefici per entrambe le parti, utilizzando infrastrutture e investimenti comuni o capacità rafforzate per la ricerca e lo sfruttamento di materie prime. A nome della Commissione europea ho firmato una lettera di intenti sulla cooperazione in questo settore nel giugno 2012 nella città di Nuuk. Cofirmatari sono stati il commissario UE per lo Sviluppo Andris Piebalgs e il primo ministro della Groenlandia Kuupik Kleist. Attualmente circa il 58 % delle società di prospezione operanti in Groenlandia sono canadesi o australiane. La percentuale delle società dell’UE attive nel paese è solo del 15 % (grazie a Danimarca, Germania, Repubblica ceca e Regno Unito). Sebbene le imprese europee detengano in Groenlandia tre delle quattro licenze di sfruttamento, partecipano tuttavia in maniera ridotta alle attività di prospezione in corso e possiedono solo poche licenze di prospezione (detenute principalmente da Regno Unito, Germania e Danimarca).

Accesso alle materie prime:instaurare un rapporto privilegiato con l'Africa

In occasione della quarta riunione Unione africana-UE a livello dei Collegi, tenutasi l’8 giugno 2010 ad Addis Abeba, ho discusso aspetti importanti delle relazioni tra i due continenti: una politica sostenibile per migliorare l’accesso alle materie prime e opportunità per promuovere infrastrutture e integrazione a livello regionale, in particolare in relazione alle applicazioni spaziali.

Per quanto riguarda l'accesso alle materie prime, la Commissione dell'Unione africana e la Commissione europea hanno convenuto di collaborare in materia di governance, infrastrutture, conoscenze e attività geologiche.

Nel gennaio 2012 si è tenuta a Bruxelles una conferenza ad alto livello sul partenariato UE-Africa relativo alle materie prime, intitolata Translating Mineral Resource Wealth into Real Development for Africa (Trasformare la ricchezza di risorse minerarie in un reale sviluppo per l'Africa).

Con l'iniziativa Materie prime, la Commissione si è impegnata a portare avanti, in collaborazione con i paesi africani,  la valutazione della possibilità di sostenere una maggiore cooperazione tra gli istituti di rilevamento geologico dei due continenti, e a promuovere la cooperazione nei consessi multilaterali, quali il programma di geoscienze dell’UNESCO.

Uno studio esplorativo in questo campo dovrebbero avere inizio nel 2013. L'obiettivo è, da un lato, definire progetti comuni destinati a migliorare le conoscenze sui giacimenti africani e, dall'altro, creare una rete per la fornitura di corsi di formazione agli istituti di rilevamento geologico africani, come pure per lo scambio e la digitalizzazione dei dati.

Gli istituti di rilevamento geologico europei sono chiamati a svolgere un ruolo chiave in questo processo.

Aumentare la produzione europea di materie prime

È inoltre importante migliorare la sostenibilità dei progetti di estrazione in Europa e affinare il quadro normativo europeo in materia di materie prime con lo scopo di garantire stabilità e competitività nella fornitura di materie prime da fonti UE. Inoltre, poiché abbiamo risorse limitate, dobbiamo sfruttare al meglio le nostre possibilità tecnologiche, e al tempo stesso preservare la sostenibilità della nostra industria mineraria.

Secondo le stime, in Europa il valore dei giacimenti minerari inutilizzati e situati a una profondità di 500-1000 metri ammonterebbe a circa 100 miliardi di euro. Per questo motivo abbiamo istituito un partenariato europeo per l’innovazione nel campo delle materie prime con lo scopo di aumentare la produzione interna dell’Europa. Esso riunisce capitali e risorse umane, gli Stati membri, le imprese e i ricercatori, in uno sforzo comune di innovazione per sostenere la prospezione, l'estrazione e la lavorazione delle materie prime. Nuove tecnologie renderanno possibili estrazioni a maggiori profondità, nelle zone più remote e in condizioni estreme.

Occorre inoltre adottare le misure necessarie per mettere a punto prodotti che possano sostituire le materie prime essenziali e migliorare il riciclaggio dei 17 kg di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche attualmente prodotti ogni anno da ciascun cittadino dell'UE.

Per ulteriori informazioni

Ultimo aggiornamento: 18/07/2014 |  Inizio pagina