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18/07/2014

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Industria e imprenditoria

Edilizia

Puntare sugli edifici a basso consumo energetico per rilanciare la crescita

La "rivoluzione verde" in Europa dovrebbe partire dal settore edilizio. Può sembrare un paradosso, ma senza un impegno serio a rinnovare gli edifici esistenti e spianare la strada a costruzioni più efficienti dal punto di vista dei consumi energetici, gli sforzi dell'Europa per contrastare i cambiamenti climatici potrebbero essere vani.

Gli edifici commerciali, pubblici e residenziali rappresentano il 40% circa del consumo di energia dell'UE. Si calcola che, se i fabbricati fossero più efficienti dal punto di vista energetico, i risparmi sarebbero dell'ordine del 12% entro il 2020 e ancora più elevati nel lungo termine.

L'edilizia è inoltre un settore chiave per rinnovare le città europee e trasformarle in città intelligenti. Purtroppo, gli edifici a basso consumo energetico e potenzialmente in grado di ridurre i costi e le emissioni di CO2 non sono ancora molto diffusi, nonostante i loro indubbi vantaggi economici e ambientali.

"Le prestazioni del settore edile influiscono in modo decisivo sullo sviluppo complessivo dell'economia. La competitività delle imprese di costruzioni è quindi una questione importante, non solo per la crescita e l'occupazione in generale, ma anche per garantire la sostenibilità del settore".

La Commissione europea è attivamente impegnata per aiutare il settore edilizio a realizzare ambiziosi obiettivi di risparmio energetico. Attualmente sta attuando un piano d'azione di ampia portata che durerà fino al 2020.

Il rilancio del settore apporterà vantaggi evidenti all'ambiente e all'economia europea. Le imprese di costruzioni generano quasi il 10% del PIL dell'UE e danno lavoro a 20 milioni di persone, soprattutto nelle piccole imprese e microimprese.

Il settore delle opere edilizie e infrastrutturali è stato però duramente colpito dalla crisi economica e finanziaria: fra il 2008 e la fine del 2012 ha registrato un calo del 16% nell'UE.

Per contrastare questa tendenza pericolosa, che incide sull'economia europea nel suo insieme, la Commissione ha proposto di raddoppiare l'obiettivo annuale per la ristrutturazione degli edifici delle amministrazioni centrali, portandolo al 3%. Inoltre, consiglia di ristrutturare il 2% dell'intero parco immobiliare.

Le autorità nazionali dovranno compiere uno sforzo notevole, con importanti piani di investimento pubblici e privati. I paesi che restano al di sotto del tetto di deficit dell'UE possono ora contare su più flessibilità per gli obiettivi di bilancio. Nuovi fondi dovrebbero essere destinati ad azioni a favore della crescita, anche nel settore delle costruzioni.

La Commissione si adopera inoltre per agevolare l'attività delle imprese edili europee al di fuori dell'UE, facilitandone l'accesso agli appalti pubblici all'insegna della reciprocità con i nostri principali partner commerciali e di investimenti.

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Ultimo aggiornamento: 18/07/2014 |  Inizio pagina