Questo sito è stato archiviato il 18/07/2014
18/07/2014

Percorso di navigazione

Industria e imprenditoria

Sostanze chimiche

L'industria chimica dell'Europa: sicura e competitiva

L’industria chimica ha cambiato il mondo in cui viviamo, rendendo i prodotti più economici, leggeri e resistenti. Questo successo europeo va difeso. 

I prodotti chimici, le materie plastiche e la gomma sono fondamentali per l’industria dell’UE. I prodotti del settore chimico hanno contribuito a modernizzare tutti i comparti industriali, dalle automobili agli aerei, con ricadute positive sulla crescita economica, l’innovazione, l’occupazione e le esportazioni. 

L’Europa è leader mondiale del settore con una quota pari al 20% del mercato globale. I progressi tecnologici hanno permesso alle imprese europee di rimanere competitive e vendere i propri prodotti e progetti in tutto il mondo per decenni. Le sostanze chimiche sono inoltre essenziali per far fronte alle sfide future, come la transizione verso un’economia a basse emissioni di CO2.

"L’industria chimica è stata per molto tempo un successo europeo. Dobbiamo impegnarci al massimo per difendere questa leadership. A tal fine occorre garantire prezzi energetici competitivi e trovare il giusto equilibrio tra la nostra ambiziosa politica ambientale e le esigenze dei settori a rischio di delocalizzazione."

C'è tuttavia ancora molto da fare per promuovere una maggiore efficienza energetica nell'industria chimica.  Gli stabilimenti chimici consumano molta più energia - in particolare petrolio e gas naturale - rispetto agli altri impianti e le loro fatture energetiche possono quindi essere molto costose. In Europa i costi dell’energia stanno aumentando, mentre tendono a diminuire altrove: nell'UE superano di tre volte quelli degli Stati Uniti, e a livello generale sono più alti dei costi sostenuti dagli altri concorrenti nel resto del mondo.

Negli ultimi venti anni l’industria chimica ha reagito a queste pressioni riducendo l’intensità energetica e le emissioni di gas serra del 50% (mentre la produzione è aumentata del 70%). Nonostante questi miglioramenti, l'aumento del costo dell'energia induce molte imprese chimiche ad alta intensità energetica a valutare l’ipotesi di investire negli Stati Uniti o in altri paesi meno costosi. Nel peggiore dei casi, optano per la chiusura degli stabilimenti nell’UE.

La Commissione è in prima linea per invertire questa tendenza allarmante. Verrà pubblicata tra breve una relazione sui costi dell’energia per valutare l’impatto negativo delle fatture energetiche eccessive in determinati settori, compreso il comparto chimico. La relazione aumenterà la consapevolezza di ciò che è in gioco in termini economici, catalizzando, auspicabilmente, gli interventi necessari.  Siamo inoltre impegnati a promuovere la certezza del diritto riguardo ai contratti di energia elettrica a lungo termine per le industrie ad elevato consumo di energia. Questa misura dovrebbe garantire prezzi più bassi a chi acquista energia e una maggiore stabilità finanziaria e chi la vende.

Parallelamente, occorre anche promuovere l’innovazione. I nostri concorrenti giapponesi e americani investono molto di più in ricerca e sviluppo (R&S) delle imprese chimiche europee. Il riciclaggio è un altro elemento chiave per il futuro del settore e rappresenta un'opportunità più che un onere.  

La Commissione è impegnata attivamente a elaborare un quadro giuridico che renda la vita più semplice alle industrie chimiche, riduca al minimo la burocrazia e stimoli gli investimenti. 

La legislazione europea in materia di sostanze chimiche è la più avanzata e sicura del mondo. REACH è infatti la normativa di riferimento a livello globale. Grazie a questo regolamento il nostro mercato funziona meglio e i nostri cittadini sono più sicuri. Ma sappiamo anche che l’industria deve far fronte a pesanti oneri normativi che possono incidere negativamente sulla sua competitività. Stiamo lavorando per semplificare le procedure REACH e aiutare le piccole imprese a gestire con maggiore facilità la comunicazione delle informazioni richieste dal regolamento.

Per saperne di più Deutsch (de) English (en) français (fr)

Ultimo aggiornamento: 18/07/2014 |  Inizio pagina