La Settimana europea delle regioni e delle città mette in luce la politica di coesione e il suo ruolo nel sostenere le regioni ad affrontare gli effetti della guerra della Russia nei confronti dell'Ucraina

  • 09 October 2023
La Settimana europea delle regioni e delle città mette in luce la politica di coesione e il suo ruolo nel sostenere le regioni ad affrontare gli effetti della guerra della Russia nei confronti dell'Ucraina

Oggi, durante la conferenza stampa per il lancio della 21a Settimana europea delle regioni e delle città, la Commissaria europea per la Coesione e le riforme Elisa Ferreira e il Presidente del Comitato delle regioni Vasco Alves Cordeiro si sono riuniti per sottolineare il ruolo cruciale svolto dalla politica di coesione nell'attenuare gli effetti della crisi energetica e nel fornire aiuto alle persone in fuga dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina così come alle persone e alle regioni che le accolgono.

Grazie all'iniziativa "Sostegno per l'energia a prezzi accessibili" (SAFE), gli Stati membri possono ora aiutare le piccole e medie imprese (PMI) e le famiglie vulnerabili a far fronte all'aumento dei prezzi dell'energia. Oltre 725 milioni di € di fondi della politica di coesione sono già stati programmati e riprogrammati a questo fine. Poiché i piani in altri Stati membri si stanno ancora concretizzando, il valore totale delle misure SAFE potrebbe raggiungere 4 miliardi di €.

Mediante i pacchetti dell'azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa (CARE), di un importo massimo di 17 miliardi di €, gli Stati membri hanno riprogrammato finora circa 1,3 miliardi di € per l'alloggio, l'assistenza sanitaria, l'abitazione, l'occupazione, la scolarizzazione e il sostegno medico, sociale e psicologico ai rifugiati. Le flessibilità offerte da CARE continueranno nel periodo di programmazione 2021-2027, compresi i pagamenti anticipati del 5 % per una maggiore liquidità e il 100 % di cofinanziamento UE delle misure, il che agevolerà l'integrazione dei cittadini di paesi terzi fino al 30 giugno 2024. Almeno il 30 % delle spese che beneficiano di queste misure deve essere destinato a operazioni sviluppate dagli enti locali e dalle organizzazioni della società civile.

Esempi di solidarietà dell'UE verso l'Ucraina

  • In Polonia, il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e l'azione di coesione a favore dei rifugiati in Europa (CARE) hanno sostenuto la creazione di 10 unità abitative distinte nella città di Zamość, presso il confine polacco-ucraino. Un edificio è stato adattato per offrire soluzioni abitative adeguate alle persone in fuga dall'Ucraina (in particolare le donne con bambini) a seguito dell'aggressione della Russia.
  • In Germania, 15 milioni di € a titolo del FESR e del Fondo sociale europeo (FSE) sono stati utilizzati per programmi di sostegno ai rifugiati nella Bassa Sassonia. Il progetto CARE ha sponsorizzato corsi di lingua tedesca per i rifugiati, che hanno contribuito all'integrazione sociale e alla preparazione dei partecipanti alle opportunità di formazione, agli studi e al lavoro.

Esempi di sostegno dell'UE per contrastare i prezzi elevati dell'energia a favore delle PMI e delle famiglie vulnerabili

  • La Slovacchia ha già utilizzato finanziamenti della politica di coesione di oltre 650 milioni di € per integrare il proprio regime nazionale di sostegno per l'energia che aiuta le famiglie vulnerabili a pagare le bollette energetiche. Il regime compensa tra l'altro l'aumento dei prezzi del gas per uso domestico e dei costi di riscaldamento e prevede una compensazione specifica dei prezzi dell'energia per i clienti al dettaglio di energia elettrica e gas.
  • La Bulgaria ha già stanziato 24,3 milioni di € di risorse della politica di coesione per misure SAFE a sostegno delle famiglie vulnerabili.
  • La Romania ha trasferito fondi a titolo del FSE di oltre 50 milioni di € per aiutare le famiglie a pagare le bollette energetiche.

Anche i cittadini pensano che i progetti finanziati dall'UE abbiano un impatto positivo!

I risultati della nuova indagine Eurobarometro, che la Commissione pubblica oggi, mostrano che il 39 % degli intervistati ha una conoscenza generale dei progetti finanziati dall'UE, con un aumento di 5 punti percentuali rispetto a 12 anni fa. Tra gli intervistati che conoscono i progetti finanziati dall'UE, il 79 % ritiene che essi abbiano un impatto positivo sulle regioni.

Contesto

La politica di coesione è la principale politica di investimento dell'UE e ne rappresenta circa un terzo del bilancio (quadro finanziario pluriennale). Tale politica mira a ridurre le disparità economiche, sociali e territoriali all'interno dell'UE.

Durante la pandemia di COVID-19, l'Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus (CRII) ha consentito agli Stati membri di reindirizzare i fondi non spesi nel periodo 2014-2020 verso le spese di emergenza, tra cui regimi di lavoro temporaneo, attrezzature digitali per le classi online, mascherine e altri dispositivi di protezione, ventilatori e persino vaccini. Grazie a queste misure sono stati riprogrammati più di 24 miliardi di €.

I pacchetti CARE di un importo massimo di 17 miliardi di € hanno aiutato i paesi e le regioni ad alleviare l'onere sui bilanci nazionali programmando e riprogrammando i fondi della politica di coesione per il periodo di programmazione 2014-2020 per sostenere sia i rifugiati sia le persone e le regioni che li accolgono. Le flessibilità offerte da CARE continueranno nel periodo di programmazione 2021-2027, compresi i pagamenti anticipati del 5 % per una maggiore liquidità e il 100 % di cofinanziamento UE delle misure, il che agevolerà l'integrazione dei cittadini di paesi terzi fino al 30 giugno 2024. Almeno il 30 % delle spese che beneficiano di queste misure deve essere destinato a operazioni sviluppate dagli enti locali e dalle organizzazioni della società civile.

L'iniziativa SAFE consente di riorientare ulteriormente i fondi non spesi per sostenere le PMI e le famiglie vulnerabili particolarmente colpite dagli elevati prezzi dell'energia e per finanziare regimi di riduzione dell'orario lavorativo volti a mantenere i posti di lavoro. Gli Stati membri possono utilizzare fino al 10 % della loro dotazione della politica di coesione per far fronte al forte aumento dei prezzi dell'energia.

Dal 9 al 12 ottobre si svolgerà a Bruxelles la 21a Settimana europea delle regioni e delle città. Oltre 7 000 partecipanti seguiranno dal vivo l'evento, che ospiterà più di 300 sessioni e prevede oltre 1 000 oratori provenienti da tutta l'UE e da paesi terzi. I temi della Settimana europea delle regioni riguardano l'eliminazione degli ostacoli alla cooperazione transfrontaliera, la transizione energetica a livello locale per la sicurezza e la sostenibilità, la promozione dell'innovazione sociale, le regioni in transizione post-industriale, la necessità di trattenere i talenti per la crescita regionale e i centri urbani di piccole e medie dimensioni trainanti per la crescita.

Dopo l'adattamento rapido e senza precedenti delle norme di finanziamento per sostenere gli Stati membri e le regioni durante la pandemia di COVID-19, la politica di coesione è ancora una volta in prima linea nella risposta dell'Europa alle recenti crisi. Oltre a sostenere fin dal primo giorno le persone che fuggono dalla guerra in Ucraina, la politica di coesione ha aiutato anche le famiglie vulnerabili e le PMI a pagare le bollette energetiche grazie all'iniziativa SAFE. Si tratta di una chiara espressione della solidarietà che è al centro della politica di coesione e di una dimostrazione concreta del suo impegno a non lasciare indietro nessun cittadino e nessuna regione.

Elisa Ferreira, commissaria per la Coesione e le riforme - 09/10/2023

Dalle conseguenze della guerra della Russia nei confronti dell'Ucraina alle crescenti catastrofi climatiche, dalla crisi energetica alle disuguaglianze sociali, i rappresentanti locali e regionali hanno gestito le crisi. Come dimostra la relazione sullo stato delle regioni e delle città, è essenziale evitare nuove disparità emergenti di fronte alle trasformazioni strutturali e prepararsi al futuro. È necessaria una politica di coesione rafforzata per colmare il divario territoriale, gestire le transizioni digitale e verde sul terreno e sostenere le persone in ogni parte d'Europa.

Vasco Alves Cordeiro, President of the European Committee of the Regions - 09/10/2023

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