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Sostenibilità, estetica e inclusione: la politica di coesione sostiene il nuovo Bauhaus europeo

  • 16 Apr 2021
Sostenibilità, estetica e inclusione: la politica di coesione sostiene il nuovo Bauhaus europeo

L’iniziativa «nuovo Bauhaus europeo» annunciata dalla presidente von der Leyen nel gennaio 2021 mira a collegare il Green Deal europeo ai nostri spazi abitativi. In vista di una conferenza dedicata pianificata per il 22-23 aprile, abbiamo discusso del ruolo della politica di coesione nel nuovo Bauhaus europeo con la Commissaria Elisa Ferreira, che è alla guida di questa iniziativa insieme alla Commissaria Mariya Gabriel. Speriamo che questa intervista ti ispiri a contribuire con idee ed esempi sul sito webdedicato, e a partecipare insieme alla progettazione di questo nuovo movimento europeo.

Commissaria Ferreira, presenti il nuovo Bauhaus europeo e spieghi il suo approccio innovativo

Questa iniziativa è molto speciale per me, soprattutto dopo l’anno difficile che ci siamo lasciati alle spalle e che molti hanno trascorso chiusi in casa, alle prese con enormi cambiamenti e incertezze. Credo fermamente che il nuovo Bauhaus europeo sarà uno stimolo per migliorare i luoghi e il modo in cui viviamo e per ricostruire meglio le nostre vite. Come afferma la presidente von der Leyen, questo è un progetto di speranza e di ripresa. Proprio come il movimento Bauhaus originale, che riconciliava la produzione di massa con le esigenze individuali e lo spirito artistico, la nuova iniziativa si sforza di conciliare spazi pubblici e privati accessibili, funzionali ed esteticamente gradevoli con la sostenibilità. «La forma dovrebbe seguire il pianeta» con le persone al centro. Può essere visto come l’espressione culturale del «Green Deal». Si tratta di tradurre i principi fondamentali della sostenibilità, dell’estetica e dell’inclusione nella nostra vita quotidiana, nella nostra ricerca collettiva di trasformazione verde. Dovrebbe anche incorporare i nostri principi di coesione relativi al non lasciare indietro nessuno. L’inclusione, in termini di disponibilità e accessibilità, è particolarmente rilevante in questo caso: dobbiamo fare in modo che la sostenibilità con stile non sia privilegio di pochi, ma un’opportunità per molti. Nel tempo, il nuovo Bauhaus europeo dovrebbe essere rilevante per tutte le regioni e tutti i territori. 

L’iniziativa si sviluppa in tre fasi: progettazione collettiva, realizzazione e divulgazione. Può spiegare le fasi e commentare i progressi raggiunti finora? È facile mobilitare un ampio supporto e coinvolgimento?

Attualmente siamo nella fase di progettazione, durante la quale esploriamo idee e diamo forma al movimento, attingendo all’esperienza e all’impegno di tutti: ingegneri, studenti, progettisti, attivisti, architetti, accademici, esperti di qualsivoglia sfera sociale. Vogliamo anche ascoltare i cittadini e la società in generale: quali sono le loro aspettative? In che modo le persone vogliono vivere, lavorare e interagire insieme nella nuova era della transizione verde e digitale, quando la vita si svolge tanto online quanto nei nostri spazi fisici? Stiamo gradualmente costruendo una comunità del nuovo Bauhaus europeo: diverse organizzazioni hanno manifestato grande interesse a diventare nostri partner e molte persone stanno apportando idee, esempi e sfide.

C’è un grande interesse, tanto entusiasmo e un’energia davvero positiva. Dobbiamo sostenere questa idea per diventare un movimento europeo, diffondendo il concetto di nuovo Bauhaus europeo anche oltre i confini dell’UE. Come raggiungere questo obiettivo? Dobbiamo premiare le buone idee, incentivare gli esempi del triangolo del nuovo Bauhaus europeo. Lanceremo il primo premio del nuovo Bauhaus europeo in occasione della conferenza che si terrà il 23 aprile. Continua a seguirci! (e nel frattempo, lascia che ti dia un piccolo suggerimento: iscriviti alla newsletter del nuovo Bauhaus europeo!) In secondo luogo, alcuni dei primi contributi sul nostro sito web non richiedono tanto finanziamenti da parte dell’UE, quanto piuttosto sostegno per superare sfide quali capacità, mancanza di esperienza, reti e scambi. Pertanto, vogliamo offrire assistenza tecnica, promuovendo approcci multidisciplinari e territoriali in linea con la visione del nuovo Bauhaus europeo per supportare tutti coloro che vogliono realizzare progetti e hanno buone idee, ma non sanno ancora come fare. Alla fase di realizzazione si arriverà gradualmente, in concomitanza allo sviluppo del quadro di sostegno. L’obiettivo è iniziare sostenendo almeno cinque progetti pilota del nuovo Bauhaus europeo in diversi paesi dell’UE, seguiti da altri, sfruttando gli approcci innovativi dell’Iniziativa urbana europea nell’ambito della politica di coesione e integrando gradualmente diverse azioni del nuovo Bauhaus europeo in vari programmi dell’UE, ma anche altri investimenti pubblici e privati.

È importante ampliare e mantenere viva la conversazione. Cittadini, organizzazioni, scuole di progettazione e altre parti interessate partecipano a conversazioni e condividono esempi, idee e sfide stimolanti intorno all’iniziativa. Ad esempio, un evento del genere è stato organizzato a febbraio a beneficio della rete di sviluppo urbano[1]. Sono felice che la campagna di comunicazione stia dando i suoi frutti: abbiamo già raccolto diverse centinaia di contributi attraverso il sito web e annunciato un elenco dei primi partner del nuovo Bauhaus europeo all’inizio di marzo. Sono le prime 13 reti, associazioni e organizzazioni che fungeranno da promotori e interlocutori chiave; e l’elenco si evolve rapidamente ogni settimana. Certo, alcuni attori sono più rapidi nel rispondere, ma invito le organizzazioni e le persone di tutta l’UE a partecipare: abbiamo bisogno di partner da ogni paese.

Immaginiamo che io faccia parte di un’organizzazione/associazione e voglia essere coinvolto. Come divento partner?

Anche in questo caso, chiunque può contribuire con idee, condividere sfide, documenti o studi, iscriversi alla newsletter o interagire con la comunità in generale sul sito web del nuovo Bauhaus europeo. Se ti interessa organizzare eventi e conversazioni nell’ambito del nuovo Bauhaus europeo e vuoi aiutarci a promuovere l’iniziativa, candidati per diventare un partner e raccontaci come puoi farlo al meglio, con chi vuoi interagire, quali idee vuoi approfondire, chi vuoi raggiungere. I partner possono utilizzare il nostro toolkit per coinvolgere i cittadini in queste conversazioni e svolgeranno sicuramente un ruolo importante durante la transizione dalla fase di progettazione collettiva a quella di realizzazione. Saremo entusiasti di vedere le proposte che arriveranno!

E i giovani? Raggiungere i giovani europei e dare loro voce può essere a volte complesso: il nuovo Bauhaus europeo si occupa di questa difficoltà?

Vogliamo assolutamente ascoltare le loro voci: abbiamo bisogno della loro creatività e del loro punto di vista. Alcuni dei canali di comunicazione che utilizziamo si rivolgono in particolare alla fascia di età compresa tra i 18 i 35 anni. I social media sono ovviamente fondamentali per raggiungere i giovani: @neweuropeanbauhaus ha già oltre 7000 follower su Instagram e l’iniziativa è anche su Pinterest. Gina Gylver, uno dei membri della tavola rotonda ad alto livello, ha solo 19 anni, ma è già una voce globale in materia di clima e ora è anche un’attivista per il nuovo Bauhaus europeo. Contiamo su di lei per dare l’esempio e per spargere la voce tra i coetanei. Questo è un progetto per tutte le generazioni e, francamente, penso che potrebbe anche essere un ponte tra di loro, con il potenziale per riconciliare alcune delle grandi lacune che le questioni intergenerazionali relative a clima, tecnologia e opportunità hanno lasciato aperte nella società odierna. Vogliamo che questo sia un approccio dal basso verso l’alto con un ampio coinvolgimento di tutte le diverse parti interessate, mentre facciamo del nostro meglio per agevolare, supportare e fornire un quadro abilitante con risultati concreti.

La politica di coesione si basa sui principi di solidarietà e partenariato: qual è il suo ruolo nel nuovo Bauhaus europeo? Questi principi troveranno applicazione? 

La politica di coesione è un partner naturale dell’iniziativa «nuovo Bauhaus europeo», poiché promuove convergenze e soluzioni per strategie di sviluppo che riconoscono le sfide economiche, sociali e climatiche, con un’attenzione particolare ai territori. La discussione nell’ambito del nuovo Bauhaus europeo ruota naturalmente intorno ai luoghi e allo spazio geografico. Con il suo forte orientamento locale e regionale, la politica di coesione fornisce un quadro consolidato per lo sviluppo urbano sostenibile e la sperimentazione a livello locale. I principi di solidarietà e partenariato sono anche parte integrante dell’idea di inclusività, di creazione collettiva e di essere un movimento per tutti, piuttosto che per pochi selezionati o per un’élite. Sappiamo che questa iniziativa abbatterà le strutture che formano ciascun aspetto del modo in cui viviamo e facciamo le cose, comprese le politiche dell’UE. E lo fa già adottando un approccio dal basso verso l’alto e affrontando la progettazione in maniera collettiva. La questione non riguarda denaro nuovo o aggiuntivo, quanto piuttosto mobilitare le risorse nell’ambito di varie politiche e programmi europei per garantire un avvio efficace in seguito alla fase di progettazione e la diffusione attraverso programmi, progetti e fonti di finanziamento tradizionali. La politica di coesione ha un ruolo da svolgere? Certamente. La trasformazione dei luoghi in cui si lavora e si vive, gli alloggi a prezzi accessibili o i luoghi comunitari pubblici, le soluzioni edilizie più sostenibili e le ristrutturazioni ad alta efficienza energetica rappresentano il pane quotidiano della politica regionale, per la quale abbiamo sviluppato un’esperienza di oltre 30 anni. Pertanto, la filosofia della politica di coesione e gli strumenti di supporto, compresi i finanziamenti, sono rilevanti in questo contesto: dal premiare i migliori esempi di nuovo Bauhaus europeo alla fornitura di assistenza tecnica, dal coltivare la sperimentazione del nuovo Bauhaus europeo negli ambienti urbani agli Stati membri che adottano la sostenibilità, l’estetica e l’inclusione come parte della programmazione della coesione. Il nostro successo dipenderà in gran parte dalla costruzione di comunità forti che supportino la realizzazione di questi obiettivi visionari. Speriamo di raggiungerli insieme a voi!

E le altre aree politiche: innovazione, cultura, industria?

I settori culturali e creativi sono stati tra i primi ad abbracciare il nuovo Bauhaus europeo e a iniziare a contribuire alla nostra riflessione. Attraverso la combinazione di competenze tecniche e artistiche, architetti e progettisti sono, ovviamente, molto ben posizionati per partecipare a questa iniziativa e per gestire processi di creazione collettiva con ingegneri, artisti e cittadini in generale. Stiamo esaminando tutti i campi contemporaneamente, cercando di collegare i punti e trovare sinergie. Vogliamo raggiungere artisti, attivisti, progettisti, architetti, studenti, scienziati, ingegneri, professionisti e politici. Il nuovo Bauhaus europeo mira a facilitare lo scambio di conoscenze, idee e bisogni tra questi attori, per consentire alle comunità di creare un vero progetto interdisciplinare. Stiamo inoltre approfondendo in che modo mobilitare i nostri strumenti per lanciare, in tempi relativamente brevi, una prima serie di azioni concrete volte a fornire assistenza tecnica su misura alle parti interessate locali. Stiamo infine esaminando il modo migliore per combinare diversi strumenti, come il programma LIFE e, in stretta collaborazione con la Commissaria Gabriel, Orizzonte Europa, il Consiglio europeo per l’innovazione e l’Istituto europeo di innovazione e tecnologia.

Signora Commissaria, lei ha affermato che questo è un progetto per tutte le regioni e i territori d’Europa. Come vedrebbe concretamente la sua attuazione, ad esempio, in una ricca regione urbana della Svezia rispetto a una regione ultraperiferica in via di sviluppo e scarsamente popolata delle Azzorre? Oppure in una piccola città in Polonia rispetto a una zona rurale in Romania?

Ovviamente, non esiste un approccio universale. Le iniziative del nuovo Bauhaus europeo in ogni comunità e località dovrebbero riflettere le specifiche esigenze e visioni locali. Tuttavia, credo che la politica di coesione possa affrontare con successo la sfida, considerati i nostri molti anni di esperienza nella traduzione e nella trasformazione locali. Portiamo le nostre reti consolidate, i nostri legami con il livello locale e la nostra esperienza nel lavorare per e con le persone locali. Portiamo anche la nostra esperienza di trasformazione: dalle aree rurali alle aree industriali, dalle miniere di carbone all’urbanistica e abbiamo accompagnato negli anni molte trasformazioni diverse. Quello che vogliamo è utilizzare questa esperienza e contribuire a realizzare le idee migliori che emergeranno dalla fase di progettazione e dall’emergente comunità del nuovo Bauhaus europeo.

Quali sono i prossimi passi?

Andiamo per ordine: ti invito a unirti alla conversazione globale a proposito del nuovo Bauhaus europeo che si terrà il 22-23 aprile e ad iscriverti alla newsletter per ricevere gli aggiornamenti sulle ultime novità. Cammineremo insieme in questo fantastico viaggio di speranza, bellezza e ripresa verso un futuro più verde e migliore per tutti noi!

[1] La rete è composta da più di 500 città/aree urbane in tutta l’UE responsabili dell’attuazione di azioni integrate basate su strategie di sviluppo urbano sostenibile finanziate dal FESR nel periodo 2014-2020.