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A cura di Paola Testori Coggi, direttore generale della DG Salute e consumatori della Commissione

A cura di Paola Testori Coggi, direttore generale della DG Salute e consumatori della Commissione

Ovunque vivano, i cittadini europei hanno il diritto di decidere dove farsi curare nell'UE e di ottenere il rimborso delle cure.  Ora questo diritto è sancito dalla direttiva sull'assistenza sanitaria transfrontaliera pdfche il 25 ottobre 2013 entrerà in vigore in tutta l'Unione europea.

Attualmente, i cittadini sono coperti dal regime sanitario nazionale del loro paese se si ammalano in un altro paese dell'UE. Tuttavia, in caso di cure transfrontaliere pianificate, uno Stato membro può chiedere ai pazienti di ottenere un'autorizzazione preliminare, che il paese è tenuto a rilasciare solo se i pazienti non possono ricevere le cure necessarie nel loro paese entro un periodo considerato giustificato dal punto di vista medico.

La nuova direttiva prevede tre grandi novità a difesa dei diritti dei pazienti.

In primo luogo, i cittadini avranno il diritto di ricevere le cure, pubbliche o private, in qualsiasi paese dell'UE e di ottenerne il rimborso.

In secondo luogo, l'autorizzazione preliminare diventerà l'eccezione invece della regola.

Infine, i cittadini avranno il diritto di prendere decisioni informate sulle opzioni terapeutiche. Dovranno quindi ricevere tutte le informazioni necessarie dai punti nazionali di contatto istituiti dalla nuova direttiva e dai prestatori di servizi di assistenza sanitaria. 

Per migliorare la trasparenza degli standard di qualità e di sicurezza nell'UE, la direttiva favorisce l'assistenza reciproca e la collaborazione fra gli Stati membri, in particolare a livello di interoperabilità degli strumenti di assistenza sanitaria online e di valutazione delle tecnologie per la salute. Inoltre, agevola il riconoscimento delle prescrizioni mediche in ogni Stato membro.

L'obiettivo ultimo della direttiva è sviluppare reti europee di riferimento per incoraggiare la condivisione delle conoscenze e sfruttare al massimo le risorse nell'assistenza sanitaria altamente specializzata, fra cui la diagnosi e la cura di malattie rare.

La nuova normativa rappresenta una vera e propria svolta: i cittadini europei potranno prendere decisioni sulle loro cure e le associazioni dei pazienti promuoveranno un'assistenza sanitaria migliore e più sicura. Questo non può che avere effetti positivi sui nostri sistemi sanitari.

Assistenza sanitaria transfrontaliera

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