Aiutare chi ne ha bisogno
Sedersi a tavola con tutta la famiglia. Piantare il seme di un’esistenza più sostenibile. Cucinare insieme ai propri cari. Esperienze come queste, che molti di noi danno per scontate, sono un sogno irrealizzabile per i milioni di persone in tutto il mondo colpite da insicurezza alimentare acuta.
Milioni di persone si sono viste sottrarre questo diritto umano essenziale a seguito di conflitti, disastri naturali estremi e ricorrenti e crisi economiche.
Production: MYOP, 2024. Directors: Olivier Jobard, Olivier Laban-Lattei, Julien Pebrel - from MYOP. Editing: Claire Billet.
Production: MYOP, 2024. Directors: Olivier Jobard, Olivier Laban-Lattei, Julien Pebrel - from MYOP. Editing: Claire Billet.
Con la crisi alimentare globale che si mantiene su livelli allarmanti, l’Unione europea sta intensificando gli sforzi per alleviare le sofferenze delle comunità più vulnerabili.


© Oliver Jabard/MYOP for ECHO
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Dal 1992 abbiamo aiutato milioni di persone.
Con il sostegno di oltre 200 organizzazioni non governative partner e 50 uffici sul campo, l’azione umanitaria dell’UE punta al soddisfacimento dei bisogni più urgenti e partecipa alla lotta alla fame fornendo assistenza economica, generi alimentari e mezzi per il sostentamento dei popoli in grave difficoltà.
Negli ultimi tre decenni abbiamo assistito le comunità più vulnerabili in oltre 110 Paesi, restituendo loro la speranza e aiutandole a ritrovare un senso di normalità.


Alimentare la speranza nel mondo





Storie di cambiamento positivo
Dietro le statistiche sulla fame nel mondo si celano storie di intere popolazioni segnate da gravi difficoltà. Destabilizzati da crisi economiche, condizioni climatiche estreme e conflitti sempre più intensi, Paesi come Yemen, Ciad, Bangladesh e molti altri si ritrovano ad affrontare situazioni di acuta insicurezza alimentare.
Nonostante previsioni tutt’altro che incoraggianti, l’assistenza alimentare regala speranza a migliaia di persone giorno dopo giorno, andando oltre il semplice sostentamento.

© Olivier Laban-Mattei/MYOP for ECHO
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© Olivier Laban-Mattei/MYOP for ECHO
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Yemen
ricordi di domani

Una cena tra amici per trascorrere una serata in buona compagnia, o il profumo di un pasto fatto in casa che ci accoglie dopo una lunga giornata di lavoro. Situazioni talmente radicate nella nostra consuetudine che abbiamo ormai l’abitudine di darle per scontate. E se ci restasse solo il ricordo di questi momenti così preziosi?

© Olivier Laban-Mattei/MYOP for ECHO
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Costrette ad abbandonare le proprie case portando con sé solo lo stretto indispensabile, le persone che hanno trovato rifugio nel campo Ammar Bin Yasser, nello Yemen, possono solo aggrapparsi al ricordo della loro vita passata. Ma anche alla speranza, un giorno, di rivedere le loro città o i loro villaggi. Martoriato da ben 10 anni di conflitto interno, lo Yemen rimane uno dei Paesi con il più alto livello di insicurezza alimentare in assoluto. Per vivere in condizioni così estreme servono tanta resilienza e determinazione, e la speranza da sola non basta ad alimentare la voglia di sopravvivere.
Oggi, nello Yemen, 5 milioni di bambini sotto i 5 anni e 2,7 milioni di donne in gravidanza e allattamento necessitano di assistenza nutrizionale integrata solo per restare in vita, e l’azione umanitaria messa in campo dall’UE interviene fornendo aiuti economici e alimentari essenziali. Per la parte di popolazione Yemenita sfollata da ormai quasi un decennio non si tratta più di aggrapparsi al ricordo di una vita passata, ma dell’opportunità di creare un futuro migliore.

Lui è Abdulaleem
Prima di arrivare nel campo profughi Ammar Bin Yasser nel 2018, Abdulaleem e sua moglie conducevano una vita normale ad Al Hudaydah, nello Yemen. Fuggire dalla propria città non è stato facile, ma oggi cercano di vivere come possono con i mezzi che hanno a disposizione.
Da genitore, la priorità di Abdulaleem è la sua famiglia. Oggi vive nel campo Ammar Bin Yasser, poco distante da Aden, con la moglie e sei figli. Abdulaleem ha un ruolo attivo nella sua comunità, dove dedica il suo tempo ad aiutare gli altri. Impegnandosi non solo per migliorare la propria condizione, ma anche quella degli altri che come lui si trovano in difficoltà.
© Olivier Laban-Mattei/MYOP for ECHO

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Abdulaleem lotta ogni giorno affinché la sua famiglia abbia accesso a tre pasti quotidiani, sognando un futuro migliore. Anche se non è semplice, Abdulaeleem prova ad affrontare la vita con positività per mantenere viva la speranza anche quando ogni cosa appare disperata. Grazie all'assistenza alimentare dell'UE Abdulaleem è in grado di vincere questa battaglia quotidiana, regalando ai suoi cari un barlume di normalità.

© Olivier Laban-Mattei/MYOP for ECHO
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Scopri di più sulla storia di Abdulaleem
e su come l'assistenza umanitaria UE
riesce a fare la differenza.
Production: MYOP, 2024. Directors: Olivier Jobard, Olivier Laban-Lattei, Julien Pebrel - from MYOP. Editing: Claire Billet.
Ciad
un impegno verso il cambiamento

A volte siamo così impegnati che finiamo addirittura per saltare il pranzo, e ci sono giorni in cui ci svegliamo la mattina sapendo già cosa mangeremo a cena. Per la maggior parte di noi, il cibo non è fonte di incertezza né tantomeno di preoccupazione; mangiare è un’abitudine come un'altra, una componente immancabile delle nostre giornate.
Eppure, nel campo di Farchana, nel Ciad orientale, l’accesso al cibo è tutt’altro che scontato e le prospettive per il futuro non sono per nulla incoraggianti. Il recente afflusso di rifugiati sudanesi in fuga dalla guerra, unito alle conseguenze dei frequenti disastri naturali, ha lasciato oltre 800.000 persone in una situazione di insicurezza alimentare acuta e bisognose di assistenza umanitaria.

© Julien Pebrel/MYOP for ECHO
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L’aggravarsi della situazione nella regione orientale del Paese è solo l’ultima crisi a colpire il Ciad, uno stato classificato come uno dei più poveri al mondo, con una lunga storia di scarso sviluppo socio-economico e servizi sociali estremamente carenti.

© Julien Pebrel/MYOP for ECHO
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Nel Ciad, troppe persone sono costrette a vivere giorno per giorno, con mezzi appena sufficienti per tirare avanti. L’azione umanitaria dell’UE si occupa di garantire che le comunità più vulnerabili abbiano accesso a risorse basilari come cibo e cure sanitarie essenziali. Sono tante le cose che siamo abituati a dare per scontate. Ma la dura realtà vissuta ogni giorno da milioni di persone ci costringe a fare i conti con situazioni drammatiche che, per molti, rappresentano la quotidianità.
Lei è Bousseina
Incinta, con un bimbo in braccio, ferita e scalza. È così che Bousseina ha affrontato il viaggio dal Sudan a Farchana, nel Ciad. Dopo essere sopravvissuta all'uccisione del marito ed essere stata vittima di torture, è riuscita finalmente a mettersi in salvo.
Bousseina e i suoi due figli continuano a sognare un futuro migliore, senza il desiderio di tornare a casa. Quando i ricordi provocano più dolore che gioia, l'unica soluzione è guardare avanti e cercare di crearne di nuovi. Rifarsi una vita partendo da zero non è mai facile, ma per Bousseina e milioni di altre persone come lei non esistono alternative. Per loro anche il più piccolo aiuto può fare la differenza.
© Julien Pebrel/MYOP for ECHO

© Julien Pebrel/MYOP for ECHO
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© Julien Pebrel/MYOP for ECHO
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Avere una routine è essenziale per ripristinare un senso di normalità, e l'assistenza alimentare dell'UE aiuta a fornire stabilità e sicurezza a Bousseina e ai suoi figli. In un periodo segnato da estrema incertezza, la gioia di sedersi e condividere un pasto in famiglia è un sollievo da non sottovalutare.

© Julien Pebrel/MYOP for ECHO
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Guarda il documentario per scoprire in che modo l'assistenza umanitaria dell’Unione europea sostiene Bousseina e la sua famiglia.
Production: MYOP, 2024. Directors: Olivier Jobard, Olivier Laban-Lattei, Julien Pebrel - from MYOP. Editing: Claire Billet.
Bangladesh
un assaggio del passato, del presente e del futuro

Abbiamo tutti quell’ingrediente segreto che ci piace usare per rendere ancora più speciale il piatto preferito dei nostri cari, e le abitudini a tavola cambiano da un Paese all’altro. A volte, il cibo ha il potere di trasportarci indietro nel tempo fino alla nostra infanzia. La cultura culinaria è una parte indelebile della nostra identità che custodiamo gelosamente. Una sorta di patrimonio invisibile ereditato dalle generazioni precedenti e che viene immancabilmente tramandato a quelle successive.

© Oliver Jabard/MYOP for ECHO
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Nel campo di Cox’s Bazar, in Bangladesh, sono quasi un milione i rifugiati rohingya che si aggrappano alla propria identità storica e culturale mentre tentano di ricostruirsi un futuro. Ma recuperare un senso di normalità di fronte al rischio di patire la fame è una sfida ancora più grande. A Cox’s Bazar, si stima che 422.705 rohingya siano soggetti a gravi livelli di insicurezza alimentare. Nel 2024, grazie a finanziamenti aggiuntivi, l’azione umanitaria dell’UE ha potuto accrescere le razioni alimentari per rispondere meglio alle esigenze della popolazione.
Il cibo non è solo indispensabile per sopravvivere, è anche un modo per esprimere amore e affetto. È un mezzo che ci permette di tramandare la nostra cultura e le nostre usanze alle future generazioni. Fornire aiuti alimentari a chi ne ha bisogno consente di preservare la storia dei popoli, garantendo la sopravvivenza non solo delle persone, ma anche di interi patrimoni culturali.

© Oliver Jabard/MYOP for ECHO
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Lei è
Sabekun
Nel 2017 Sabekun ha lasciato il Myanmar con i suoi tre figli per raggiungere i campi rifugiati di Cox’s Bazar, in Bangladesh, dove ha dovuto costruirsi una nuova vita. A soli 24 anni Sabekun ha già affrontato molte avversità. Le sofferenze non le hanno mai tolto il sorriso.
Nonostante le circostanze difficili, Sabekun è grata per le abilità che le sono state tramandate da piccola e che oggi le servono per fornire alla sua famiglia ciò di cui ha bisogno. Queste preziose lezioni di vita sono le sole cose che ha potuto portare con sé dalla sua vita passata, e oggi le permettono di cucire vestiti per i suoi figli. Ecco perché, per Sabekun, non bisogna mai perdere di vista le proprie origini, indipendentemente dalla strada che la vita ci spinge a intraprendere.
© Olivier Jobard/MYOP for ECHO

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Il futuro di Sabekun sono i suoi figli, e il loro bene viene prima di qualunque cosa. Grazie all'assistenza alimentare dell'UE, non deve più preoccuparsi di quando sarà il suo prossimo pasto ed è libera di pensare alle esigenze della sua famiglia.

© Olivier Jobard/MYOP for ECHO
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Guarda la storia di Sabekun e scopri come
l'azione umanitaria dell'UE riesce a tenere
accesa la speranza per la sua famiglia.
Production: MYOP, 2024. Directors: Olivier Jobard, Olivier Laban-Lattei, Julien Pebrel - from MYOP. Editing: Claire Billet.
In evidenza: Gaza

Ci adoperiamo per rispondere alle crisi umanitarie in tutto il mondo fornendo aiuti alimentari alle comunità colpite, ovunque si trovino.
In questo momento, a Gaza la metà della popolazione patisce gli effetti devastanti di una grave carenza di cibo. Sono centinaia di migliaia i bambini che, privati di un’infanzia serena e spensierata, vanno a letto affamati ogni sera.


© UNRWA shelters/Mohammed Mikkawi
© UNRWA shelters/Mohammed Mikkawi
È nostro compito impegnarci per risolvere questa crisi umanitaria, garantendo cibo a sufficienza a tutte le persone colpite. L’UE ha lanciato un appello per la protezione dei mezzi di sussistenza, della produzione alimentare, del trasporto merci e delle risorse per la distribuzione, e lavora senza sosta per mobilitare i finanziamenti necessari per fornire gli aiuti alimentari di cui la popolazione ha disperatamente bisogno.

© UNRWA shelters/Mohammed Mikkawi
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© UNRWA shelters/Mohammed Mikkawi
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