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Creare energia rinnovabile dall’erba inutilizzata grazie a DanubEnergy

  • 19 December 2014

Un progetto transnazionale trasforma l’erba inutilizzata delle pianure alluvionali situate lungo il Danubio e altri fiumi dell’Europa centrale in biocombustibili, producendo energia sostenibile e preservando la biodiversità.

Fin da quando ho cominciato a lavorare al progetto, ho capito che le risorse costituite dall’erba inutilizzata sono davvero enormi. A questo punto, l’importazione di grandi quantità di pellet attraverso l’Oceano Atlantico è ancora meno comprensibile ai miei occhi.

Bernhard Schneider, Agenzia delle regioni per l’Energia, responsabile del progetto DanubEnergy

Tramite la creazione di un combustibile solido immagazzinabile, prodotto dalla biomassa proveniente da praterie erbose rivierasche, il progetto DanubEnergy persegue un triplice obiettivo: migliorare il processo produttivo con l’introduzione di una nuova tecnologia, altamente efficiente sul piano energetico, per trasformare la biomassa, sfruttare materiali prima inutilizzati come materia prima del combustibile, rifornire il mercato di biocombustibili di alta qualità prodotti a livello regionale.

Un impianto dimostrativo itinerante, che ha visitato i 9 siti del progetto situati in sette paesi, ha dimostrato i benefici della nuova tecnologia, contribuendo a studi di fattibilità che valutano quali materie prime e parametri tecnologici sono ideali per ogni regione. Il progetto è stato accompagnato da valutazioni dell’impatto ambientale e da studi socioeconomici volti a determinare la sostenibilità della tecnologia nelle singole regioni. Contemporaneamente, la creazione di competenze comuni ha messo le parti in causa in condizione di continuare questo programma oltre la durata del progetto.

Preservare la biodiversità e trovare nuove fonti di bioenergia

Molte pianure alluvionali costituiscono aree importanti per gli uccelli e altre specie protette in virtù delle direttive Uccelli e Habitat dell’UE. Per preservare questi paesaggi, l’erba e le canne devono essere raccolte ogni anno. Questo materiale, però, è troppo maturo per essere usato come foraggio e troppo secco per un uso tradizionale negli impianti di biogas. Quando l’erba marcisce, come spesso accade, libera gas a effetto serra.

Grazie alla nuova tecnologia IFBB (Integrated Generation of Solid Fuel and Biogas from Biomass, ovvero generazione integrata di combustibile solido e biogas dalla biomassa), il materiale raccolto può essere ancora utilizzato. Tale materiale viene scomposto nelle sue componenti solide, che vengono sottoposte a un’ulteriore lavorazione e successivamente trasformate in pellet di combustibile solido e in un liquido che viene lasciato fermentare negli impianti di biogas per produrre elettricità. In questo caso, è un sostituto del granturco. Gli impianti di biogas devono ridurre la quota di granturco utilizzata come materia prima perché il granturco è troppo prezioso e costoso per produrre energia.

Nel corso del progetto è stato registrato un aumento del numero di specie nei prati erbosi sotto osservazione, come ha dimostrato uno studio relativo a una pianura alluvionale della valle del Lainsitz, sul confine tra Austria e Repubblica ceca (Schmidt, A., A botanical analysis of pilot study areas in floodplains of the river Lainsitz, Gmünd 2013).

Investimento complessivo e aiuti comunitari

La dotazione finanziaria complessiva del progetto «Improving eco-efficiency of bio-energy production and supply in riparian areas of the Danube river basin and other floodplains in Central Europe – DANUBENERGY» ammonta a 1 777 824 EUR, di cui 1 381 677 EUR sono contributi del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) erogati attraverso il Programma operativo «Europa centrale» per il periodo di programmazione 2007-2013.