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La relazione del gruppo di alto livello definisce il futuro della politica di coesione dell’UE

  • 28 Feb 2024
Il 20 febbraio, il gruppo di alto livello sul futuro della politica di coesione ha presentato la sua relazione finale contenente le strategie per affrontare le sfide future e adattare la politica di coesione alle circostanze in continua evoluzione.
La relazione del gruppo di alto livello definisce il futuro della politica di coesione dell’UE

Nel corso di un evento tenutosi a Bruxelles il 20 febbraio 2024, il gruppo di alto livello sul futuro della politica di coesione ha presentato la sua relazione finale in una sala gremita di parti interessate, professionisti della politica di coesione e giornalisti. Il gruppo di alto livello è stato istituito nel 2023, su iniziativa della Commissaria Elisa Ferreira, con il mandato di tracciare un percorso per il futuro della politica di coesione.

Preparare il terreno per la futura politica di coesione

Il Gruppo, costituito da esperti indipendenti, comprendeva professionisti di diversa estrazione, provenienti dal mondo accademico, politico, socio-economico e della società civile. La presentazione della relazione giunge al termine di un lavoro durato un anno, che si è articolato in 10 incontri realizzati in streaming a beneficio delle parti interessate. Il gruppo è stato incaricato di valutare le sfide identificate nell’ottava relazione sulla Coesione e riflettere su come sfruttare al massimo l’efficacia della politica di coesione. In sostanza, l’esercizio consisteva nel sezionare la coesione europea e valutare se la politica, ormai trentennale, fosse ancora all’altezza di affrontare sfide come il divario nel campo dell’innovazione, i cambiamenti demografici, la transizione digitale e verde e i rischi associati alla crisi ambientale.

Ricordando il ruolo storico della politica di coesione nell’integrazione europea, il discorso di apertura della Commissaria Ferreira ha ripercorso i grandiosi risultati del passato. Ma la politica di coesione rimane fondamentale in un’epoca segnata dalla concorrenza globale e dall’imperativo di raggiungere la neutralità del carbonio. La commissaria ha poi sottolineato la comprovata capacità della politica di coesione di adattarsi a circostanze mutevoli e di reagire agli shock esterni, dalla crisi finanziaria post-2008 alla più recente pandemia o all’invasione russa dell’Ucraina.

Inoltre, la commissaria Ferreira ha ricordato l’obiettivo della convergenza, affermando che «Il progetto europeo non potrà dirsi riuscito se alcuni luoghi saranno lasciati ai margini», sottolineando il ruolo del gruppo di alto livello nel tracciare un progetto per un’UE sempre più solida, inclusiva e prospera.

Visioni e raccomandazioni principali

Il Commissario per l’occupazione e i diritti sociali, Nicolas Schmit, ha ribadito questo concetto, sottolineando l’importanza permanente della solidarietà e dell’equa distribuzione delle risorse. Ha sottolineato la necessità che la politica di coesione rimanga una pietra miliare delle iniziative dell’UE, in particolare alla luce delle sfide in evoluzione e dell’imperativo di promuovere la competitività e l’innovazione in tutte le regioni. «La coesione è vantaggiosa per tutti», ha dichiarato, sottolineando l’interconnessione della prosperità dell’Europa.

Inoltre, il Commissario Schmit ha evidenziato il ruolo centrale della politica nell’affrontare non solo le disparità economiche, ma anche i problemi di sicurezza, sottolineando il legame intrinseco tra coesione e stabilità.

Dopo le osservazioni dei due Commissari, il presidente del gruppo di alto livello, nonché amico di questa pubblicazione, il professor Andrés Rodriguez-Pose, ha introdotto i risultati della relazione.

Nel sintetizzare il lavoro del Gruppo, Rodriguez-Pose ha fatto riferimento alla dimensione multiforme della politica di coesione. Ha sottolineato l’imperativo di sfruttare le diverse risorse dell’Europa e di affrontare le disuguaglianze strutturali per sbloccare il potenziale economico non sfruttato.

La relazione, strutturata intorno a una serie di domande fondamentali, indaga su cosa sia la politica di coesione, prima di esaminare come dovrebbe diventare in futuro. Questo è stato necessario, ha spiegato Rodriguez-Pose, per analizzare l’evoluzione delle sfide della politica di coesione e tracciare un quadro completo per le azioni future.

Infatti, la relazione identifica aree critiche come la competitività, la polarizzazione, la mancanza di opportunità e le dinamiche globali di turbolenza, sottolineando la necessità di interventi su misura per affrontare questi problemi complessi.

Mentre l’Europa si muove in un panorama globale in rapida evoluzione, caratterizzato da sconvolgimenti tecnologici, cambiamenti demografici e imperativi ambientali, la relazione del gruppo di alto livello sottolinea la necessità di una politica futura che continui a basarsi tanto sui luoghi quanto sulle persone.

Introducendo il lavoro del gruppo, Rodriguez-Pose ha sottolineato come ancora oggi 120 milioni di cittadini dell’UE vivano purtroppo in regioni meno sviluppate. A ciò ha aggiunto che 60 milioni di queste persone vivono in regioni con un PIL pro capite inferiore a quello del 2000, mentre 75 milioni provengono da regioni con una crescita prossima allo zero.

In base a questi dati, un terzo della popolazione dell’UE vive in luoghi che sono rimasti lentamente indietro. Ha poi illustrato le difficoltà che queste regioni devono affrontare per tirarsi fuori da queste insidie dello sviluppo, a differenza di altre parti del mondo. Livelli di stagnazione di questo tipo in regioni in cui le persone si sentono già dimenticate sono un terreno fertile per il malcontento e la polarizzazione. Confermando le visioni del Commissario Schmitt sulla sicurezza e la stabilità, Rodriguez-Pose ha messo in guardia contro il rischio politico di tali livelli di privazione dei diritti civili, che portano a una perdita di fiducia nel progetto europeo.

Sforzi di collaborazione per delineare politiche inclusive

Per questo motivo, ha spiegato Rodriguez-Pose, la politica di coesione dovrebbe rimanere fondamentalmente legata alla sua missione originaria di promuovere lo sviluppo sostenibile e la competitività, pur mantenendo la flessibilità necessaria per affrontare le sfide più pressanti.

Tuttavia, «La coesione è troppo importante per essere lasciata alla sola politica di coesione», ha ironizzato, aggiungendo che non c’è coesione se i benefici di altre politiche si concentrano in pochi luoghi. D’altra parte, senza coesione non ci può essere una transizione verde, né un mercato unico funzionante, né un’UE più innovativa o competitiva.

La composizione eterogenea del gruppo di alto livello, che comprendeva anche rappresentanti della società civile, ha contribuito a ricordare l’importanza di ascoltare le esigenze delle persone che beneficeranno o saranno interessate dalla definizione delle politiche. Il presidente del gruppo è stato categorico nel sottolineare l’importanza del coinvolgimento della società civile nel processo decisionale.

In conclusione, la relazione finale del gruppo di alto livello sul futuro della politica di coesione fornisce un contributo ad uso dei responsabili politici dell’Unione europea per affrontare le complessità dello sviluppo regionale, della convergenza economica e della coesione sociale.