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Il gruppo di alto livello si assicura che la politica di coesione rimanga focalizzata sullo sviluppo: parliamone con il Prof. Andrés Rodríguez-Pose

  • 10 Jan 2024
I risultati del gruppo di alto livello sul futuro della politica di coesione saranno resi noti all’inizio del 2024. Panorama ha parlato con il presidente del gruppo, il Prof. Andrés Rodríguez-Pose, su come garantire che la politica possa aiutare tutte le regioni dell’UE a realizzare il loro pieno potenziale e contribuire a un’UE unita e prospera.
Il gruppo di alto livello si assicura che la politica di coesione rimanga focalizzata sullo sviluppo: parliamone con il Prof. Andrés Rodríguez-Pose

Professor Andrés Rodríguez-Pose, grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Potrebbe iniziare fornendo una panoramica degli obiettivi chiave e delle aree di interesse del gruppo di specialisti di alto livello sul futuro della politica di coesione? Quali sono gli obiettivi principali che il gruppo intende raggiungere?

La missione principale del gruppo di alto livello sul futuro della politica di coesione è fondamentalmente quella di sfruttare appieno il potenziale della politica di coesione per affrontare le sfide a lungo termine dell’Unione europea. Concentrandoci sulle regioni meno sviluppate e più vulnerabili, miriamo a sbloccare il potenziale economico dell’intera UE; un potenziale economico che molto spesso è rimasto inattivo o è stato trascurato, minando la posizione dell’Europa nel mondo e danneggiando il benessere dei suoi cittadini. Questo potenziale è particolarmente importante nel caso di aree che stanno vivendo un declino economico a lungo termine e che sono state troppo spesso ignorate dalla politica. Il nostro approccio non consiste nel creare condizioni di parità, ma piuttosto nell’aumentare il dinamismo di quelle aree dell’UE che hanno un notevole potenziale inutilizzato, assicurando che ogni regione, indipendentemente dal suo stato attuale, possa contribuire e beneficiare della crescita dell’UE.

L’obiettivo finale è quello di migliorare le opportunità e i mezzi di sussistenza di tutti gli europei, indipendentemente dal luogo in cui vivono. Concentrandoci sulle regioni più vulnerabili dell’Unione, non ci limitiamo ad affrontare le disparità regionali, ma creiamo anche un panorama economico più equilibrato e inclusivo in tutta l’UE. Ciò include la promozione di una crescita sostenibile e inclusiva, la garanzia della transizione digitale e di quella verde, nonché la considerazione delle diverse esigenze delle varie regioni dell’UE. Il nostro lavoro non si limita alla politica, ma si propone di fare una differenza tangibile nella vita delle persone, promuovendo un senso di unità e di prosperità condivisa in tutta l’Unione europea.

Con rappresentanti del mondo accademico, politico, socioeconomico e della società civile, coordinare i diversi contributi può essere una sfida. Come ha gestito il gruppo la sfida di integrare queste diverse prospettive per offrire un approccio globale e inclusivo alla definizione del futuro della politica di coesione?

La diversità delle provenienze del nostro gruppo è stata una sfida e allo stesso tempo una notevole risorsa. Con membri provenienti dalla politica, dalla sfera socio-economica, dalla società civile e, in misura minore, dal mondo accademico, sono stati messi in luce numerosi approcci e interessi che hanno arricchito sensibilmente le nostre discussioni. Ogni singolo membro apporta una prospettiva unica, risultato della sua ricchezza di esperienze professionali e personali, che è stata determinante per ampliare la nostra comprensione collettiva dei problemi di sviluppo e coesione in Europa e altrove.

La considerevole gamma di conoscenze dei nostri membri è stata un fattore chiave per superare la complessità dell’integrazione di questi diversi punti di vista. Questa esperienza ha facilitato una comprensione e un rispetto più profondi delle prospettive degli altri, permettendoci di raggiungere il consenso in modo più efficace. Abbiamo adottato un approccio collaborativo e aperto alle discussioni, garantendo che ogni voce venisse ascoltata e valorizzata.

Tale approccio inclusivo e globale è stato fondamentale per definire la nostra visione del futuro della politica di coesione. Sfruttando le competenze e le visioni collettive del nostro gruppo, siamo più preparati per sviluppare strategie non solo innovative, ma anche pragmatiche e adeguate alle reali esigenze e sfide delle regioni dell’UE. In definitiva, il nostro obiettivo è quello di garantire che la futura politica di coesione rifletta un amalgama equilibrato di questi diversi spunti, portando a politiche che siano eque, efficaci e che trovino il favore di tutti gli stakeholder coinvolti.

Ripensando agli incontri precedenti, sono emerse riflessioni o prospettive inaspettate durante le discussioni?

Ogni riunione del Gruppo è stata piena di sorprese. Le diverse provenienze dei nostri membri hanno dato vita a vivaci discussioni sui temi dello sviluppo in vari paesi e regioni dell’UE. Abbiamo condotto dibattiti animati, che hanno rivelato le sfide e le opportunità uniche che ogni regione deve affrontare, ma che si sono rivelati anche la base per discussioni più ampie su come affrontare gli ostacoli e assicurarsi che le linee guida e gli investimenti europei possano essere utilizzati per il massimo beneficio dei cittadini dell’UE.

Un tema importante delle nostre discussioni è stato quello della governance e dei modi per migliorarla. Queste conversazioni, spesso molto intense, hanno esplorato le complessità di un’efficace attuazione e supervisione delle politiche, valutando cosa è stato fatto bene e cosa è andato storto, tenendo conto delle esigenze e delle capacità specifiche delle diverse regioni. Abbiamo anche approfondito il rapporto tra la politica di coesione europea e le altre politiche dell’UE, scoprendo numerose aree in cui sono complementari e in cui la collaborazione tra le politiche porterebbe a significativi benefici aggiuntivi. Questo esame ha messo in luce come la politica di coesione possa essere integrata con le più ampie strategie dell’UE, migliorando l’efficacia e l’impatto complessivo delle iniziative europee.

Dato che l’ultima riunione si è concentrata sul rafforzamento della capacità politica di rispondere agli shock improvvisi, come pensa il gruppo di trovare il giusto equilibrio tra la risposta immediata agli shock improvvisi e il mantenimento degli obiettivi a lungo termine della politica di coesione?

Nella nostra ultima riunione sulla capacità della politica di coesione di gestire gli shock improvvisi, il gruppo ha ribadito che la politica di coesione è fondamentalmente un’iniziativa strutturale e a lungo termine progettata principalmente per prevenire crisi e shock, nella misura in cui sono prevedibili e non solo eventi naturali. Questo rende la politica di coesione non solo un mero strumento di risposta alle emergenze, ma piuttosto uno strumento preventivo, proprio come la medicina preventiva, volto a migliorare la capacità di reazione, la resilienza e la sostenibilità delle nostre società. Da questo punto di vista, consideriamo la politica di coesione come una forma di intervento efficace e a basso impatto finanziario.

Nella politica di coesione è fondamentale rendere intrinseca la resilienza in Europa. Il nostro approccio prevede la creazione di politiche intrinsecamente flessibili, che permettano di adattarsi a circostanze impreviste pur rispettando gli obiettivi a lungo termine. Ciò significa sviluppare un quadro che, pur essendo in grado di rispondere rapidamente alle esigenze immediate, non si discosti dagli obiettivi fondamentali di sviluppo e coesione regionale. Per esempio, molti di noi ritengono che i meccanismi di finanziamento potrebbero essere concepiti in modo da consentire l’adattabilità e la rapida riallocazione di fronte alle emergenze, pur rimanendo giudati dagli obiettivi più ampi della politica.

In sostanza, le nostre recenti discussioni hanno sottolineato la necessità di un quadro dinamico e solido della politica di coesione. Questo quadro dovrebbe essere in grado di contribuire a gestire efficacemente le crisi immediate, pur rimanendo focalizzato sui suoi obiettivi duraturi di promozione dell’unità, dello sviluppo e della prosperità in tutte le regioni europee.

Mentre il gruppo si avvicina alla conclusione delle sue discussioni e alla pubblicazione delle conclusioni e raccomandazioni strategiche all’inizio del 2024, può già condividere alcuni degli aspetti chiave o delle riflessioni che saranno evidenziati in questa imminente relazione?

La nostra relazione, con le sue conclusioni e raccomandazioni, sarà pubblicata all’inizio del 2024. Devo ammettere che c’è un senso di eccitazione e di attesa all’interno del gruppo. Tuttavia, abbiamo deciso di non divulgare i dettagli dei nostri punti chiave e delle nostre riflessioni fino alla pubblicazione della relazione. Questa decisione non è stata presa solo per garantire l’integrità e l’impatto del nostro lavoro, ma anche per suscitare l’interesse di coloro che attendono con ansia, e forse anche di coloro che temono, i nostri risultati.

Quello che posso dire è che la relazione sarà ricca di idee e strategie innovative, che si prevede possano guidare in modo significativo la discussione sul futuro della politica di coesione. Gli approfondimenti sono stati elaborati con cura, attingendo alle diverse esperienze e competenze del nostro gruppo. Riteniamo che le raccomandazioni della relazione non solo affrontino le sfide attuali, ma forniscano anche un approccio visionario per il futuro, assicurando che la politica di coesione rimanga uno strumento dinamico ed efficace sia per lo sviluppo regionale che per la coesione, oltre che un pilastro del progetto dell’Unione europea.

Attendiamo quindi con curiosità la pubblicazione della relazione, che avverrà a febbraio. L’augurio è che contribuisca a delineare la traiettoria della politica di coesione negli anni a venire.