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L’ex conservificio di pomodoro a Napoli è diventato un polo dell'innovazione

  • 29 January 2020

A Napoli un ex conservificio di pomodoro della Cirio è stato trasformato in un polo dell'innovazione collegato all’Università degli Studi di Napoli Federico II. I trasporti pubblici verso la periferia sono stati migliorati grazie all’ampliamento di una linea ferroviaria verso il campus San Giovanni dell’università. Questa area industriale, che è stata trasformata di recente, funge ora da punto d’incontro per i residenti di questa zona di Napoli.

Il potenziamento del capitale e del talento umano costituisce un elemento centrale per il recupero del territorio in modo innovativo.

Valeria Fascione, assessore all'Innovazione e alle Start up della Regione Campania

Il progetto di recupero urbano parzialmente finanziato dall’UE a San Giovanni a Teduccio, un quartiere orientale di Napoli, ha portato alla concentrazione di attività commerciali locali e di aziende high-tech che traggono beneficio dai laboratori e dalle aule ben attrezzate dell’università. Grazie al miglioramento dei trasporti pubblici, sia i collegamenti verso il centro della città sia verso altre parti della regione Campania sono stati migliorati e il campus è diventato più facilmente accessibile.

L’area intorno al campus è diventata un punto d’incontro grazie a una serie di ristoranti e negozi ivi situati. Considerando che la disoccupazione è un grosso problema nel quartiere, il progetto ha dato direttamente lavoro a circa 300 persone per la sua intera durata di poco più di un anno. È stato completato nel febbraio 2018.

L’ex zona industriale di Napoli si trasforma in un cuore pulsante di attività

In precedenza, San Giovanni a Teduccio era conosciuto per la sua famosa industria conserviera di pomodoro. Tuttavia, dal declino dello stabilimento alimentare negli anni ‘70, gli edifici sono rimasti vuoti per oltre 30 anni. Da allora, la regione investe nel recupero di queste aree industriali. Si sono unite anche delle importanti società internazionali, tra cui grandi aziende informatiche e di rete. I conseguenti investimenti hanno apportato trasferimenti di tecnologie e opportunità formative. Inoltre, al suo interno ospita il Consiglio Nazionale delle Ricerche. 

L’hub di San Giovanni ricopre all’incirca 200 000 metri quadri. Si è prestata attenzione nel preservare la storia architettonica degli ex edifici industriali; sono presenti laboratori, sale multifunzionali e auditorium in loco, oltre a un parco nelle vicinanze.

L’ex fabbrica affronta il futuro in quanto ecosistema innovativo

L’università pianifica di espandere i suoi piani per poter realizzare un nuovo parco scientifico nell’area. Il nuovo centro innovativo e tecnologico accoglierebbe delle infrastrutture di ricerca e dei programmi di trasferimento di tecnologie. L’obiettivo consiste nel creare un sistema innovativo dal quale risultino nuove invenzioni, oltre a coinvolgere la popolazione locale.

Il progetto «San Giovanni Hub» è stato sostenuto dai programmi operativi Campania 2007-2013 e 2014-2020.

Investimento totale e finanziamento dell’UE

L’investimento totale per il progetto «San Giovanni Hub» è di 60 852 567 euro, con un contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale dell’UE di 45 639 425 euro, attraverso il programma operativo regionale «POR Campania» per il periodo di programmazione 2014-2020. L’investimento rientra nella priorità «Occupazione, crescita e investimenti».