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In Sardegna, a Ottana, un impianto solare termodinamico aiuta le imprese locali

  • 23 July 2020

I finanziamenti dell’UE hanno sostenuto la creazione di un impianto solare termodinamico da 10 000 m², con una capacità di produzione elettrica totale di 1 megawatt nella zona industriale vicino a Ottana, in Sardegna. L’impianto è uno dei primi del suo genere nel paese a essere connesso alla rete elettrica nazionale. È stato costruito dall’Ente Acque della Sardegna, l’ENAS, il quale si occupa del funzionamento e della manutenzione dell’infrastruttura idrica dell’isola. Tutti i suoi componenti sono stati fabbricati in Italia.

Questo impianto sperimentale è un esempio di quanto può essere realizzato sviluppando reti intelligenti in aree industriali. Il nostro obiettivo è di rendere più allettanti aree industriali come Ottana. In questi luoghi intendiamo costruire un’infrastruttura che crei le condizioni per una ripresa produttiva, a partire dai settori come quello dell’agroalimentare e da quelli che costituiscono un’alternativa al vecchio modello industriale.

Maria Grazia Piras, assessore all’industria per la regione autonoma della Sardegna, 2018

Grazie al coinvolgimento di ENAS, il beneficio principale dell’impianto è il suo potenziale di riduzione dei notevoli costi energetici della distribuzione idrica in Sardegna. Si tratta di un obiettivo regionale cruciale e di particolare valenza per il settore agricolo insulare.

Inoltre, l’impianto fa parte di una più ampia iniziativa di sviluppo territoriale: stimola la competitività delle imprese nella zona industriale di Ottana offrendo loro una fonte locale pulita di calore ed elettricità, riducendo così le emissioni nocive e aiutando la Sardegna a incrementare la sua quota di energia rinnovabile. Allo stesso tempo, risponde al fabbisogno di energia termica dei dintorni.

Tecnologia moderna

L’impianto funziona con speciali lenti fotovoltaiche curve che concentrano la luce solare in modo da scaldare l’acqua. Il vapore risultante attiva la turbina a vapore da 600 kilowatt dell’impianto, la quale a sua volta alimenta un generatore che produce elettricità.

La distribuzione di energia è gestita attraverso sistemi di stoccaggio termici ed elettrochimici, che consentono di erogare energia fino a 4 ore in assenza di luce solare. Anche se l’impianto è di dimensioni industriali, il suo uso della tecnologia moderna riduce la quantità di terreno necessario per generare energia.

Nuovi modelli di approvvigionamento energetico

Le capacità di test e di ricerca sono tra le funzioni principali dell’impianto. Da una parte, permettono di valutare le prestazioni della tecnologia solare termodinamica e dei sistemi di stoccaggio di energia di dimensioni ridotte, dall’altra permettono di sperimentare diversi modelli di gestione dell’approvvigionamento. Tali modelli potrebbero essere in grado di ridurre i costi energetici, anche in aree della rete non direttamente connesse all’impianto.

Un esempio del lavoro in quest’area è la valutazione dei benefici di centrali elettriche virtuali da parte degli enti pubblici. Si tratta di sistemi di controllo digitale che collegano diverse fonti di energia elettrica e regolano la loro produzione in modo da garantire un’erogazione di energia elettrica affidabile ed efficiente. Un altro esempio riguarda la ricerca nella gestione di energia elettrica da micro-reti intelligenti, reti energetiche locali in grado di funzionare indipendentemente dalla reti tradizionali.

Il progetto ha ricevuto una menzione speciale nel corso dell’edizione 2018 del prestigioso premio Italiadecide, per il suo contributo all’innovazione tecnologica per lo sviluppo sostenibile. Si auspica che il riconoscimento vinto dall’impianto porti alla costruzione di impianti simili in altre parti della Sardegna e dell’Italia.

Investimento totale e finanziamento dell’UE

L’investimento totale per il progetto «Impianto solare termodinamico di Ottana» è di 5 716 354 EUR, con un contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale dell’UE di 2 858 177 EUR attraverso il programma operativo «Sardegna» per il periodo di programmazione 2014-2020. L’investimento rientra nella priorità «Unione in materia di energia e clima».