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Archive:Statistiche sulle retribuzioni minime

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Dati estratti a gennaio 2019.

Prossimo aggiornamento della scheda: maggio 2020.

Highlights

A gennaio 2019 le retribuzioni minime negli Stati membri dell'UE erano comprese tra 286 EUR e 2 071 EUR mensili.

Retribuzioni minime, gennaio 2009 e gennaio 2019 (EUR al mese e %)
Fonte: Eurostat (earn_mw_cur)


La presente scheda evidenzia quanto siano difformi i livelli delle retribuzioni minime tra gli Stati membri dell'Unione europea (UE); un confronto è operato anche con i paesi candidati e gli Stati Uniti.

Full article

Quadro generale

Le statistiche sulle retribuzioni minime pubblicate da Eurostat si riferiscono alle retribuzioni minime nazionali. Di norma le retribuzioni minime nazionali si applicano a tutti i lavoratori dipendenti, o quanto meno alla grande maggioranza dei lavoratori dipendenti di un paese. Le retribuzioni minime nazionali sono fissate per legge, spesso previa consultazione delle parti sociali, o direttamente in forza di un accordo intersettoriale nazionale.

Le retribuzioni minime sono generalmente presentate come importi mensili delle retribuzioni lorde, ossia comprensive delle imposte sul reddito e dei contributi di sicurezza sociale a carico dei lavoratori dipendenti, il cui ammontare varia da paese a paese. Le retribuzioni minime nazionali sono pubblicate da Eurostat con cadenza semestrale, rispecchiando la situazione al 1° gennaio e 1° luglio di ogni anno. Di conseguenza, le modifiche apportate alle retribuzioni minime tra queste due date figurano soltanto nella successiva diffusione semestrale dei dati.

Differente entità delle retribuzioni minime nazionali

Nel gennaio 2019 l'entità delle retribuzioni minime negli Stati membri dell'UE variava tra un minimo di 286 EUR e un massimo di 2 071 EUR al mese

Retribuzioni minime nazionali erano previste nel gennaio 2019 in 22 dei 28 Stati membri dell'UE (le eccezioni sono rappresentate da Danimarca, Italia, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia), nonché in tutti i paesi candidati all'adesione all'UE (Montenegro, Macedonia del Nord, Albania, Serbia e Turchia). Alla data del 1° gennaio 2019, l'importo delle retribuzioni minime mensili variava notevolmente tra gli Stati membri, da 286 EUR in Bulgaria a 2 071 EUR in Lussemburgo (cfr. grafico 1).

Grafico 1 - Retribuzioni minime, gennaio 2009 e gennaio 2019 (EUR al mese e %)
Fonte: Eurostat (earn_mw_cur)


Rispetto al gennaio 2009, le retribuzioni minime (espresse in euro) nel gennaio 2019 sono risultate più elevate in tutti gli Stati membri con retribuzioni minime nazionali, ad eccezione della Grecia dove sono state inferiori del 16 % (cumulate nei 10 anni, con un tasso di cambio medio annuale del -1,5 %). Tra gennaio 2009 e gennaio 2019, il tasso di cambio medio annuale delle retribuzioni minime ha raggiunto il picco massimo in Romania (11,6 %) e in Lituania (9,1 %). Si sono registrati inoltre aumenti significativi in Bulgaria (8,8 %), Estonia (6,9 %), Lettonia (6,6 %) e Polonia (6,2 %).

Sulla base dell'entità delle rispettive retribuzioni minime lorde mensili espresse in euro, gli Stati membri dell'UE per i quali sono stati rilevati questi dati possono essere classificati in tre gruppi differenti; i paesi terzi figurano nel grafico 1 come gruppo a parte. Il *primo gruppo comprende i paesi le cui retribuzioni minime nazionali a gennaio 2019 erano inferiori a 500 EUR al mese. Negli Stati membri dell'UE che lo compongono, ovvero Bulgaria, Lettonia, Romania e Ungheria, le retribuzioni minime nazionali variavano da 286 EUR in Bulgaria a 464 EUR in Ungheria.

Nel *secondo gruppo rientrano i paesi le cui retribuzioni minime nazionali a gennaio 2019 erano pari ad almeno 500 EUR ma inferiori a 1 000 EUR al mese. Gli Stati membri dell'UE che ne fanno parte sono: Croazia, Cechia, Slovacchia, Polonia, Estonia, Lituania, Grecia, Portogallo, Malta e Slovenia. Le retribuzioni minime nazionali in tali paesi variavano da un minimo di 506 EUR in Croazia a un massimo di 887 EUR in Slovenia.

Il *terzo gruppo riunisce i paesi le cui retribuzioni minime nazionali a gennaio 2019 equivalevano ad almeno 1 000 EUR al mese. Negli Stati membri dell'UE che rientrano in questo gruppo, cioè Spagna, Regno Unito, Francia, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Irlanda e Lussemburgo, le retribuzioni minime nazionali erano comprese tra 1 050 EUR in Spagna e un massimo di 2 071 EUR in Lussemburgo.

  • In tutti i paesi candidati all'adesione all'UE le retribuzioni minime sono analoghe a quelle del primo gruppo, essendo comprese tra 211 EUR in Albania e 422 EUR in Turchia. Il livello delle retribuzioni minime nazionali negli Stati Uniti (con una retribuzione minima nazionale di 1 098 EUR al mese) rientra nella fascia di valori del terzo gruppo.

Per gli Stati membri dell'UE non aderenti all'euro che prevedono retribuzioni minime nazionali (Bulgaria, Cechia, Croazia, Ungheria, Polonia, Romania e Regno Unito), nonché per i paesi candidati all'adesione all'UE e per gli Stati Uniti, i livelli espressi in euro delle retribuzioni minime e la classifica dei paesi sono influenzati dai tassi di cambio applicati nella conversione delle valute nazionali in euro.

Retribuzioni minime espresse in standard di potere d'acquisto

La riduzione del divario tra i livelli delle retribuzioni minime dei vari paesi risulta notevole allorché sono presi in considerazione i differenziali dei prezzi

Il grafico 2 confronta le retribuzioni minime lorde tenendo conto delle differenze tra i livelli dei prezzi dei vari paesi tramite l'applicazione di |parità di potere d'acquisto (PPA) alla spesa per consumi finali delle famiglie. Come prevedibile, la rettifica volta a tenere conto dei differenziali dei prezzi attenua il divario tra i paesi. Sulla base dell'entità delle rispettive retribuzioni minime lorde mensili espresse in termini di standard di potere di acquisto (SPA), gli Stati membri dell'UE per i quali sono stati raccolti questi dati possono essere classificati in tre gruppi distinti; ancora una volta, i paesi terzi compaiono nel grafico 2 come gruppo a parte.

Il *primo gruppo comprende i paesi le cui retribuzioni minime nazionali nel gennaio 2019 erano inferiori a 800 SPA. Gli Stati membri dell'UE che ne fanno parte sono la Bulgaria, la Lettonia, l'Estonia, la Cechia, la Slovacchia, la Croazia e l'Ungheria, le cui retribuzioni minime nazionali variavano da 577 SPA in Bulgaria a 765 SPA in Ungheria.

Il *secondo gruppo riunisce i paesi con retribuzioni minime nazionali nel gennaio 2019 pari ad almeno 800 SPA ma inferiori a 1 000 SPA. Questo gruppo è composto da sette Stati membri dell'UE, segnatamente: Grecia, Portogallo, Lituania, Romania, Malta, Spagna e Polonia. Le retribuzioni minime nazionali variavano in questi paesi da un minimo di 800 SPA in Grecia a un massimo di 933 SPA in Spagna e in Polonia.

Il *terzo gruppo include i paesi le cui retribuzioni minime nazionali nel gennaio 2019 erano pari ad almeno 1 000 SPA. Negli Stati membri dell'UE che ne fanno parte, cioè Slovenia, Regno Unito, Irlanda, Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Lussemburgo, le retribuzioni minime nazionali erano comprese tra 1 059 SPA in Slovenia e 1 646 SPA in Lussemburgo.

  • Nei restanti quattro paesi candidati all'adesione all'UE, con l'eccezione della Turchia, le retribuzioni minime previste espresse in SPA sono state analoghe a quelle riferite al primo gruppo, essendo comprese tra 389 SPA in Albania e 578 SPA in Serbia. La Turchia (con retribuzioni minime nazionali pari a 1 177 SPA) registra retribuzioni minime espresse in SPA comprese nella fascia di valori del terzo gruppo, mentre negli Stati Uniti (972 SPA) le retribuzioni minime espresse in SPA rientrano tra i valori del secondo gruppo.

Gli Stati membri dell'UE che rientrano nel primo gruppo, con retribuzioni minime relativamente basse in termini di euro, tendono a registrare livelli di prezzi più bassi e di conseguenza retribuzioni minime relativamente più elevate se espresse in standard di potere d'acquisto (SPA). Per contro gli Stati membri del terzo gruppo, con retribuzioni minime relativamente elevate in termini di euro, tendono a registrare livelli di prezzi più alti e le retribuzioni minime di questi paesi, espresse in SPA, sono quindi spesso inferiori. Tale aggiustamento fondato sui livelli dei prezzi determina una parziale attenuazione dei divari registrati tra i tre gruppi di Stati membri in sede di classificazione sulla base delle retribuzioni minime in termini di euro.

Grafico 2 - Retribuzioni minime, gennaio 2019 (SPA al mese)
(SPA al mese)
Fonte: Eurostat (earn_mw_cur)

Il divario tra le retribuzioni minime degli Stati membri dell'UE si riduce da un rapporto di 1:9,8 in euro (il che equivale a dire che le retribuzioni minime più elevate espresse in euro sono 9,8 volte più alte rispetto alle più basse) ad un rapporto di 1:4,2 se espresso in termini di SPA (in base al quale le retribuzioni minime più elevate espresse in SPA risultano 4,2 volte più alte rispetto a quelle più basse).

Livelli delle retribuzioni minime rispetto al valore mediano delle retribuzioni lorde

Il grafico 3 fornisce informazioni circa la percentuale delle retribuzioni minime nazionali rispetto al valore mediano delle retribuzioni lorde.

Il valore delle retribuzioni minime nazionali, espresso in euro, alla data del 1° luglio 2014 è stato diviso per il valore mediano delle retribuzioni lorde ricavato dall'indagine sulla struttura delle retribuzioni del 2014. Nel luglio 2014 la percentuale del valore mediano delle retribuzioni minime negli Stati membri dell'UE variava dal 40 % al 66 %. Ai fini della presente analisi, i compensi per lavoro straordinario e le maggiorazioni per il lavoro a turni sono stati esclusi dal calcolo del valore mediano delle retribuzioni mensili lorde. Nel caso di Germania, Francia, Irlanda e Regno Unito, le cui retribuzioni minime sono stabilite su base oraria, il rapporto è stato calcolato in percentuale del valore mediano delle retribuzioni orarie. Per gli altri 16 Stati membri dell'UE che presentano retribuzioni minime mensili nazionali e per i quali sono disponibili dati, il rapporto è stato calcolato in percentuale del valore mediano delle retribuzioni mensili

Grafico 3 - Retribuzioni minime in percentuale del valore mediano delle retribuzioni lorde mensili, 2014
(%)
Fonte: Eurostat (earn_mw_cur) e indagine sulla struttura delle retribuzioni del 2014. I dati, appositamente calcolati ai fini della presente pubblicazione, non sono disponibili nella banca dati online di Eurostat.

Quota di lavoratori che percepiscono retribuzioni minime

La quota di lavoratori dipendenti che percepiscono retribuzioni minime può variare notevolmente da paese a paese. Collegando i microdati delle due più recenti indagini quadriennali sulla struttura delle retribuzioni con il livello delle retribuzioni minime in vigore all'epoca (ottobre 2010 e 2014), è possibile ricavare una stima di tale quota (presentata nel grafico 4). Per motivi di comparabilità il campo d'indagine è stato limitato ai lavoratori a tempo pieno di 21 anni e più, in imprese con 10 o più addetti, esclusi i dipendenti del settore amministrazione pubblica, difesa e assicurazione sociale obbligatoria (sezione O della NACE Rev. 2). Inoltre le retribuzioni mensili calcolate a partire dall'indagine sulla struttura delle retribuzioni escludono i compensi percepiti a titolo di lavoro straordinario e prestazioni lavorative in turni.

Nell'ottobre 2014 la quota di lavoratori che percepivano meno del 105 % della retribuzione minima nazionale era superiore al 7,0 % in dieci Stati membri dell'UE che applicavano retribuzioni minime, nello specifico: Slovenia (19,1 %), Romania (15,7 %), Portogallo (13,0 %), Polonia (11,7 %), Bulgaria (8,8 %), Francia (8,4 %), Lituania (8,1 %), Lettonia (7,9 %), Grecia (7,7 %) e Croazia (7,1 %). Il Belgio (0,4 %) ha fatto registrare la percentuale più bassa di lavoratori dipendenti che guadagnano meno del 105 % della retribuzione minima nazionale, mentre negli altri dieci Stati membri la percentuale dei lavoratori dipendenti che guadagnano meno di questo importo si attesta tra l'1,0 % (Spagna) e il 5,8 % (Lussemburgo).

Grafico 4 - Quota dei lavoratori dipendenti con un reddito da lavoro inferiore al 105% della retribuzione minima, ottobre 2010 e 2014
(%)
Fonte: Eurostat (earn_mw_cur) e indagine sulla struttura delle retribuzioni del 2014. I dati, appositamente calcolati ai fini della presente pubblicazione, non sono disponibili nella banca dati online di Eurostat.

Evoluzione della quota di lavoratori che percepiscono retribuzioni minime

Tra il 2010 e il 2014 la quota di lavoratori che percepivano meno del 105 % della retribuzione minima nazionale ha registrato un aumento di oltre 2 punti percentuali in Romania (11,7 punti), Bulgaria (5,4 punti), Polonia (3,6 punti) e Ungheria (2,3 punti), mentre è scesa di più di 2 punti in Lituania (-5,6 punti), Irlanda (-5,1 punti), Lussemburgo (-4,1 punti), Lettonia (-4,0 punti), Portogallo (-3,8 punti), Croazia (-2,6 punti) e Slovacchia (-2,2 punti).

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Fonte dei dati per le tavole e i grafici

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Fonti dei dati

Retribuzioni minime nazionali mensili

Le statistiche sulle retribuzioni minime pubblicate da Eurostat si riferiscono a retribuzioni minime nazionali mensili. I dati sono pubblicati con riferimento alle retribuzioni minime in vigore al 1° gennaio e al 1° luglio di ogni anno. Le retribuzioni minime nazionali di base sono stabilite in termini di retribuzioni orarie, settimanali o mensili e sono fissate per legge (dall'amministrazione centrale), spesso previa consultazione delle parti sociali, o direttamente in forza di un accordo intersettoriale a livello nazionale. Di norma le retribuzioni minime nazionali si applicano a tutti i lavoratori dipendenti, o quanto meno alla grande maggioranza dei lavoratori dipendenti di un paese, e sono espresse in valori lordi. Una serie completa di informazioni specifiche per paese sulle retribuzioni minime nazionali è disponibile in un allegato nell'ambito dei metadati.

Per i paesi in cui le retribuzioni minime nazionali non sono fissate in termini lordi, il valore netto è trasformato in lordo per comprendere le imposte applicabili. È questo il caso di Montenegro e Serbia.

Per i paesi in cui le retribuzioni minime nazionali non sono fissate su base mensile (bensì, ad esempio, oraria o settimanale), i dati sono convertiti in valori mensili applicando fattori di conversione indicati dai paesi in questione:

Germania: (retribuzione oraria x 39,1 ore x 52 settimane) / 12 mesi (il dato delle 39,1 ore si riferisce alla media delle ore di base per settimana per i lavoratori dipendenti a tempo pieno di cui alle sezioni B-S della NACE Rev. 2 ed è il risultato di un'indagine trimestrale sulle retribuzioni);

Irlanda: (retribuzione oraria x 39 ore x 52 settimane) / 12 mesi;

Francia: dati da gennaio 1999 a luglio 2005: (retribuzione oraria x 39 ore x 52 settimane) / 12 mesi; dati da gennaio 2005 (retribuzione oraria x 35 ore x 52 settimane) / 12 mesi;

Malta: (retribuzione settimanale x 52 settimane) / 12 mesi;

Regno Unito: (retribuzione oraria x media delle ore retribuite di base per settimana per lavoratori a tempo pieno in tutti i settori x 52,18 settimane) / 12 mesi;

Stati Uniti: (retribuzione oraria x 40 ore x 52 settimane) / 12 mesi.

In Serbia la retribuzione minima nazionale è determinata in termini di retribuzione oraria netta. Si applica la seguente conversione: (retribuzione oraria netta x 40 ore x 52,2 settimane) / 12 mesi. Tale importo è quindi trasformato da netto a lordo per comprendere le imposte applicabili.

Inoltre, in quei paesi in cui le retribuzioni minime sono corrisposte per più di 12 mesi l'anno (come in Grecia, Spagna e Portogallo dove sono riconosciute 14 mensilità annue), i dati sono stati rettificati per tener conto di tali compensi.

I dati sulle retribuzioni minime nazionali sono trasmessi a Eurostat in valuta nazionale. Per i paesi non aderenti all'euro, le retribuzioni minime in valuta nazionale sono convertite in euro applicando il tasso di cambio mensile della fine del mese precedente (ad esempio, per calcolare le retribuzioni minime al 1° gennaio 2019 è stato usato il tasso della fine di dicembre 2018).

Per neutralizzare gli effetti dei differenziali dei prezzi tra i paesi si fa ricorso a speciali tassi di conversione denominati parità di potere d'acquisto (PPA). Le PPA per la spesa per consumi finali delle famiglie in ciascun paese sono utilizzate per convertire le retribuzioni minime mensili espresse in euro o in valuta nazionale in un'unità artificiale comune denominata standard di potere d'acquisto (SPA). Se le PPA per l'ultimo periodo di riferimento non sono ancora disponibili, si utilizzano quelle dell'anno precedente e le serie sono aggiornate non appena sono disponibili le PPA più recenti.

Paesi esclusi dalla rilevazione delle statistiche sulle retribuzioni minime

Alla data del 1° gennaio 2019, non erano previste retribuzioni minime nazionali in Danimarca, Italia, Cipro, Austria, Finlandia e Svezia , così come nei paesi EFTA di Islanda, Norvegia e Svizzera. A Cipro l'amministrazione pubblica stabilisce retribuzioni minime per determinate professioni. In Danimarca, Italia, Austria, Finlandia e Svezia, come pure in Islanda, Norvegia e Svizzera, le retribuzioni minime sono fissate tramite contrattazione collettiva per una serie di settori specifici.

Valore mediano delle retribuzioni lorde mensili

I valori mediani delle retribuzioni lorde mensili si basano sui dati più recenti rilevati dall'indagine sulla struttura delle retribuzioni del 2014 (l'indagine è condotta ogni quattro anni). I dati sul valore mediano delle retribuzioni lorde mensili si riferiscono a tutti i lavoratori (tranne gli apprendisti) in imprese con 10 o più addetti che operano in tutti i settori dell'economia ad eccezione di agricoltura, silvicoltura e pesca (sezione A della NACE Rev. 2) e amministrazione pubblica, difesa e assicurazione sociale obbligatoria (sezione O della NACE Rev. 2). Il valore mediano delle retribuzioni è il livello che divide tutti i lavoratori in gruppi uguali: una metà con retribuzioni inferiori alla mediana e una metà con retribuzioni superiori. Le retribuzioni lorde mensili si riferiscono alle retribuzioni percepite dai dipendenti a tempo parziale e a tempo pieno nel mese di riferimento (generalmente ottobre 2014) al lordo delle ritenute fiscali e dei contributi di sicurezza sociale. Le retribuzioni comprendono i compensi per lavoro straordinario, le maggiorazioni per il lavoro a turni, premi, commissioni ecc. Le retribuzioni lorde mensili dei lavoratori a tempo parziale sono state convertite in unità a tempo pieno prima di essere incluse nella media con lo stesso peso di quelle relative ai dipendenti a tempo pieno. L'esclusione dei lavoratori a tempo parziale dal calcolo del valore mediano delle retribuzioni lorde mensili incide sul rapporto tra retribuzioni minime e valore mediano delle retribuzioni per 7 punti percentuali nei Paesi Bassi (49 % invece di 56 %).

Per la conversione in euro dei dati riguardanti i paesi terzi sono stati applicati i tassi medi di cambio in vigore per il 2014. La specifica copertura delle attività paese per paese per le retribuzioni minime nazionali in percentuale della media delle retribuzioni mensili è disponibile in un allegato che costituisce parte dei metadati. </ datadetails>

Contesto

Molti degli Stati membri fondatori vantano una lunga tradizione nell'assicurare una retribuzione minima nazionale ai lavoratori meno pagati. Per contro alcuni degli Stati membri, compresa la Germania, l'Irlanda, il Regno Unito e molti dei paesi che hanno aderito all'UE nel 2004 o successivamente, hanno introdotto solo recentemente una legislazione sulle retribuzioni minime, mentre sei paesi dell'UE-28 non prevedevano retribuzioni minime nazionali alla data del 1° gennaio 2019.

Negli ultimi anni, nella maggior parte dei paesi europei si sono avuti incrementi retributivi relativamente contenuti (moderazione salariale) e molte istanze rappresentative dei lavoratori hanno sostenuto che il potere d'acquisto e il tenore di vita in generale sono in declino. Alcuni politici, rappresentanti dei lavoratori, gruppi di pressione e commentatori promuovono il principio di un "salario minimo europeo" o di retribuzioni minime nazionali in tutti gli Stati membri dell'UE.

I livelli delle retribuzioni minime nazionali non cambiano necessariamente ogni anno, né gli aggiustamenti determinano sempre aumenti delle retribuzioni minime. Ad esempio il livello delle retribuzioni minime in Grecia è diminuito nel 2012 nel quadro delle misure di austerità imposte dal governo. In quell'anno il contratto collettivo nazionale è stato sospeso e le retribuzioni minime nazionali in Grecia sono ora fissate per decreto dal governo.

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Minimum wages (tps00155)
Minimum wages (earn_minw)
Monthly minimum wages - bi-annual data (earn_mw_cur)
Monthly minimum wage as a proportion of average monthly earnings (%) — NACE Rev. 2 (from 2008 onwards) (earn_mw_avgr2)
Monthly minimum wage as a proportion of average monthly earnings (%) — NACE Rev. 1.1 (1999-2009) (earn_mw_avgr1)



  • Minimum wages (ESMS metadata file — earn_minw_esms) (in inglese)