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Archive:Statistiche sulle retribuzioni minime

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Dati: gennaio 2013. Dati più recenti: Ulteriori informazioni di Eurostat, tavole principali e banca dati. La versione inglese di questa scheda è stata aggiornata più di recente.
Cartogramma 1 - Retribuzioni minime nell'UE, in Croazia, nei paesi EFTA e nei paesi candidati, gennaio 2013, in euro
Grafico 1 - Retribuzioni minime negli Stati membri dell'UE, in Croazia, in Turchia e negli USA, gennaio 2013, in euro
Fonte: Eurostat (earn_mw_cur)
Grafico 2 - Retribuzioni minime negli Stati membri dell'UE, in Croazia, in Turchia e negli USA, gennaio 2013, in SPA ((e)PPA 2011)
Fonte: Eurostat (earn_mw_cur)
Grafico 3 - Retribuzioni minime in percentuale rispetto al valore medio delle retribuzioni lorde medie mensili (sezioni B-S della NACE Rev. 2) negli Stati membri dell'UE, in Croazia, in Turchia e negli USA, 2011
Fonte: Eurostat (earn_mw_avgr2)

La presente scheda evidenzia quanto siano difformi gli importi delle retribuzioni minime fissati dalla legislazione nazionale o direttamente da accordi intersettoriali nazionali negli Stati membri dell'Unione europea (UE) e all'interno dell'area dell'euro. Un confronto è operato anche con la Croazia, la Turchia e gli Stati Uniti.

Le statistiche sulle retribuzioni minime pubblicate da Eurostat si riferiscono alle retribuzioni minime nazionali mensili. Di norma, le retribuzioni minime nazionali si applicano a tutti i lavoratori dipendenti, o quanto meno alla grande maggioranza dei lavoratori dipendenti di un paese. Gli importi delle retribuzioni minime sono lordi, ossia comprensivi delle imposte sul reddito e dei contributi di sicurezza sociale, il cui ammontare varia da paese a paese. Le retribuzioni minime nazionali sono fissate per legge, spesso previa consultazione delle parti sociali, o direttamente in forza di un accordo intersettoriale nazionale.

Le retribuzioni minime nazionali sono pubblicate da Eurostat con cadenza semestrale e rispecchiano rispettivamente la situazione al 1° gennaio e al 1° luglio di ogni anno. Di conseguenza, le modifiche delle retribuzioni minime che entrano in vigore tra queste due date non vengono rilevate fino alla successiva revisione semestrale. Cfr. metadata file.

Principali risultati statistici

Nel gennaio 2013, retribuzioni minime erano fissate dalla legislazione nazionale o da un accordo intersettoriale nazionale in 20 dei 27 Stati membri dell'UE (Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Regno Unito), nonché in Croazia e in Turchia.

L'importo delle retribuzioni minime mensili varia notevolmente: da 157 euro in Romania a 1 874 euro in Lussemburgo. Una volta operata una rettifica per tener conto dei differenziali dei prezzi tra paesi, le disparità tra Stati membri si riducono da un rapporto di 12:1 in euro a un rapporto di 6:1 in standard di potere d'acquisto (SPA). Agli estremi opposti della scala restano la Romania (274 SPA) e il Lussemburgo (1 524 SPA al mese).

Variazione delle retribuzioni minime

Nel gennaio 2013 le retribuzioni minime stabilite per legge variavano da 157 euro a 1 874 euro lordi al mese

Il grafico 1 evidenzia i livelli delle retribuzioni minime mensili espressi in euro negli Stati membri, in Croazia, in Turchia e negli Stati Uniti nel gennaio 2013. Tra gli Stati membri, le retribuzioni minime andavano da 157 euro (Romania) a 1 874 euro (Lussemburgo).

I 20 Stati membri in cui sono previste retribuzioni minime, oltre a Croazia, Turchia e Stati Uniti, possono essere riuniti in tre gruppi sulla base del livello delle retribuzioni minime alla data del 1° gennaio 2013.

Nel primo gruppo rientrano gli undici paesi con le retribuzioni minime più basse, comprese tra 100 euro e 500 euro al mese: Romania, Bulgaria, Lettonia, Lituania, Repubblica ceca, Estonia, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Polonia e Turchia.

Il secondo gruppo riunisce cinque Stati membri (Portogallo, Grecia, Malta, Spagna e Slovenia) e gli Stati Uniti, che presentano un livello intermedio di retribuzioni minime compreso tra più di 500 euro e meno di 1 000 euro al mese.

Il terzo gruppo comprende sei Stati membri (Regno Unito, Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) nei quali le retribuzioni minime sono superiori a 1 200 euro al mese.

Va comunque sottolineato che, per i paesi non aderenti all'euro (8 Stati membri, Croazia e Turchia nel primo gruppo, nonché il Regno Unito e gli Stati Uniti), sui livelli e sulla classifica delle retribuzioni minime espresse in euro influiscono oltre che gli importi delle retribuzioni minime in valuta nazionale anche i tassi di cambio.

Retribuzioni minime espresse in standard di potere d'acquisto

Notevole riduzione del divario allorché le retribuzioni sono espresse in standard di potere d'acquisto'"

Il grafico 2 confronta le retribuzioni minime tenendo conto delle differenze tra i livelli dei prezzi dei vari paesi, tramite l'applicazione di parità di potere d'acquisto (PPA)) alla spesa per consumi finali delle famiglie.

Tra gli Stati membri, le retribuzioni minime espresse in SPA andavano da 274 SPA (Romania) a 1 524 SPA (Lussemburgo).

Come prevedibile, la rettifica per tener conto dei differenziali dei prezzi attenua il divario tra i paesi: se le retribuzioni minime in euro (grafico 1) nel gennaio 2013 variavano da 157 euro a 1 874 euro (con un rapporto di circa 12:1), le retribuzioni minime in SPA (grafico 2) erano comprese tra 274 SPA e 1 524 SPA (con un rapporto di circa 6:1). I paesi del gruppo 1 con le retribuzioni minime relativamente più basse in euro registrano anche livelli dei prezzi più bassi e di conseguenza retribuzioni minime più elevate se espresse in SPA. Per contro, i paesi del gruppo 3, con le retribuzioni minime in euro più elevate, sono caratterizzati da livelli dei prezzi più alti e le loro retribuzioni minime in SPA sono relativamente inferiori. Di conseguenza, il divario tra i tre gruppi si riduce parzialmente se si considerano le retribuzioni minime espresse in SPA.

Dal confronto delle due classifiche dei paesi a seconda che le retribuzioni minime mensili siano espresse in euro o in SPA, le variazioni più sensibili (di due posizioni) si osservano per Estonia, Lituania, Polonia e Portogallo. Cambia anche la posizione in classifica di numerosi altri paesi (Belgio, Irlanda, Spagna, Francia, Ungheria, Malta, Paesi Bassi e Croazia), ma di un solo posto. La ripartizione in gruppi secondo le retribuzioni minime mensili espresse in SPA non varia rispetto a quelle espresse in euro, tranne che per Ungheria, Polonia, Croazia e Turchia, che passano dal gruppo 1 (retribuzioni più basse) al gruppo 2 (retribuzioni intermedie), e per gli Stati Uniti, che passano dal gruppo 2 (retribuzioni intermedie) al gruppo 3 (retribuzioni più alte).

Livello delle retribuzioni minime rispetto alle retribuzioni lorde medie mensili

Nel 2011 il livello delle retribuzioni minime era compreso tra il 30 % e il 50 % delle retribuzioni lorde medie mensili dell'industria, delle costruzioni e dei servizi (escluse le attività delle famiglie in veste di datori di lavoro e le attività di organizzazioni e organismi extraterritoriali)

Dal confronto tra le retribuzioni minime e la media delle retribuzioni lorde mensili dell'industria, delle costruzioni e dei servizi (escluse le attività delle famiglie in veste di datori di lavoro e le attività di organizzazioni e organismi extraterritoriali, sezioni B-S della NACE Rev. 2) (figura 3) emerge che i valori più elevati si riscontrano per la Grecia (50,2 %), la Turchia (2010) (50,0 %) e la Slovenia (49,0 %), seguite da Francia (2010) e Malta (47,4 % in entrambi i casi) e Lussemburgo (46,7 %). All'estremo opposto della scala, Stati Uniti, Repubblica ceca, Estonia e Spagna registrano retribuzioni minime inferiori al 35 % delle retribuzioni lorde medie mensili.

Fonti e disponibilità dei dati

Retribuzioni minime mensili

Le retribuzioni minime nazionali di base sono stabilite in termini di retribuzioni orarie, settimanali o mensili e sono fissate per legge (dall'amministrazione centrale), spesso previa consultazione delle parti sociali, o direttamente in forza di un accordo intersettoriale nazionale. Di norma, le retribuzioni minime nazionali si applicano a tutti i lavoratori dipendenti, o quanto meno alla grande maggioranza dei lavoratori dipendenti di un paese. Le retribuzioni sono registrate in valori lordi.

Le statistiche sulle retribuzioni minime pubblicate da Eurostat si riferiscono a retribuzioni minime nazionali mensili; i dati sono pubblicati con riferimento al 1° gennaio e al 1° luglio di ogni anno. Per i paesi in cui le retribuzioni minime nazionali non sono fissate su base mensile (bensì oraria o settimanale), i dati sono convertiti in valori mensili applicando fattori di conversione indicati direttamente dai paesi in questione:

  • Irlanda: (retribuzione oraria x 39 ore x 52 settimane) / 12 mesi;
  • Francia: dati da gennaio 1999 a gennaio 2005: (retribuzione oraria x 39 ore x 52 settimane) / 12 mesi; dati da luglio 2005: (retribuzione oraria x 35 ore x 52 settimane) / 12 mesi;
  • Malta: (retribuzione settimanale x 52 settimane) / 12 mesi;
  • Regno Unito: (retribuzione oraria x media delle ore retribuite di base per settimana per lavoratori dipendenti a tempo pieno in tutti i settori x 52,18 settimane ) / 12 mesi;
  • Stati Uniti: (retribuzione oraria x 40 ore x 52 settimane) / 12 mesi.

Inoltre, in quei paesi in cui le retribuzioni minime sono corrisposte per più di 12 mesi l'anno (come in Grecia, Spagna e Portogallo dove sono riconosciute 14 mensilità annue), i dati sono stati rettificati per tener conto di tali versamenti.

I dati sulle retribuzioni minime nazionali sono trasmessi a Eurostat in valuta nazionale. Per i paesi non aderenti all'euro, le retribuzioni minime in valuta nazionale sono convertite in euro applicando il tasso di cambio mensile della fine del mese precedente (ad esempio, per le retribuzioni minime al 1º gennaio 2013 è stato usato il tasso di fine dicembre 2012).

Per neutralizzare gli effetti dei differenziali dei prezzi tra i paesi si fa ricorso a speciali tassi di conversione denominati parità di potere d'acquisto (PPA). Le PPA per la spesa per consumi finali delle famiglie in ciascun paese sono utilizzate per convertire le retribuzioni minime mensili espresse in valuta nazionale (serie in euro per i paesi dell'area dell'euro) in una unità artificiale comune denominata standard di potere d'acquisto (SPA). Se, ad esempio, le PPA per il 2013 non sono ancora disponibili, si utilizzano quelle dell'anno precedente e le serie sono aggiornate non appena sono disponibili le PPA del 2013.

Paesi esclusi dalla rilevazione dei dati

La Germania, Cipro e l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia prevedono retribuzioni minime stabilite per legge che non si applicano però a tutti i lavoratori dipendenti o a una grande maggioranza di essi, bensì sono limitate a gruppi specifici definiti ad esempio in base al settore o alla professione. Tali paesi sono esclusi dalla rilevazione dei dati. Sono esclusi inoltre i paesi in cui non esistono retribuzioni minime nazionali stabilite per legge: Danimarca, Italia, Austria, Finlandia, Svezia, Islanda, Norvegia e Svizzera. In questi paesi le retribuzioni sono fissate tramite contrattazione tra le parti sociali, a livello aziendale o per ogni singolo contratto. Di norma, gli accordi a livello settoriale trovano ampia applicazione e hanno efficacia erga omnes, equivalendo in pratica a retribuzioni minime.

Retribuzioni minime mensili in percentuale rispetto alle retribuzioni medie mensili

I dati sulle retribuzioni lorde mensili utilizzati per il calcolo di tale indicatore devono comprendere le retribuzioni in denaro al lordo delle ritenute fiscali e dei contributi di sicurezza sociale a carico dei lavoratori trattenuti dai datori di lavoro, limitatamente alle retribuzioni lorde corrisposte in ciascun periodo di retribuzione. Sono esclusi gli "emolumenti non standard" quali tredicesima o quattordicesima mensilità, indennità di vacanze, ecc. Tale definizione è conforme a quella dell'Indagine sulla struttura delle retribuzioni (SES).

I dati devono riferirsi alle sezioni B-S della NACE Rev. 2 (industria, costruzioni e servizi, escluse le attività delle famiglie in veste di datori di lavoro e le attività di organizzazioni e organismi extraterritoriali), alle imprese di qualunque classe di dimensione e a lavoratori a tempo pieno. Il periodo di riferimento è la media annuale (se non disponibile: un mese specifico).

Contesto

Le statistiche sulle retribuzioni minime pubblicate da Eurostat si riferiscono a retribuzioni minime nazionali mensili. Di norma, le retribuzioni minime nazionali si applicano a tutti i lavoratori dipendenti, o quanto meno alla grande maggioranza dei lavoratori dipendenti di un paese.

Gli importi delle retribuzioni minime sono al lordo delle imposte sul reddito e dei contributi di sicurezza sociale, il cui ammontare varia da paese a paese. Le retribuzioni minime nazionali sono fissate per legge, spesso previa consultazione delle parti sociali, o direttamente in forza di un accordo intersettoriale nazionale.

Ulteriori informazioni di Eurostat

Pubblicazioni

Tavole principali

Earnings (t_earn)
Minimum wages (tps00155)

Banca dati

Earnings (earn)
Minimum wages (earn_minw)
Monthly minimum wages - bi-annual data (earn_mw_cur)
Monthly minimum wage as a proportion of average monthly earnings (%) - Nace Rev. 2 (from 2008 onwards) (earn_mw_avgr2)
Monthly minimum wage as a proportion of average monthly earnings (%) - Nace Rev. 1.1 (1999-2009) (earn_mw_avgr1)

Sezione specifica

Metodologia / Metadati

Link esterni

Schede correlate