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18/07/2014

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Industria e imprenditoria

Innovazione

L'innovazione - una boccata di ossigeno per le imprese

L'innovazione è una boccata di ossigeno per le imprese. Quelle che non puntano sull'innovazione e non stanno al passo con il progresso tecnologico perdono gradualmente terreno sul mercato e rischiano di dover chiudere. Senza ossigeno, non riescono a respirare.

L'innovazione è il risultato di investimenti. L'industria ha sempre svolto un ruolo chiave in questo settore. L'industria manufatturiera apporta l'80% degli investimenti nel settore privato della ricerca e sviluppo nell'UE, classificandosi così al primo posto fra gli investitori. Ma occorre fare di più.

La ricerca europea occupa una posizione di leader mondiale in molti settori e vanta molti brevetti all'avanguardia, però non è sempre stata altrettanto efficiente nel tradurre la leadership in campo scientifico in un vantaggio per l'industria. La situazione delle batterie al litio ne è un esempio lampante: le imprese europee detengono più del 30% dei brevetti, ma nessuna di queste batterie è prodotta nell'UE.

"Gli investimenti nell’innovazione sono indispensabili per mantenere la nostra competitività globale e rilanciare la crescita in Europa. Senza innovazione, non raggiungeremo l’obiettivo di portare al 20% il contributo dell'industria al PIL che ci siamo prefissati con la nuova strategia sulla politica industriale. Per questo diventa sempre piu importante e urgente coordinare queste politiche a livello europeo."

Inoltre, l'innovazione resta un fenomeno a macchia di leopardo, non equamente distribuito nell'UE. Ciò che più preoccupa è la situazione che emerge dal quadro comparativo dell'innovazione pubblicato ogni anno dalla Commissione europea: cresce il divario fra i paesi più innovativi e quelli in ritardo.

L'innovazione dovrebbe diventare un obiettivo comune per tutti gli Stati membri dell'UE sul quale fondare le strategie nazionali. Per realizzare questo obiettivo, la Commissione ha elaborato una serie di programmi per una vera e propria Unione dell'innovazione, proponendo una strategia comune per rilanciare gli investimenti in quei settori specifici che sono ritenuti i motori dell'innovazione per l'economia dell'UE.

La nostra politica industriale conta sei aree prioritarie per gli investimenti nell'innovazione, con obiettivi quali facilitare l'accesso ai finanziamenti, favorire l'imprenditorialità, stimolare la domanda di innovazione e promuovere l'innovazione non tecnologica.

Un altro settore su cui si concentrano gli sforzi sono le cosiddette "tecnologie abilitanti fondamentali" (KET), fra cui rientrano la microelettronica, la nanoelettronica, i materiali avanzati, le biotecnologie industriali, la fotonica, le nanotecnologie e i sistemi avanzati di produzione. Si prevede che entro il 2015 il mercato mondiale delle KET dovrebbe aumentare di più del 50%, passando da 646 miliardi di euro a oltre mille miliardi, pari all'8% circa del PIL dell'UE.

Queste nuove tecnologie rivoluzioneranno l'ingegneria (ad esempio con i materiali intelligenti), trasformeranno la produzione di beni (ad esempio con la stampa 3D) e daranno un volto nuovo ai mercati tradizionali, come nel caso delle reti intelligenti, dei veicoli puliti o delle bioplastiche. Se da un lato il nostro interesse è rivolto alle industrie high-tech, dall'altro sosteniamo anche tutte le innovazioni importanti delle PMI europee mediamente o poco tecnologiche.

I prodotti innovativi non nascono per magia. Di solito sono il risultato di decenni di lievi miglioramenti apportati alle tecnologie esistenti. L'Europa è una miniera d'oro tecnologica, visto che è una delle regioni del mondo più tecnologicamente avanzate in cui la tecnologia ha un ruolo fondamentale. Basterebbero piccoli sforzi supplementari per ottenere grandi risultati, sfruttando l'enorme potenziale tecnologico.

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Ultimo aggiornamento: 18/07/2014 |  Inizio pagina