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Svolta digitale? Come le città europee si stanno adattando all’impatto della COVID-19 su posti di lavoro e competenze.

  • 15 Apr 2021
Svolta digitale? Come le città europee si stanno adattando all’impatto della COVID-19 su posti di lavoro e competenze.

Di Eddy Adams

Quale impatto permanente avrà la pandemia sui posti di lavoro e sulle competenze nelle città europee? È opinione comune che la COVID-19 ha agito da catalizzatore, accelerando le tendenze prevalenti e in particolare quelle legate al lavoro digitale. Tuttavia, in merito al suo impatto duraturo, esistono sono opinioni diverse. Da un lato troviamo coloro che si aspettano un perdurare dei cambiamenti con tutte le loro implicazioni, come per esempio un elevato livello di lavoro remoto, un uso maggiore dei processi digitali e un radicale cambiamento nella necessità di avere degli uffici nei centri urbani. Dall’altro lato vi sono coloro che prevedono un ritorno al solito modello per gli affari. Secondo quest’ultima categoria, l’anno passato ci ha mostrato nuove possibilità, ma ha anche portato alla luce la nostra necessità di contatto umano e interazione fisica.

In contemporanea allo spostamento della loro attenzione verso la ripresa, le città europee hanno mantenuto il commercio e il lavoro fra le loro priorità. Una volta affrontata la pressante emergenza sanitaria, è fondamentale fronteggiare il danno economico causato dalla pandemia per poter ottenere una ripresa ottimale. Il presente articolo esamina la situazione degli impieghi, delle competenze e della transizione digitale all’interno della politica urbana dell’UE e la misura in cui essa può far fronte alla tensione causata dalla pandemia. In particolare, viene approfondito il modo in cui gli aspetti operazionali della politica hanno consentito alle città di rispondere alle rapide conseguenze digitali emerse durante lo scorso anno.

È importante tener presente che, prima della COVID-19, l’Europa aveva già messo in atto politiche chiave per anticipare la transizione al digitale. La strategia digitale europea fornisce il quadro generale. Il suo progetto completo comprende tre linee d’azione: una tecnologia al servizio delle persone, una società aperta democratica e sostenibile e un’economia digitale equa e competitiva. In aggiunta a ciò, la versione aggiornata dell’agenda europea per le competenze ha stabilito dodici azioni per modernizzare le abilità di base europee. Un obiettivo centrale è l’innalzamento al 25% della percentuale di popolazione adulta tra i 16 e i 74 anni che possiede competenze digitali basilari.

La nuova Carta di Lipsia e l’agenda urbana per l’UE forniscono il quadro per tale analisi dal punto di vista urbanistico. Il punto di partenza è la posizione data agli impieghi e alle competenze dai punti di riferimento dell’acquis della politica urbana dell’UE. Il presente articolo offre poi degli esempi sui modi in cui le città di qualsiasi dimensione stiano affrontando tale aspetto in tutta Europa.  

Cosa stanno facendo nel concreto in materia di impieghi e competenze per rispondere alle priorità della politica urbana dell’UE? Nello specifico, in che modo la dimensione digitale influenza il loro approccio e quanto sono resilienti i loro piani alla luce delle sfide affrontate lo scorso anno?

Consulta l’articolo completo su Futurium per leggere le esperienze di Berlino (Germania), Porto (Portogallo), Oulu (Finlandia), Cluj-Napoca (Romania) e Rotterdam (Paesi Bassi).