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Invertire la tendenza della fuga di cervelli in Umbria

  • 24 July 2018

Il progetto Brain Back Umbria mirava a capire in che modo la fuga di cervelli avesse colpito la regione italiana dell'Umbria chiedendo agli emigranti di compilare un questionario su questioni quali le loro qualifiche e il lavoro all'estero, perché sono emigrati e cosa li farebbe ritornare. Utilizzando i dati, è stata messa a punto una strategia basata sulla creazione di reti che ricollegano gli emigranti con la loro regione natia in modo da sostenere lo stabilimento di imprese in Umbria da parte di emigranti e invertire la fuga di cervelli.

Brain Back Umbria ha contribuito alla creazione di una rete che collega una regione con i suoi emigranti in tutto il mondo. In particolare, ha studiato le strategie per attirare nuovamente le persone di talento e dar loro la possibilità di attuare le proprie idee in Umbria. I costi dell'emigrazione sono molto elevati e Brain Back Umbria cerca di offrire agli emigranti la possibilità di restare in contatto e ottenere un “ritorno sull'investimento” in Umbria.

Anna Ascani, responsabile della sezione Affari europei e cooperazione internazionale presso la Regione Umbria

Più di 700 emigranti in 140 paesi hanno completato il questionario online tramite i social media. Sono stati inoltre contattati circa circa 2 000 emigranti in tutto, tra cui 50 ricercatori che lavorano all'estero.

Le reti che si sono sviluppate hanno coinvolto organizzazioni imprenditoriali, culturali e istituzionali. Sono state create 16 start-up in settori quali psicologia, scrittura creativa, TIC, ingegneria meccanica, gestione di progetti, alimentazione, turismo, formazione, eventi, serigrafia e assistenza sanitaria.

La prima in Italia

Si stima che il 60% dei giovani italiani sia disposto a emigrare per trovare un lavoro in linea con le proprie competenze e i costi dell'emigrazione per le loro regioni di origine sono elevati. Allo stesso tempo, mancano informazioni sulla recente emigrazione, soprattutto in un contesto regionale.

L'Umbria è la prima regione italiana a utilizzare questo tipo di azione per attrarre gli emigranti a casa. La rete di Brain Back Umbria e la creazione di imprese sono state supportate da iniziative volte ad aumentare le opportunità imprenditoriali, la formazione e la consulenza in ambito finanziario e di creazione d’impresa.

La pubblicazione di due inviti a presentare proposte di idee imprenditoriali mirava a incoraggiare il ritorno di emigranti che si trovavano all'estero da almeno 2 anni. Sovvenzioni fino a 20 000 EUR coprivano spese di avviamento, consulenza, marketing e investimenti.

Visite aziendali

Tre visite aziendali, che hanno comportato la creazione di partenariati con circa 100 aziende umbre, hanno permesso alle imprese e agli emigranti di incontrarsi. Gli obiettivi principali erano promuovere la partecipazione delle aziende e dei centri di ricerca umbri a progetti internazionali e stimolare la mobilità e le idee sul lavoro.

Alla visita sul settore agroalimentare hanno partecipato 15 esperti provenienti da Argentina, Belgio, Brasile, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Polonia, Singapore, Slovacchia e Stati Uniti, oltre a 25 PMI umbre. Quella sul turismo ha coinvolto nove esperti provenienti da Australia, Canada, Cina, Francia, Paesi Bassi, Slovacchia, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti, e 45 imprese umbre. Sette esperti provenienti da Argentina, Australia, Cina, Germania, Polonia e Svizzera e 15 PMI umbre hanno preso parte alla visita sul tessile.

È stato pubblicato un bando pubblico per aumentare la partecipazione delle PMI umbre a progetti europei attraverso partenariati con ricercatori emigranti. Brain Back Umbria ha anche collaborato con la rete italiana ITalents, che propone azioni volte a limitare la fuga dei cervelli.

Gli eventi di networking prevedevano otto conferenze, mentre il progetto è stato promosso tramite newsletter, un sito web dedicato con informazioni generali e dati statistici, il sito web della Regione Umbria e le pagine dei social media. Inoltre, sono state prodotte due relazioni che spiegano la situazione dell'emigrazione umbra.

Brain Back Umbria ha ricevuto il premio Unione degli italiani nel mondo 2013 e ha creato legami con associazioni di cittadini umbri di tutto il mondo. Altre regioni italiane hanno iniziato a lanciare iniziative simili, mentre le idee sviluppate nell'ambito di Brain Back Umbria sono state attuate anche in progetti europei.

Investimento totale e finanziamento dell’UE 

L'investimento totale per il progetto «Brain Black Umbria» è di 800 000 EUR, con un contributo da parte del Fondo europeo di sviluppo regionale pari a 350 000 EUR, attraverso il programma operativo «Umbria» per il periodo di programmazione 2014-2020.