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No Waste: promuovere uno stile di vita circolare nelle montagne dolomitiche

  • 18 September 2019

Una collaborazione internazionale nell’area transfrontaliera tra Italia e Austria finalizzata a una lavorazione più circolare delle colture locali ha incrementato il turismo e i servizi turistici. Allo stesso tempo, il progetto No Waste ha evidenziato l’importanza di uno stile di vita più sostenibile.

Finora il progetto ha portato all’identificazione e allo sviluppo di una rete con le parti interessate che ci permette di costruire la piattaforma del sistema di informazione geografica e di diffondere il materiale informativo che i nostri partner stanno producendo.

Giuseppe Da Cortà, coordinatore del progetto

Il progetto si proponeva di affrontare il problema dei rifiuti esistenti nella popolare rete dei rifugi alpini delle Dolomiti e, allo stesso tempo, di potenziare il settore turistico della regione creando un itinerario turistico tematico volto a promuovere un’economia circolare. 

Il progetto ha ideato il concetto di No Waste per identificare luoghi e prodotti a basso impatto ambientale e con un ciclo di vita circolare, per stimolare visitatori e turisti a considerare uno stile di vita più sano e sostenibile. 

Mappare la storia della regione

Il percorso turistico tematico si concentra su tre colture tradizionali della regione: lino, canapa e ortica. I componenti di base di queste colture sono utilizzati per produrre un’ampia varietà di prodotti, senza sprechi durante il loro ciclo di vita. 

Il progetto ha sviluppato un database fondato sul sistema di informazione geografica (SIG) relativo alla produzione circolare di queste colture, mappando i punti di interesse con informazioni storiche, culturali, tecnologiche e scientifiche in tutta l’area transfrontaliera. 

Attraverso guide, video, articoli, articoli, materiale illustrativo, laboratori e sessioni informative, il progetto ha promosso l’itinerario nell’ambito di attività didattiche per le scuole locali o percorsi di viaggio per le aziende turistiche. L’obiettivo è sottolineare l’importanza di sfruttare appieno il potenziale delle risorse. 

I visitatori possono utilizzare il SIG per localizzare agricoltori, produttori, coltivatori e attività commerciali, ma anche musei e siti storici che mostrano il patrimonio naturale e culturale della regione, ristoranti e alberghi, e punti informativi sulle ambizioni e gli sforzi del progetto.

Ritorno alle radici delle colture europee

Sia il lino che la canapa e l’ortica rappresentano l’esempio perfetto di assenza di prodotti di scarto nel ciclo di vita del prodotto in quanto crescono molto rapidamente, non richiedono una manutenzione pesante o pesticidi per sopravvivere e ogni componente è un prodotto di base per qualcos’altro: fibre per carta, tessuti o materiali compositi, semi per alimenti tradizionali e oli ed estratti per la cosmesi. Il progetto promuove la comprensione di come queste colture possano essere lavorate senza produrre rifiuti e come possano contribuire a un’economia circolare senza dover imporre modifiche disruttive e costose al loro processo produttivo.

Il progetto è stato realizzato dall’istituto di ricerca italiano Certottica, in collaborazione con il dipartimento di scienze della vita dell’Università di Trieste, e da Wood K Plus, un istituto di ricerca austriaco specializzato in legno e materiali legati al legno e alle risorse rinnovabili. Grazie ai loro sforzi, il turismo e i servizi turistici nell’area transfrontaliera tra Italia e Austria sono stati potenziati, creando nuove opportunità economiche.

Tutte e tre le colture hanno radici profonde nella storia dell’Europa. Il lino era una delle colture più importanti in Italia, utilizzata come fibra per la tessitura di biancheria in lino. All’inizio del XX secolo l’Italia era il secondo coltivatore e produttore di canapa nel mondo. Tra le due guerre mondiali, l’ortica è stata spesso utilizzata per sostituire il cotone, che all’epoca era diventato introvabile.

 

Investimento totale e finanziamento dell’UE

L’investimento totale per il progetto «No Waste - Biodiversità migliorata per uno sfruttamento senza rifiuti delle colture tradizionali» è di 417 825 EUR, con un contributo da parte del Fondo europeo di sviluppo regionale dell’UE di 330 479 EUR, attraverso il programma operativo «Interreg Italia-Austria» per il periodo di programmazione 2014-2020. L’investimento rientra nella priorità «Unione in materia di energia e clima».