breadcrumb.ecName
it Italiano

Comunità italiana trasforma un vecchio edificio in un asilo nido efficiente sul piano energetico

  • 22 March 2019

Quando la città di Drò, nella regione del Trentino-Alto Adige/Südtirol, ha avuto bisogno di un nuovo asilo nido, invece di costruirne uno da zero ha scelto di risparmiare tempo e denaro ristrutturando un edificio esistente che risaliva agli anni ottanta del secolo scorso. Il risultato è una vetrina dell’efficienza energetica.

Il progetto mirava a ristrutturare e ampliare un edificio esistente per creare un nuovo asilo nido utilizzando tecniche di costruzione a basso impatto ambientale e ridotto consumo energetico.

Monica Zucchelli, dirigente dell’ufficio Lavori Pubblici e Ambiente del Comune di Drò

Visto che gli edifici sono responsabili per un cospicuo 30 % di tutto il consumo energetico, gli edifici antiquati e inefficienti rappresentano un notevole ostacolo al raggiungimento degli Obiettivi per il clima 2020 da parte dell’Europa. Per contribuire in questo senso, in tutta Europa le comunità stanno ristrutturando case ed edifici vecchi trasformandoli in efficienti vetrine della sostenibilità. 

Una di queste comunità è Drò; l’edificio scelto per il nuovo asilo nido si trova nel centro della città. 

Costruzione contro ristrutturazione 

I progetti che prevedono nuove costruzioni non solo necessitano di molte materie prime, ma le macchine e gli strumenti usati per costruire la nuova struttura spesso emettono livelli notevoli di CO2. Se si moltiplica tutto ciò per i molti mesi necessari per un tipico progetto di costruzione è facile vedere perché i nuovi progetti hanno una grande impronta di carbonio. Pertanto, anche se l’edificio risultante rappresenta lo stato dell’arte nel campo della sostenibilità, il deficit di carbonio accumulato durante la sua costruzione è tale che ci possono volere anni per compensarlo.

La ristrutturazione di un edificio esistente, invece, necessita di poche risorse in termini di materie prime e macchinari. La ristrutturazione dell’asilo nido a Drò ha richiesto uno sforzo minimo: il lavoro ha previsto l’aggiunta di un sistema esterno di isolamento delle pareti, la demolizione di strutture non necessarie quali le grondaie esterne, l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto, l’integrazione di un sistema solare termico in tutto l’edificio e l’ampliamento di un’aula per la scuola materna. La ristrutturazione ha utilizzato materiali rinnovabili, come per esempio il legno, per rinfrescare in modo naturale l’edificio. 

Lo standard di riferimento

Il progetto è stato completato nel giro di due anni e, a differenza di un progetto di nuova costruzione che deve superare il proprio deficit di carbonio, Drò ha ottenuto una riduzione immediata del carbonio fin dal primo giorno. L’edificio produce emissioni di CO2 pari ad appena 4,55 kg/m2 all’anno, che rappresenta una riduzione del 35 % nelle prestazioni rispetto allo stato precedente. Il consumo annuale di elettricità è stimato in 38 572 kWh, di cui il 63 % proviene da fonti rinnovabili. 

In conseguenza di questi risultati nel risparmio di energia, l’edificio ha ricevuto la certificazione oro dal sistema di classificazione ecologica degli edifici, il Leadership in Energy and Environmental Design. 

Ma l'aspetto più importante è che ai bambini del posto è stato dato un nuovo edificio in una posizione centrale che può vantare una luminosità e una vivibilità maggiori. Se si fosse costruito un edificio nuovo, probabilmente sarebbe stato eretto fuori dal centro della città, costringendo le famiglie a fare più strada per raggiungere l’asilo nido. Questo, a sua volta, avrebbe portato a maggiori emissioni di CO2 nell’atmosfera. Invece, visto che l’edificio ristrutturato si trova nel centro della città, molte famiglie e bambini possono andare all’asilo nido e ritornare a casa a piedi.

Investimento totale e finanziamento dell’UE 

L’investimento totale per il progetto «Ristrutturazione e ampliamento della scuola materna a Drò» è di 1 367 956 EUR, con un contributo da parte del Fondo europeo di sviluppo regionale dell’UE di 328 309 EUR, attraverso il programma operativo «Provincia autonoma di Trento» per il periodo di programmazione 2007-2013.