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Parchi naturali senza barriere

  • 01 July 2007

Diversi parchi naturali europei, contigui in termini geografici ma separati da un confine, hanno intrapreso un processo di avvicinamento che può arrivare sino ad una vera e propria unificazione, più semplice da ipotizzare che da realizzare.

Contesto

Due territori, una stessa natura: separati dalle vicende della storia ma non dalla geografia, i Vosgi settentrionali in Francia e la Foresta del Palatinato (Pfälzerwald) in Germania condividono il gres, l’acqua e la foresta, oltre ad un ricco patrimonio faunistico, il cui rappresentante più illustre è la lince. Da una quindicina di anni, il Parco naturale regionale (PNR) dei Vosgi settentrionali e il Naturpark Pfälzerwald hanno deciso di avviare un processo di avvicinamento nell’ambito dei programmi europei INTERREG.

Un migliaio di chilometri più a sud, sui due versanti delle Alpi, i quattro parchi naturali italiani del massiccio del Monviso (*) in Piemonte e quello, limitrofo, del Queyras in Francia fanno la stessa cosa, così come il parco italiano delle Alpi marittime e quello francese del Mercantour.

La sfida è più ardua di quanto non sembri poiché bisognava far cooperare strutture che, inizialmente, erano prevalentemente orientate verso le rispettive amministrazioni regionali o nazionali. Inoltre, era ed è tuttora necessario superare la barriera linguistica. Non solo i responsabili dei parchi devono imparare la lingua dei loro vicini, ma i documenti, in particolare le guide destinate ai turisti, devono essere disponibili almeno nelle due lingue nazionali interessate. Negli ultimi due anni, pertanto, sono stati attivati corsi di italiano destinati agli impiegati del PNR del Queyras.

Nei Vosgi e nel Palatinato, il riconoscimento dell’Unesco nel 1998 di una “Riserva transfrontaliera per la conservazione della biosfera”, la prima dell’Europa occidentale, ha dato nuovo impulso alla cooperazione fra le due parti avviata nel 1983. Sono stati istituiti diversi gruppi di lavoro franco-tedeschi, in particolare sul tema della biodiversità e della lince. Da alcuni anni si prospetta la creazione di una commissione scientifica, un progetto che si scontra ad una serie di problemi, il minore dei quali non è la disponibilità dei ricercatori.

Risultati

Nei Vosgi, così come nelle Alpi, uno degli interventi più concreti interessa i sentieri delle grandi escursioni, con la creazione di una segnaletica comune. A tale fine è attualmente in corso un dibattito per unificare i colori che segnalano il percorso delle grandi escursioni del Queyras, del Parco nazionale (francese) del Mercantour e dei parchi del massiccio del Monviso. Si prevede inoltre il restauro di alcuni itinerari transfrontalieri. Nell’ambito di INTERREG I (1993-1996) è stato allestito nei Vosgi un sentiero transfrontaliero segnalato da cippi in gres. Inoltre, INTERREG II (1997-2000) ha permesso di sviluppare un programma LIFE dell’Unione europea destinato alla costituzione di una banca dati comune sulle risorse naturali della riserva della biosfera. Attualmente è in fase di ultimazione una guida tematica per la scoperta della biosfera transfrontaliera ad uso del grande pubblico. Nel 2007, nelle Alpi, è stata realizzata la guida «Tous les tours du Viso entre Queyras et Italie» (Tutti i sentieri del Monviso fra Queyras e l’Italia). A questa si aggiunge il Sistema turistico transfrontaliero alpino (SITTALP), un progetto attuato sotto l’egida di INTERREG IIIA ALCOTRA (Alpi Latine COoperazione TRAnsfrontaliera – giugno 2005/maggio 2008) che tende a rilanciare il comparto turistico nella Val Varaïta (Italia) e nell’adiacente comprensorio francese del Queyras.

Per quanto riguarda gli uomini e le donne che, pur con passaporti diversi condividono modi di vita analoghi e talvolta usano ancora dialetti molto simili, sono stati organizzati nei Vosgi e nel Palatinato alcuni mercatini transfrontalieri. Una quarantina di agricoltori dei due versanti della frontiera si ritrovano quattro volte l’anno per vendere insieme i propri prodotti: due volte in Germania e due volte in Francia. «Stiamo ipotizzando la creazione di un marchio comune nel rispetto di uno specifico disciplinare», spiega Marc Hoffsess, responsabile dell’Ente parco dei Vosgi settentrionali. Ma poiché sul versante francese è già presente un marchio «Parco», «pensiamo di rendere transfrontaliero il marchio francese, piuttosto che creare ex novo un marchio “Riserva della biosfera”».

Sul piano turistico, questa “risorsa” non è così condivisa come si potrebbe immaginare, afferma Marc Hoffsess, evidenziando il «campanilismo» degli uffici del turismo che non tendono spontaneamente a consigliare ai villeggianti di visitare il territorio dei vicini… Nei parchi franco-italiani è attualmente in fase di gestazione un «osservatorio del turismo transfrontaliero». Fra le realizzazioni concrete destinate agli amanti dell’escursionismo, un «servizio sherpa estremamente apprezzato», segnalano al PNR del Queyras, consente ai turisti di farsi trasportare i bagagli sui due versanti della frontiera.

(*) Parchi naturali dell’area del massiccio del Monviso: Gran Bosco di Salbertrand, fascia fluviale del Po - Tratto Cuneese, Val Troncea, Orsiera Rocciavrè