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Conservazione della ricca storia culturale della Sardegna

  • 09 May 2014

Un nuovo centro archeologico di ricerca e conservazione in Sardegna ha fornito alla regione uno spazio espositivo dedicato alla storia culturale dell’isola che si è rivelato uno stimolo notevole per il comparto turistico.

La creazione del Centro di ricerca e conservazione dei beni culturali è un esempio significativo di collaborazione sinergica tra le istituzioni per la tutela e conservazione del patrimonio culturale. La possibilità di aprire al pubblico i laboratori facilita la comprensione dei complessi procedimenti di restauro e della necessità di salvaguardare il nostro patrimonio culturale.

Luisanna Usai, archeologa e membro dell’équipe che ha curato il progetto

Il Centro di ricerca e conservazione dei beni culturali a Li Punti presso la città di Sassari, nell’area nordoccidentale della Sardegna, combina varie funzioni incentrate sulla promozione del patrimonio culturale sardo. Oltre a includere una galleria espositiva che presenta manufatti facenti parte della storia dell’isola, il nuovo centro contiene uno spazio per la conservazione di reperti archeologici, laboratori in cui tali reperti vengono puliti e restaurati e un’area in cui i visitatori possono contemplare i manufatti mentre archeologi professionisti e studenti vi lavorano.

Il centro si è occupato anche dell’opera di restauro di un gruppo di antiche sculture monumentali, ritrovato nei pressi del sito archeologico del Monte Prama e generalmente considerato come una delle più importanti scoperte archeologiche del ventesimo secolo. I visitatori possono anche ammirare i manufatti recentemente trattati nel centro prima della loro restituzione al rispettivo museo o sito di origine.

Fare luce su antiche civiltà

Le straordinarie sculture di pietra dei Giganti del Monte Prama, molte delle quali sono alte più di due metri, risalgono all’era preistorica dei nuraghi e raffigurano arcieri, pugili e guerrieri scolpiti in arenaria di origine locale. Le statue fanno luce su una civiltà senza uguali nell’intero bacino mediterraneo occidentale.

Il nuovo centro offre anche laboratori in cui visitatori e bambini in età scolare possono apprendere nozioni sulla storia della Sardegna e sull’opera di restauro archeologico.

Durante la costruzione del nuovo centro sono stati creati ventotto posti di lavoro temporanei; tre posti di lavoro permanenti sono invece stati creati dalla sua inaugurazione.

Un’esponente del personale che ha curato il progetto, Luisanna Usai, ha dichiarato che una mostra del centro dedicata al restauro delle sculture del Monte Prama con numerose presenze e una mostra successiva gradita al pubblico hanno dimostrato il valore dello spazio espositivo del centro e la sua capacità di suscitare interesse attorno a un’opera di restauro di notevole valore scientifico e culturale.

Investimento complessivo e aiuti comunitari

L’investimento complessivo per il progetto «Centro di ricerca e conservazione dei beni culturali a Li Punti, Sassari» ammonta a 5 900 000 EUR, con un contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale dell’UE pari a 1 475 000 EUR attraverso il programma operativo «Sardegna» per il periodo di programmazione 2007-2013. Il contributo erogato dal Governo italiano è stato pari a 4 435 000 EUR.