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Restaurata la storica fortezza Rocca Albornoziana di Spoleto

  • 07 May 2021

Uno dei luoghi storici più importanti di Spoleto, nella regione centrale italiana dell’Umbria, è la Rocca Albornoziana, l’imponente fortezza trecentesca sul Colle Sant’Elia, ai margini della città. I finanziamenti europei hanno contribuito al restauro del complesso rendendolo fruibile per locali e turisti. Gran parte del lavoro si è concentrato sui muri perimetrali e sulle porte, che sono stati riportati al loro splendore originale.

Il restauro urbanistico e funzionale della Rocca Albornoziana di Spoleto è un passo fondamentale nel processo di valorizzazione delle attrazioni culturali della nostra regione. Interventi così importanti e significativi contribuiscono allo sviluppo dell’intero territorio.

Antonella Pinna, Direttrice del Servizio Culturale della Regione Umbria

Altri restauri sono stati eseguiti su elementi interni tra cui i tetti, l’intonaco e la pittura e gli stemmi in pietra, tra cui quello di Papa Gregorio XIII, all’entrata della volta a botte che collega i due cortili. La volta è decorata con affreschi del tardo XVI secolo che rappresentano sei città dello Stato Pontificio.

L’ex carcere femminile è stato ripensato per servire come spazio sociale e sono state riaperte antiche vie d’accesso chiuse da tempo. Infine, è stata installata una nuova segnaletica ed è stata migliorata l’accessibilità del sito.

Una storia ricca

La costruzione della Rocca Albornoziana venne avviata nel 1359 su ordine di Papa Innocenzo VI, il quale delegò la supervisione del progetto al cardinale spagnolo Gil de Albornoz, da cui il nome della fortezza. Albornoz incaricò l’architetto Gattapone di eseguire i lavori, che proseguirono fino al 1370 circa.

Parte di una rete di fortezze costruite per riaffermare l’autorità papale nell’Italia centrale, la Rocca Albornoziana divenne in seguito la residenza dei rettori del Ducato di Spoleto, dei governatori della città e dei legati papali. Il complesso era decorato con affreschi, molti dei quali andarono persi dopo il 1816, quando fu trasformato in carcere, e dopo la chiusura del carcere nel 1982, durante il restauro per ricreare la disposizione originale.

Cortili e affreschi

 Di forma rettangolare, la Rocca Albornoziana è sormontata da sei torri difensive. Uno dei suoi cortili, il Cortile delle Armi, era un quartier generale militare; l’altro, il Cortile d’Onore, era riservato agli amministratori. Quest’ultimo presenta un pozzo esagonale, un doppio portico e vari stemmi papali. Accanto al Cortile d’Onore si trovano il Salone d’Onore, usato per banchetti e cerimonie, e la Camera Pinta, che ospita affreschi del XIV e XV secolo.

Dal 2007 la Rocca Albornoziana ospita il Museo Nazionale del Ducato di Spoleto. Le esposizioni, che occupano 15 stanze su due piani, sono disposte in ordine cronologico dal IV al XV secolo. Qui si possono trovare manufatti provenienti dai siti di sepoltura e dalle prime comunità cristiane, nonché sculture e dipinti del periodo tra il Romanico e il Rinascimento.

Investimenti totali e finanziamenti dell’UE

L’investimento totale per il progetto «Opere di restauro per il complesso storico di Rocca Albornoziana a Spoleto» è di 2 985 000 EUR, con un contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale dell’UE di 1 635 000 EUR attraverso il programma operativo «Umbria» per il periodo di programmazione 2014-2020. L’investimento rientra nella priorità «Promozione dell’attrattività del patrimonio culturale e naturale».