Statistics Explained

Archive:Pil a livello regionale

Revision as of 19:37, 20 September 2013 by EXT-S-Allen (talk | contribs)
Dati di marzo 2013. Dati più recenti: Ulteriori informazioni da Eurostat, Principali tavole e Banca dati.

Il Prodotto interno lordo (Pil) è un parametro fondamentale per misurare lo sviluppo economico e la crescita. La presente scheda contiene un'analisi regionale del Pil dell'Unione europea (UE) - effettuata sulla base dei livelli di Pil pro capite (spesso utilizzato come indicatore del tenore di vita) - nonché delle sue variazioni negli ultimi anni. I conti economici forniscono importanti informazioni che possono essere utilizzate per un'analisi regionale dell'economia. Tali statistiche (disponibili solo a prezzi correnti) sono impiegate anche ai fini della ripartizione della spesa nel quadro della politica di coesione dell'UE (si veda la parte sulle politiche regionali nella scheda introduttiva). Sebbene tale politica interessi tutte le regioni dell'UE, la maggior parte delle risorse dei Fondi strutturali è destinata alle regioni di livello NUTS 2 il cui Pil pro capite è inferiore al 75 % della media UE-27 (sulla base di una media triennale).

Cartogramma 1 - Prodotto interno lordo (Pil) pro capite, in standard di potere d'acquisto (SPA), regioni NUTS 2, 2010 (1)
(% della media UE-27, UE-27 = 100) - Fonte: Eurostat (nama_r_e2gdp)
Cartogramma 2 - Prodotto interno lordo (Pil) pro capite, in standard di potere d'acquisto (SPA), regioni NUTS 3, 2010 (1)
(% della media UE-27, UE-27 = 100) - Fonte: Eurostat (nama_r_e3gdp)
Cartogramma 3 – Variazioni del prodotto interno lordo (Pil) pro capite, in standard di potere d'acquisto (SPA), regioni NUTS 2, 2008–2010 (1)
(differenza in punti percentuali tra il 2010 e il 2008 rispetto alla media UE-27) - Fonte: Eurostat (nama_r_e2gdp)
Grafico 1 - Prodotto interno lordo (Pil) pro capite, in standard di potere d'acquisto (SPA), in determinate regioni NUTS 3, 2000–2010 (1) - Fonte: Eurostat (nama_r_e3gdp)
Tavola 1 - Quota della popolazione residente per regioni NUTS 2, 2010
(%) - Fonte: Eurostat (nama_r_e2gdp) e (demo_r_d3avg)
Grafico 2 - Prodotto interno lordo (Pil) pro capite, in standard di potere d'acquisto (SPA), regioni NUTS 2, 2010 (1)
(% della media UE-27, UE-27=100) - Fonte: Eurostat (nama_r_e2gdp)

Principali risultati statistici

Il Pil, calcolato dapprima nelle diverse valute nazionali, è successivamente convertito grazie alle parità di potere d'acquisto (PPA) che tengono conto del differenziale dei prezzi tra gli Stati membri e rendono pertanto possibili confronti più accurati. Servendosi delle PPA (anziché di tassi di cambio di mercato), tali indicatori sono convertiti in una valuta artificiale comune denominata standard di potere d'acquisto (SPA). Il ricorso a SPA permette di confrontare il potere di acquisto tra regioni di Stati membri con valute nazionali e livelli dei prezzi differenti. Per maggiori informazioni sull'uso delle PPA si rinvia alla successiva sezione "Fonti e disponibilità dei dati".

Pil pro capite a livello regionale

Il cartogramma 1 presenta il rapporto percentuale tra il Pil pro capite di ciascuna regione di livello NUTS 2 e la media UE-27. In termini assoluti, quest'ultima ammontava nel 2010 a 24 500 SPA: un valore superiore a quello di 23 500 SPA nel 2009, ma comunque inferiore al livello del 2008, precedente alla crisi economica e finanziaria, di 25 000 SPA. Nelle regioni di livello NUTS 2 dell'UE, il Pil pro capite varia da 6 500 SPA (27 % della media UE 27) nella regione Severozapaden in Bulgaria a 80 300 SPA (328 % della media UE-27) nella regione della capitale del Regno Unito (Inner London), con un rapporto tra i due estremi di 12,4:1. Il Lussemburgo (266 % della media UE-27), la regione della capitale del Belgio (Région de Bruxelles-Capitale/Brussels Hoofdstedelijk Gewest) (223 %) e la regione tedesca Hamburg (202 %) occupano rispettivamente la seconda, la terza e la quarta posizione nella graduatoria delle regioni con il Pil pro capite più elevato. Seguono la regione della capitale della Francia, la città olandese Groningen e le regioni in cui sono ubicate le capitali di Slovacchia, Repubblica ceca, Svezia e Austria, tutte con un Pil pro capite compreso tra il 164 % e il 180 % della media UE-27. In generale, molte delle regioni con un Pil pro capite elevato (pari al 125 % o più della media UE-27) sono le regioni in cui è situata la capitale o le regioni limitrofe alla regione della capitale. È il caso di paesi quali Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Irlanda, Spagna, Francia, Lussemburgo (che costituisce un'unica regione), Paesi Bassi, Austria, Slovacchia, Finlandia, Svezia e Regno Unito. Inoltre, numerose regioni con un Pil pro capite medio che supera di almeno il 25 % la media UE-27 sono situate nella Germania meridionale, in prossimità di grandi città della Germania occidentale, nel nord della Spagna e dell'Italia, nell'Austria occidentale, comprese varie regioni dei Paesi Bassi, la regione di Anversa in Belgio, la regione insulare Åland (Finlandia), la parte più settentrionale della Svezia e la regione North Eastern Scotland (nel Regno Unito). Pertanto le regioni della capitale ceca e della capitale slovacca (Praha e Bratislavský kraj) sono le sole regioni di Stati membri che hanno aderito all'UE nel 2004 o nel 2007 a essere comprese tra le 41 regioni il cui Pil pro capite medio supera del 25 % o più la media UE-27. La terza regione più prospera (secondo tale parametro) di tali Stati membri segue a grande distanza: Bucuresti-Ilfov (111 % della media UE-27) in Romania. Le regioni in cui sono ubicate le capitali di Ungheria, Polonia e Slovenia sono le sole altre regioni di Stati membri che hanno aderito all'UE nel 2004 o nel 2007 a registrare un Pil pro capite (in SPA) pari o superiore alla media UE-27.

Nel complesso sono 68 le regioni di livello NUTS 2 con un Pil pro capite medio inferiore alla media UE-27 di oltre il 25 %. Venticinque di esse sono concentrate in sei degli Stati membri dell'UE-15: Grecia (sette regioni), Italia (cinque regioni meridionali), Francia (tre regioni), Portogallo (tre regioni), Regno Unito (due regioni) e Spagna (la regione Extremadura). Le restanti 43 sono regioni appartenenti agli Stati membri che hanno aderito all'UE nel 2004 o nel 2007: in tutti questi 12 Stati membri, fatta eccezione per Cipro e Malta, almeno una regione si colloca al di sotto di questo livello. Tra queste regioni, ventidue - situate in Bulgaria, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia - sono regioni con un Pil pro capite medio inferiore al 50 % della media UE-27. Circa 38,4 milioni di persone, pari al 7,7 % della popolazione UE-27, vivono nelle 22 regioni con un Pil pro capite in SPA inferiore al 50 % della media UE-27.

Nei paesi EFTA (nessun dato regionale per la Svizzera e nessun dato per il Liechtenstein) il Pil pro capite è superiore alla media UE-27: da un minimo del 102 % della media UE-27 nella regione Hedmark og Oppland a un massimo del 192 % nella regione Oslo og Akershus (entrambe in Norvegia). Altre due regioni norvegesi presentano un Pil pro capite superiore alla media UE-27 di oltre il 25 % (Agder og Rogaland e Vestlandet), mentre il Pil pro capite in Svizzera è pari al 154 % della media UE-27. Bassi livelli di Pil pro capite medio si registrano per contro nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia (36 % della media UE 27), in Turchia (50 %) e in Croazia (59 %).

Analisi regionale più dettagliata

Il cartogramma 2 presenta lo stesso indicatore del cartogramma 1, ma a un livello più dettagliato (livello 3) della classificazione NUTS. Se nel complesso la situazione è logicamente analoga a quella illustrata in precedenza per le regioni di livello NUTS 2, diverse regioni di livello NUTS 3 si differenziano tuttavia dalle regioni di livello superiore (di livello NUTS 2) cui appartengono. Tale fenomeno può essere spesso riconducibile agli afflussi di pendolari nelle regioni di livello NUTS 3 centrali dalle zone circostanti, con la conseguente concentrazione di attività economiche nelle aree urbane.

Ad esempio, nella regione di livello NUTS 2 Yugozapaden della capitale bulgara il Pil pro capite medio (in SPA) è pari al 75 % della media UE-27, ma al livello più dettagliato NUTS 3 la regione Sofia (stolitsa) registra un valore pari al 105 % per tale indicatore, mentre le restanti quattro regioni di livello NUTS 3 presentano valori inferiori al 40 %. Una situazione simile si registra per la capitale polacca, la regione di livello NUTS 2 Mazowieckie, in cui le regioni di livello NUTS 3 Ostrolecko-siedlecki e Radomski registrano un Pil pro capite medio (in SPA) inferiore alla metà di quello della regione Mazowieckie, la quale è trainata verso l'alto dal livello relativamente elevato del Pil pro capite della regione di livello NUTS 3 Miasto Warszawa.

Il valore registrato per tale indicatore per la regione tedesca Oberbayern (di livello NUTS 2) maschera forti differenze tra le regioni di livello NUTS 3 che la compongono: se il Pil pro capite medio (in SPA) di Fürstenfeldbruck è pari al 76 % della media UE-27, quello della regione München Landkreis è del 317 %. Analogamente, nella regione Rheinhessen-Pfalz (di livello NUTS 2) la regione di livello NUTS 3 Südwestpfalz registra un Pil pro capite medio (in SPA) pari al 52 % della media UE-27, mentre Ludwigshafen am Rhein (Kreisfreie Stadt) registra un valore del 251 %. Per le regioni tedesche di livello NUTS 3 Regensburg, Coburg, Schweinfurt, Wolfsburg, Koblenz e Ludwigshafen am Rhein (tutte Kreisfreie Städte) si rileva un Pil pro capite medio pari a oltre il doppio della media delle regioni di livello NUTS 2 di cui fanno rispettivamente parte: Oberpfalz, Oberfranken, Unterfranken, Braunschweig, Koblenz e Rheinhessen-Pfalz. Viceversa, la regione di livello NUTS 3 Oost-Groningen nei Paesi Bassi registra un Pil pro capite medio (in SPA) pari al 68 % della media UE-27, ossia inferiore alla metà del valore (180 %) registrato per l'intera regione di livello NUTS 2 in cui rientra (Groningen).

Nelle regioni di livello NUTS 3 dell'UE, il Pil pro capite variava nel 2010 da 5 000 SPA (20 % della media UE-27) nella regione Vaslui in Romania a 143 800 SPA (587 %) nella regione Inner London-West della capitale del Regno Unito, con un rapporto tra i due estremi di 28,8:1. Oltre a Inner London-West, cinque altre regioni di livello NUTS 3 registrano un Pil pro capite almeno tre volte superiore alla media UE-27: quattro in Germania (Wolfsburg, Kreisfreie Stadt; München, Landkreis; Frankfurt am Main, Kreisfreie Stadt; Schweinfurt, Kreisfreie Stadt) e una in Francia (Hauts-de-Seine). In altre 23 regioni di livello NUTS 3 il Pil pro capite è almeno il doppio della media UE-27: si tratta prevalentemente di regioni ubicate in Germania (18), mentre altre due sono nei Paesi Bassi, una in Belgio, una in Francia e una in Lussemburgo. All'altro estremo della scala, con un Pil pro capite inferiore al 30 % della media UE-27, si trovano 27 regioni, delle quali 17 in Bulgaria, otto in Romania, una in Lettonia e una in Ungheria.

Tra le regioni di livello NUTS 3 in Norvegia, la regione della capitale Oslo registra un Pil pro capite pari al 248 % della media UE-27, mentre nessuna delle altre regioni norvegesi presenta un Pil pro capite inferiore alla media UE-27. Nelle regioni di livello NUTS 3 in Croazia e nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia, il Pil pro capite varia da meno del 20 % della media UE-27 nelle regioni Severoistocen e Poloski (nell'ex Repubblica jugoslava di Macedonia) al 76 % nella regione Istarska zupanija (Croazia), mentre la regione della capitale croata Grad Zagreb (109 %) si colloca notevolmente al di sopra di tale fascia.

Variazioni nel tempo

Il cartogramma 3 evidenzia l'entità delle variazioni del Pil pro capite tra il 2008 e il 2010 rispetto alla media UE-27 (espressa in punti percentuali rispetto alla media UE-27). Il periodo preso in considerazione comprende i principali anni della crisi economica e finanziaria: il Pil pro capite nell'UE-27 è sceso da 25 000 SPA nel 2008 a 23 500 SPA nel 2009, per poi risalire a 24 500 SPA nel 2010. Poiché l'analisi si basa su un confronto con la media UE-27, un lieve incremento positivo per una determinata regione può rispecchiare comunque un calo effettivo del Pil pro capite medio, sebbene inferiore alla media UE-27 (-500 SPA per abitante) nei due anni.

Le regioni in rapida espansione, il cui Pil pro capite è aumentato di più di 5 punti percentuali rispetto alla media UE-27, sono presentate nel colore sabbia più chiaro. Per contro le regioni che hanno registrato la maggiore contrazione (con una diminuzione pari o superiore a 5 punti percentuali del loro Pil pro capite rispetto alla media UE-27) sono evidenziate con il colore viola più scuro.

I tassi di crescita più elevati rispetto alla media UE-27 sono fatti segnare dalla regione Province/Provincie Brabant Wallon in Belgio (13,5 %) e dalla regione della capitale polacca Mazowieckie (12,5 %). Oltre che per queste due regioni, anche per altre 20 regioni la variazione è superiore a 5,0 punti percentuali. Sei regioni polacche e sei regioni tedesche registrano aumenti superiori a 5,0 punti percentuali, così come due regioni in Belgio, due in Svezia, due nel Regno Unito, una in Danimarca, una in Francia, una in Slovacchia e Malta (che costituisce un'unica regione a livello NUTS 2).

All'altro estremo della scala, in totale 26 regioni registrano una flessione di almeno 5,0 punti percentuali rispetto alla media UE-27. Le diminuzioni più consistenti (10 o più punti percentuali) si osservano per le regioni Groningen (Paesi Bassi) e Ionia Nisia (Grecia). Queste 26 regioni sono distribuite tra 10 Stati membri: sei regioni in Grecia, cinque regioni in Spagna, tre regioni in Italia, tre regioni nei Paesi Bassi, tre regioni in Finlandia, le due regioni slovene, una regione in Estonia, una in Irlanda, una in Romania e una nel Regno Unito. Tra queste regioni figurano quelle in cui è situata la capitale dell'Estonia (che costituisce un'unica regione di livello NUTS 2), della Grecia, della Spagna, della Romania e della Slovenia.

In Danimarca, Austria e Polonia tutte le regioni hanno registrato tra il 2008 e il 2010 una variazione del Pil pro capite (in SPA) almeno pari alla media UE-27 se non superiore; lo stesso vale per Lussemburgo e Malta, entrambi paesi costituiti da una sola regione di livello NUTS 2. Anche l'ex Repubblica jugoslava di Macedonia (un'unica regione a livello NUTS 2) e la Turchia (per la quale non sono disponibili dati regionali) presentano entrambe un aumento del Pil pro capite (in SPA) rispetto alla media UE-27.

Per contro, tutte le regioni di Irlanda, Grecia, Spagna e Slovenia registrano una diminuzione del Pil pro capite (in SPA) superiore alla media UE-27. Lo stesso vale per Estonia, Cipro, Lettonia e Lituania (ciascuna delle quali costituisce un'unica regione di livello NUTS 2). Per entrambe le regioni croate e per l'Islanda (un'unica regione di livello NUTS 2) si osserva una diminuzione tra il 2008 e il 2010 rispetto alla media UE-27.

Analisi delle variazioni su un periodo di tempo più lungo in determinate regioni

Nelle tre parti del grafico 1 è presentato il Pil pro capite (in SPA) - in percentuale rispetto alla media UE-27 (posta pari a 100) - di 15 regioni. Nella prima parte sono elencate le cinque regioni con il Pil pro capite (in SPA) più elevato nel 2010, mettendo in evidenza l'andamento del rispettivo Pil pro capite nei dieci anni precedenti, sempre rispetto alla media UE-27 in ciascuno di detti anni (va osservato che per la prima parte del grafico la base è stata modificata in 2000 = 100 per consentire una più agevole interpretazione delle informazioni). Nel complesso quattro di queste regioni hanno avuto un andamento relativamente stabile, fatta eccezione per Wolfsburg (Kreisfreie Stadt) in Germania che ha presentato una maggiore volatilità. È probabile che la riduzione delle ore di lavoro— Kurzarbeit — in un grande stabilimento automobilistico in questa regione abbia determinato una forte flessione del Pil pro capite nel 2009, mentre il successivo incremento nel 2010 può essere associato al ritorno a un orario di lavoro più lungo.

Dal confronto tra queste cinque regioni con le cinque regioni con il livello di Pil pro capite (in SPA) più elevato nel 2000 risulta che quattro di esse sono presenti in entrambe le graduatorie: la variazione più significativa è rappresentata dalla sostituzione nel 2010 di Paris (Francia), che rientrava nelle prime cinque regioni nel 2000, con la regione limitrofa Hauts-de-Seine.

La seconda e la terza parte del grafico 1 presentano le regioni con i maggiori aumenti e le più forti diminuzioni del Pil pro capite (in SPA) nel decennio 2000-2010. Le regioni dove l'indicatore è cresciuto in misura maggiore si trovano tutte in Romania e in Bulgaria, con la regione rumena Giurgiu che registra un aumento dal 14 % della media UE-27 nel 2000 al 36 % nel 2010. Tra queste cinque regioni figura anche la regione della capitale bulgara, dove il Pil pro capite medio (in SPA) è salito da meno della metà (47 %) della media UE-27 nel 2000 fino a superare di poco la media UE-27 nel 2010 (105 %). Tre delle cinque regioni in cui il Pil pro capite (in SPA) è diminuito in misura maggiore già presentavano un Pil pro capite (in SPA) più basso della media UE-27 nel 2000 e l'evoluzione nel periodo 2000-2010 è andata in direzione di un ulteriore allontanamento di queste regioni dalla media UE-27. Due di queste regioni sono greche e una è belga. Le due altre regioni con la più forte diminuzione del rispettivo indicatore sono anch'esse greche: nella regione Korinthia il Pil pro capite è sceso dal 23 % in più rispetto alla media UE-27 nel 2000 al 16 % in meno nel 2010, mentre nella regione Voiotia è rimasto al di sopra della media UE-27 pur scendendo dal 77 % in più rispetto alla media nel 2000 ad appena il 18 % al di sopra di essa nel 2010.

Circa un quarto della popolazione dell'UE vive in regioni in cui il Pil è inferiore al 75 % della media UE-27

Nella tavola 1 è presentata un'analisi della percentuale della popolazione che nel 2010 viveva nelle regioni con un Pil pro capite medio (in SPA) inferiore al 75 % della media UE-27 e pari o superiore al 125 % di tale media. La popolazione residente nelle regioni con un Pil pro capite medio inferiore al 75 % della media UE-27 era pari al 24,2 % della popolazione totale, mentre quella residente nelle regioni in cui tale valore era pari o superiore al 125 % della media UE-27 era il 18,4 %. Il restante 57,4 % risiedeva nelle regioni della fascia intermedia (Pil pro capite compreso tra il 75 % e meno del 125 % della media).

Nel 2010 l'intera popolazione dei tre Stati membri Baltici, ciascuno dei quali costituisce una sola regione di livello NUTS 2, risiedeva in regioni con un Pil pro capite medio inferiore al 75 % della media UE-27; lo stesso valeva per la Croazia (solo due regioni). In Romania, Slovacchia, Repubblica ceca, Polonia, Bulgaria, Ungheria, Portogallo e Slovenia, più della metà della popolazione risiedeva in regioni di livello NUTS 2 con un Pil pro capite medio inferiore alla soglia del 75 % della media UE-27. Al contrario, in nessuna regione di livello NUTS 2 di Danimarca, Germania, Irlanda, Cipro (che costituisce un'unica regione di livello NUTS 2), Lussemburgo (un'unica regione di livello NUTS 2), Malta (un'unica regione di livello NUTS 2), Paesi Bassi, Austria, Finlandia e Svezia, il Pil pro capite medio era inferiore al 75 % della media UE-27. Anzi, l'intera popolazione del Lussemburgo (un'unica regione di livello NUTS 2) risiedeva in una regione con un Pil pro capite medio (in SPA) pari o superiore al 125 % della media UE-27, così come più della metà della popolazione in Irlanda, Paesi Bassi e Austria. Lo stesso valeva per la popolazione norvegese.

Nei due Stati membri insulari Cipro e Malta (ciascuno dei quali costituisce un'unica regione di livello NUTS 2), l'intera popolazione risiedeva in regioni il cui Pil pro capite medio si colloca nella fascia intermedia (tra il 75 % e meno del 125 % della media UE-27), così come la maggioranza della popolazione di Regno Unito (86,8 %), Francia (79,5 %), Spagna (77,9 %), Svezia (72,8 %), Finlandia (71,0 %), Germania (70,4 %), Danimarca (69,5 %), Belgio (60,3 %), Grecia (54,1 %) e Italia (53,6 %).

Sulla base di tale analisi, l'Italia è lo Stato membro dove si riscontrano le più forti disparità tra tenori di vita a livello regionale: il 29,0 % della popolazione italiana vive in regioni (prevalentemente nel sud del paese) in cui il Pil pro capite medio (in SPA) è inferiore al 75 % della media UE-27, il 53,6 % della popolazione risiede in regioni in cui il Pil pro capite medio è compreso nella fascia intermedia e il 17,4 % della popolazione vive in regioni (prevalentemente nel nord del paese) in cui il Pil pro capite medio è pari o superiore al 125 % della media UE-27.

Nella Repubblica ceca, la regione della capitale Praha (in cui risiede l'11,9 % della popolazione ceca) registrava nel 2010 un Pil pro capite medio (in SPA) superiore del 72 % alla media UE-27, mentre le sette restanti regioni di livello NUTS 2 della Repubblica ceca (in cui risiede il restante 88,1 % della popolazione) presentavano ciascuna un Pil pro capite medio inferiore alla soglia del 75 % della media UE-27. Lo stesso si osservava nella confinante Slovacchia, dove il Pil pro capite della regione della capitale Bratislavský kraj (con l'11,5 % della popolazione) era del 77 % superiore alla media UE-27, mentre le altre tre regioni di livello NUTS 2 (con l'88,5 % della popolazione) registravano ciascuna un Pil pro capite inferiore al 75 % della media UE-27.

Forti disparità regionali all'interno dei paesi

Le forti disparità che esistono tra il Pil pro capite di regioni di livello NUTS 2 appartenenti allo stesso Stato membro sono analizzate nel grafico 2. Si ricorda che paesi quali Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo e Malta costituiscono ciascuno un'unica regione di livello NUTS 2.

Nel 2010 il livello di Pil pro capite medio regionale più elevato era almeno tre volte superiore al livello più basso nel Regno Unito, in Romania, Slovacchia e Francia, mentre era superiore al doppio in Bulgaria, Belgio, Repubblica ceca, Ungheria, Germania, Polonia e Italia. Il divario minore era osservato in Slovenia (un rapporto di 1,4:1) e il più elevato nel Regno Unito (con un rapporto di 4,7:1).

In tutti gli Stati membri dell'UE (ad eccezione di Germania, Spagna, Italia e Paesi Bassi) la regione (di livello NUTS 2) in cui è situata la capitale è la regione con il Pil pro capite (in SPA) più elevato. Lo stesso vale per la Croazia. La Germania è l'unico Stato membro in cui la regione di livello NUTS 2 della capitale registra un Pil pro capite medio inferiore alla media nazionale. Oltre alla Germania, l'Italia e i Paesi Bassi sono gli unici altri Stati membri in cui la regione della capitale non raggiunge il livello più elevato di Pil pro capite (in SPA).

Fonti e disponibilità dei dati

Il Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (SEC) definisce la metodologia per i conti regionali dell'UE. Il SEC 95 rispetta pienamente le linee guida internazionali per i conti nazionali stabilite dal Sistema dei conti nazionali del 1993 (SCN 1993). A seguito di un accordo internazionale su una versione aggiornata dell'SCN nel 2008, è in corso una revisione anche del SEC.

Il Pil è il parametro fondamentale dei conti nazionali che sintetizza la situazione economica di un paese o di una regione. Può essere calcolato in vari modi, secondo il metodo del valore aggiunto, il metodo della spesa e il metodo del reddito. A livello regionale, tuttavia, il metodo della spesa non può essere utilizzato perché richiederebbe la misurazione delle esportazioni e delle importazioni regionali, il che non è possibile negli Stati membri dell'UE.

Confronti tra luogo di lavoro e luogo di residenza

Un confronto regionale del livello di attività economica può essere operato comparando il Pil regionale con la popolazione della regione in questione: in questo caso assume rilevanza la distinzione tra luogo di lavoro e luogo di residenza. Il Pil misura l'attività economica realizzata all'interno delle frontiere nazionali o regionali, indipendentemente dal fatto che sia da attribuire agli occupati residenti o non residenti. Di conseguenza, il Pil pro capite regionale si basa sul rapporto tra un numeratore che riflette il luogo di lavoro (il Pil prodotto nella regione) e un denominatore il cui valore rispecchia il luogo di residenza (la popolazione che risiede nella regione). Tale inconveniente è particolarmente evidente quando i flussi di pendolari in entrata o in uscita da una regione sono rilevanti. Le zone caratterizzate da un elevato numero di pendolari in entrata presentano spesso un Pil pro capite regionale estremamente elevato (se confrontato con le regioni circostanti). Ciò vale in particolare per i centri economici quali le regioni London (Regno Unito), Wien (Austria), Hamburg (Germania), Praha (Repubblica ceca) o Lussemburgo. A causa di tale anomalia, gli elevati livelli di Pil pro capite registrati per talune regioni con forti flussi di pendolari in entrata non si traducono necessariamente in livelli corrispondentemente alti di reddito per le persone che risiedono nella stessa regione.

Parità di potere d'acquisto

Il Pil regionale è calcolato nella valuta locale della regione (e quindi del paese) in questione. Per rendere più agevoli i confronti, il Pil può essere convertito in una valuta comune, ad esempio in euro o in dollari.

I tassi di cambio, che rispecchiano molteplici fattori connessi alla domanda e all'offerta sui mercati monetari, quali gli scambi internazionali, le previsioni in tema di inflazione e i differenziali dei tassi di interesse, non riflettono tuttavia tutte le differenze tra i livelli dei prezzi dei vari paesi. Per ovviare a tale inconveniente, il Pil può essere convertito servendosi di fattori di conversione noti come parità di potere d'acquisto (PPA) in una valuta comune artificiale, denominata standard di potere d'acquisto (SPA). Ciò rende possibile comparare il potere d'acquisto di valute nazionali differenti. Anche all'interno di un'unione monetaria, quale la zona euro, una stessa valuta continua a presentare un potere d'acquisto differente nei vari paesi, in funzione del livello nazionale dei prezzi. In termini generali, il ricorso a serie in SPA anziché a serie in euro ha un effetto di livellamento, perché le regioni con un Pil pro capite molto elevato in euro presentano generalmente anche livelli dei prezzi relativamente alti (ad esempio, il costo della vita nel centro di Parigi o di Londra è generalmente superiore al costo della vita nelle zone rurali dell'UE).

I calcoli del Pil pro capite basati su serie in SPA anziché in euro possono modificare sensibilmente l'ordine di classificazione delle regioni. Ad esempio, la regione belga Province/Provincie Limburg registrava nel 2010 un Pil pro capite di 26 700 EUR, che la collocava al di sopra della regione tedesca Schleswig-Holstein, con un Pil di 25 400 EUR. In termini di SPA, invece, Schleswig-Holstein, con 24 200 SPA pro capite, sopravanza la regione Province/Provincie Limburg (23 800 SPA).

Contesto

Misurazione dello sviluppo economico

Lo sviluppo economico è comunemente espresso in termini di Pil, che nel contesto regionale può essere utilizzato per misurare la crescita e l'attività a livello macroeconomico, oltre che a servire da base per confronti tra le regioni. Il Pil costituisce inoltre un importante indicatore sotto il profilo politico, assumendo un'importanza fondamentale ai fini della determinazione dell'entità del contributo al bilancio UE dei singoli Stati membri, mentre le medie triennali del Pil sono utilizzate per decidere quali regioni sono ammesse a beneficiare del sostegno dei Fondi strutturali dell'Unione europea.

Ormai il Pil è utilizzato anche come indicatore del tenore di vita in generale. Tuttavia, in considerazione della sua natura e del suo scopo, il Pil non può costituire la chiave di lettura per tutte le questioni oggetto di dibattito politico. Ad esempio, il Pil non misura la sostenibilità ambientale o l'inclusione sociale e occorre tenere conto di questi limiti quando se ne fa uso nelle analisi. In effetti, si ritiene sempre più che il Pil da solo non debba essere utilizzato per misurare le priorità economiche, sociali e ambientali.

Diverse iniziative internazionali si sono occupate della questione e nell'agosto 2009 la Commissione europea ha adottato la comunicazione ‘Non solo PIL: misurare il progresso in un mondo in cambiamento’ (COM(2009) 433 definitivo), in cui ha delineato una serie di iniziative finalizzate a migliorare e a integrare le misurazioni del Pil. La Commissione europea ha rilevato che esistono validi motivi per completare il Pil con statistiche che riprendano gli altri aspetti economici, sociali e ambientali dai quali dipende fortemente il benessere dei cittadini.

Politiche economiche

La politica regionale dell'UE è finalizzata ad aiutare ciascuna regione a sfruttare appieno le sue potenzialità attraverso un miglioramento della sua competitività e l'innalzamento del tenore di vita delle regioni più povere fino raggiungere la media UE. La politica economica regionale mira a stimolare gli investimenti nelle regioni tramite una migliore accessibilità, la fornitura di servizi di qualità e la salvaguardia dell'ambiente, incoraggiando in tal modo l'innovazione e l'imprenditorialità e la creazione di posti di lavoro e colmando nel contempo le disparità che si traducono in deprivazione sociale, cattive condizioni abitative, servizi di istruzione e sanitari carenti, elevata disoccupazione o infrastrutture inadeguate.

Ulteriori informazioni di Eurostat

Pubblicazioni

Principali tavole

Regional economic accounts - ESA95 (t_reg_eco)
Regional economic accounts - ESA95 (t_nama_reg)

Banca dati

Regional economic accounts - ESA95 (reg_eco)
Regional economic accounts - ESA95 (nama_reg)

Sezione speciale

Metodologia / Metadati

Fonte dei dati per le tavole, i grafici e le mappe (MS Excel)

Collegamenti esterni

Voci correlate