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Archive:Statistiche sulle migrazioni internazionali e sulle popolazioni di origine straniera

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Dati estratti a maggio 2015. Dati più recenti: Ulteriori informazioni di Eurostat, tavole principali e banca dati. Prossimo aggiornamento della scheda: settembre 2016. La versione inglese di questa scheda è stata aggiornata più di recente.
Tavola 1 - Immigrati per gruppo di cittadinanza, 2013
Fonte: Eurostat (migr_imm1ctz)
Grafico 1 - Immigrati, 2013 (1)
(per 1 000 abitanti)
Fonte: Eurostat (migr_imm1ctz) e (migr_pop1ctz)
Grafico 2 - Ripartizione degli immigrati per gruppo di cittadinanza, 2013
(%)
Fonte: Eurostat (migr_imm2ctz)
Tavola 2 - Immigrati per paese di nascita, 2013 (1)
Fonte: Eurostat (migr_imm3ctb)
Tavola 3 - Immigrati per paese precedente di residenza, 2013 (1)
Fonte: Eurostat (migr_imm5prv)
Grafico 3 - Ripartizione degli immigrati in base al sesso, 2013
(% sul totale degli immigrati)
Fonte: Eurostat (migr_imm2ctz)
Grafico 4 - Struttura per età degli immigrati per gruppo di cittadinanza, UE-28, 2013 (¹)
(%)
Fonte: Eurostat (migr_imm2ctz)
Tavola 4 - Popolazione straniera per gruppo di cittadinanza, 1° gennaio 2014 (1)
Fonte: Eurostat (migr_pop1ctz)
Tavola 5 - Popolazione nata all'estero per paese di nascita, 1° gennaio 2014 (1)
Fonte: Eurostat (migr_pop3ctb)
Grafico 5 - Quota di stranieri sulla popolazione residente, 1° gennaio 2014
(%)
Fonte: Eurostat (migr_pop1ctz)
Tavola 6 - Principali paesi di cittadinanza e di nascita della popolazione straniera/nata all'estero, 1° gennaio 2014 (1)
(in numeri assoluti e in percentuale rispetto alla popolazione complessiva straniera/nata all'estero)
Fonte: Eurostat (migr_pop1ctz) e (migr_pop3ctb)
Grafico 6 - Struttura per età della popolazione di cittadini dell'UE e della popolazione di stranieri, UE-28, 1° gennaio 2014
(%)
Fonte: Eurostat (migr_pop2ctz)
Grafico 7 - Numero di persone che hanno acquisito la cittadinanza di uno Stato membro dell'UE, UE-28, 2009–2013
(1 000)
Fonte: Eurostat (migr_acq)
Tavola 7 - Numero di persone che hanno acquisito la cittadinanza dello Stato dichiarante, 2013 (1)
Fonte: Eurostat (migr_acq)
Grafico 8 - Tasso di naturalizzazione, 2013 (1)
(per 100 stranieri residenti)
Fonte: Eurostat (migr_acq) e (migr_pop1ctz)
Tavola 8 - Revisioni sulla popolazione e sulle migrazioni trasmesse a Eurostat dopo il censimento del 2011, situazione alla metà di maggio 2015
Fonte: Eurostat (migr_acq) e (migr_pop1ctz)

Oggetto di questa scheda sono le statistiche dell'Unione europea (UE) sulle migrazioni internazionali, sugli stock di popolazione di cittadini UE e di stranieri) e sulle acquisizioni di cittadinanza. Le migrazioni sono indotte da una combinazione di fattori economici, politici e sociali, nel paese di origine del migrante (fattori di spinta) oppure nel paese di destinazione (fattori di attrazione). Tradizionalmente, la prosperità economica e la stabilità politica dell'UE sembrano aver esercitato una forte attrazione sugli immigrati.

Nei paesi di destinazione le migrazioni internazionali possono servire a colmare specifiche carenze del mercato del lavoro. Da sole, tuttavia, le migrazioni non potranno certamente invertire l'attuale tendenza verso l'invecchiamento della popolazione registrata in molte zone dell'UE.

Principali risultati statistici

Flussi migratori

Complessivamente, nel 2013 3,4 milioni di persone sono immigrate in uno degli Stati membri dell'UE-28, mentre almeno 2,8 milioni di migranti hanno lasciato uno Stato membro dell'UE. Tali dati non riflettono i flussi migratori da e verso l'UE nel suo insieme, perché includono anche i flussi tra gli Stati membri dell'Unione.

Di questi 3,4 milioni di immigrati nel 2013, 1,4 milioni sono cittadini di paesi terzi (cifra stimata), 1,2 milioni possiedono la cittadinanza di uno Stato membro dell'UE diverso da quello in cui sono immigrati, circa 830 000 sono immigrati in uno Stato membro dell'UE del quale avevano la cittadinanza (per esempio cittadini che rimpatriano o cittadini nati all'estero) e circa 6 100 sono apolidi.

La Germania ha registrato il numero più elevato di immigrati (692 700) nel 2013, seguita dal Regno Unito (526 000), dalla Francia (332 600), dall'Italia (307 500) e dalla Spagna (280 800). La Spagna ha registrato il numero più elevato di emigrati (532 300) nel 2013, seguita dal Regno Unito (316 900), dalla Francia (300 800), dalla Polonia (276 400) e dalla Germania (259 300). In totale, 16 Stati membri dell'UE hanno registrato più immigrati che emigrati nel 2013, mentre in Bulgaria, Irlanda, Grecia, Spagna, Croazia, Cipro, Polonia, Portogallo, Romania e nei tre Stati membri baltici il numero degli emigrati ha superato quello degli immigrati.

In rapporto al totale della popolazione residente, il tasso di immigrazione più elevato nel 2013 è stato registrato dal Lussemburgo (39 immigrati per 1 000 abitanti), seguito da Malta (20 per 1 000 abitanti) e da Cipro (15 per 1 000 abitanti) — (cfr. grafico 1). Nel 2013 i tassi di emigrazione più elevati sono stati registrati a Cipro (29 emigrati per 1 000 abitanti) e in Lussemburgo (20 emigrati per 1 000 abitanti).

Nello stesso anno, la quota relativa di immigrati nazionali (ossia persone con la cittadinanza dello Stato membro verso cui stavano migrando) rispetto al numero complessivo di immigrati ha riportato i valori più alti in Romania (90 % di tutti gli immigrati), Lituania (86 %), Portogallo (69 %), Estonia e Polonia (60 % per entrambi), Lettonia (58 %) e Slovacchia (52 %). Questi sono stati gli unici Stati membri dell'UE a registrare una quota di immigrati nazionali superiore al 50 % (cfr. grafico 2). Per contro, Italia, Austria e Lussemburgo hanno riportato quote relativamente basse, con una percentuale di immigrati nazionali nel 2013 inferiore al 10 % del totale.

Spesso le informazioni sulla cittadinanza sono state utilizzate per studiare il fenomeno dell'immigrazione di origine straniera. Tuttavia, poiché la cittadinanza di una persona può cambiare nel corso della vita, è utile anche fornire i dati per paese di nascita. La quota relativa più elevata di emigrati di ritorno rispetto al totale degli immigrati è stata registrata in Romania (78 % di tutti gli immigrati), seguita dalla Lituania (77 %), dal Portogallo (56 %), dalla Lettonia (52 %) e dalla Polonia (51 %). Per contro, Lussemburgo, Spagna, Italia, Austria e Germania hanno riportato dati relativamente bassi, con quote di emigrati di ritorno inferiori al 10 % sul totale degli immigrati nel 2013.

Nel 2013 gli immigrati nell'UE-28 provenienti da paesi non membri sono stati 1,7 milioni

Secondo le stime, nel 2013 gli immigrati nell'UE-28 provenienti da paesi terzi sono stati 1,7 milioni. Inoltre, 1,7 milioni di persone che risiedevano precedentemente in uno Stato membro dell'UE sono emigrati in un altro Stato membro.

Se si analizzano i dati in relazione alla precedente residenza, emerge che nel 2013 il Lussemburgo ha registrato la quota più elevata di immigrati provenienti da un altro Stato membro dell'UE (91 % del totale), seguito da Romania (81 %) e Slovacchia (79 %); relativamente modeste sono invece le quote registrate dalla Bulgaria (22 % di tutti gli immigrati) e dalla Croazia (25 %) (cfr. tavola 3).

Quanto alla ripartizione in base al sesso degli immigrati nell'UE, nel 2013 gli uomini superavano di poco le donne (53 % rispetto al 47 %). Lo Stato membro con la quota più elevata di immigrati maschi è la Slovenia (61 %); per contro, la quota più elevata di donne immigrate è registrata dall'Irlanda (52 %).

Nel 2013 gli immigrati negli Stati membri dell'UE sono risultati in media molto più giovani della popolazione già residente del paese di destinazione: il 1° gennaio 2014, l'età mediana della popolazione dell'UE-28 era di 42 anni; per contro, l'età mediana degli immigrati nell'UE-28 nel 2013 era di 28 anni.

Stranieri

Il numero di persone nate al di fuori dell'UE-28 e dimoranti in uno Stato membro al 1° gennaio 2014 era di 33,5 milioni, mentre erano 17,9 milioni le persone nate in uno Stato membro dell'UE diverso da quello in cui risiedevano. Solo in Irlanda, Ungheria, Slovacchia, Lussemburgo e Cipro il numero di persone nate in altri Stati membri dell'UE era più alto di quello delle persone nate al di fuori dell'UE-28.

Al 1° gennaio 2014 i cittadini di paesi terzi che dimoravano nell'UE-28 erano 19,6 milioni, mentre le persone residenti nell'UE-28 e nate al di fuori dell'UE erano 33,5 milioni

Al 1°  gennaio 2014 i cittadini di paesi terzi residenti nell'UE erano 19,6 milioni, ossia il 3,9 % della popolazione dell'UE-28, mentre 14,3 milioni di cittadini dell'UE-28 dimoravano in uno Stato membro diverso da quello di cittadinanza.

In termini assoluti, il numero più elevato di stranieri residenti nell'UE al 1° gennaio 2014 si registra in Germania (7,0 milioni di persone), Regno Unito (5,0 milioni), Italia (4,9 milioni), Spagna (4,7 milioni) e Francia (4,2 milioni). Gli stranieri residenti in questi cinque Stati membri rappresentano complessivamente il 76 % del totale di stranieri nell'UE-28, mentre la popolazione degli stessi cinque Stati membri rappresenta il 63 % dell'intera popolazione dell'UE.

In termini relativi, lo Stato membro dell'UE con la quota più elevata di stranieri è il Lussemburgo, (45 % del totale della popolazione). Una quota considerevole di stranieri (il 10 % o più sul totale dei residenti) si è registrata anche a Cipro, in Lettonia, Estonia, Austria, Irlanda, Belgio e Spagna.

Nella maggior parte degli Stati membri dell'UE gli stranieri sono per la maggior parte cittadini di paesi terzi (cfr. tavola 4). Solo in Lussemburgo, Slovacchia, Cipro, Irlanda, Belgio, Ungheria, Paesi Bassi, Malta e Regno Unito si registra il fenomeno contrario. Nel caso della Lettonia e dell'Estonia, la quota di cittadini di paesi terzi è particolarmente elevata per effetto dell'alto numero di non cittadini riconosciuti (principalmente cittadini dell'ex Unione sovietica che risiedono permanentemente in tali paesi senza aver acquisito un'altra cittadinanza).

In tutti gli Stati membri dell'UE, fatta eccezione per l'Estonia, la Repubblica ceca e la Lettonia, il numero delle persone nate in un paese terzo è più elevato di quello delle persone con cittadinanza di un paese terzo.

La tavola  6 presenta in sintesi i cinque principali paesi di cittadinanza e di nascita della popolazione straniera per gli Stati membri dell'UE-28 e i paesi EFTA per cui sono disponibili dati dettagliati.

L'analisi della struttura per età della popolazione rivela che, per l'UE-28 nel suo insieme, la popolazione straniera è più giovane di quella autoctona. La distribuzione per età degli stranieri mostra una maggiore proporzione di adulti in età lavorativa relativamente giovani rispetto ai cittadini dell'UE. Nel 2013 l'età mediana della popolazione autoctona dell'UE-28 era di 43 anni, mentre l'età mediana degli stranieri residenti nell'UE era di 35 anni.

Acquisizione della cittadinanza

Nel 2013 il numero delle acquisizioni di cittadinanza è salito del 20 %

Nel 2013 sono state 984 800 le persone che hanno acquisito la cittadinanza di uno Stato membro dell'UE, con un aumento del 20 % rispetto al 2012. Il 2013 ha fatto registrare il numero più elevato di acquisizioni di cittadinanza di uno Stato membro dell'UE rispetto a qualsiasi altro anno del periodo 2002-2012

La Spagna ha registrato il maggior numero di persone che hanno acquisito la cittadinanza nel 2013 (225 800, pari al 23 % del totale dell'UE-28), seguita da Regno Unito (207 500), Germania (115 100), Italia (100 700) e Francia (97 300).

In termini assoluti, gli aumenti maggiori sono stati registrati in Spagna, dove è stata concessa la cittadinanza spagnola a 131 700 persone in più rispetto al 2012 (ciò è in parte dovuto al fatto che la fonte delle informazioni e i riferimenti concettuali e temporali sono cambiati), seguita dall'Italia (35 300), dal Regno Unito (13 600) e dalla Grecia (9 200). Per contro, le maggiori diminuzioni in termini assoluti sono state registrate in Ungheria (dove è stata concessa la cittadinanza ungherese a 9 200 persone in meno rispetto al 2012) e nei Paesi Bassi (5 000).

Un indicatore comunemente utilizzato è il "tasso di naturalizzazione", definito come il rapporto tra il numero totale di attribuzioni di cittadinanza e lo stock di stranieri residenti all'inizio dell'anno. Lo Stato membro dell'UE con il tasso di naturalizzazione più elevato nel 2013 era la Svezia (7,6 acquisizioni per 100 stranieri residenti), seguita dall'Ungheria e dal Portogallo (rispettivamente con 6,5 e 5,9 acquisizioni per 100 stranieri residenti).

Circa 871 300 cittadini di paesi terzi residenti in uno Stato membro dell'UE hanno acquisito la cittadinanza dell'Unione nel 2013, dato che corrisponde a un aumento del 21 % rispetto al 2012. L'89 % di tutti coloro che hanno acquisito la cittadinanza di uno Stato membro dell'UE nel 2013 erano cittadini di paesi terzi. Questi nuovi cittadini dell'UE-28 provenivano principalmente dall'Africa (26 % del totale delle acquisizioni di cittadinanza), dall'Asia (23 %), dalle Americhe (22 %) e da paesi europei non appartenenti all'UE-28 (17 %). I cittadini dell'UE che hanno acquisito la cittadinanza di un altro Stato membro sono stati 98 500, ossia il 10 % del totale. In termini assoluti i principali gruppi di cittadini dell'UE-28 che hanno acquisito la cittadinanza di un altro Stato membro dell'UE sono costituiti da rumeni divenuti cittadini ungheresi (7 000 persone) o italiani (4 400), da polacchi divenuti cittadini del Regno Unito (6 000) o tedeschi (5 500), da italiani divenuti cittadini tedeschi (2 800) o belgi (1 900), da greci divenuti cittadini francesi (3 900) e da portoghesi divenuti cittadini del Regno Unito (1 900).

In Lussemburgo e in Ungheria la maggioranza delle nuove attribuzioni di cittadinanza ha riguardato cittadini di un altro Stato membro dell'UE. Nel caso del Lussemburgo la quota più elevata è costituita da cittadini portoghesi, seguiti da quelli italiani, francesi, belgi e tedeschi, mentre nel caso dell'Ungheria si tratta quasi esclusivamente di cittadini rumeni.

Come negli anni precedenti, il numero più elevato di nuovi cittadini negli Stati membri dell'UE nel 2013 è costituito da cittadini marocchini (86 500, pari all'8,8 % di tutte le acquisizioni di cittadinanza), seguiti da cittadini indiani (48 300, pari al 4,9 % di tutte le acquisizioni di cittadinanza), turchi (46 500, ossia il 4,7 %), colombiani (42 000, ossia il 4,3 %), albanesi (41 700, ossia il 4,2 %) ed ecuadoriani (40 400, ossia il 4,1 %). Rispetto al 2012, il numero di cittadini marocchini che hanno acquisito la cittadinanza di uno Stato membro dell'UE è aumentato del 46 %. I cittadini marocchini hanno acquisito la nuova cittadinanza prevalentemente in Spagna (35 %), in Italia (29 %) o in Francia (19 %).

Fonti e disponibilità dei dati

L'emigrazione è un fenomeno particolarmente difficile da quantificare; censire le persone che lasciano un paese è ancora più complicato che censire quelle che vi entrano, come ha confermato nel caso di molti paesi un'analisi che ha messo a confronto i dati del 2013 degli Stati membri sull'immigrazione e sull'emigrazione (statistiche speculari). Di conseguenza, la presente scheda è prevalentemente incentrata sui dati sull'immigrazione.

Eurostat produce statistiche su molteplici temi connessi ai flussi migratori internazionali, agli stock di popolazione straniera e alle acquisizioni di cittadinanza. I dati sono rilevati su base annua e sono trasmessi a Eurostat dalle autorità statistiche nazionali degli Stati membri dell'UE.

I paesi che avevano rivisto le serie di popolazione dopo il censimento del 2011 erano tenuti ad inviare a Eurostat entro la fine del 2013 i risultati riveduti per età, sesso, cittadinanza o paese di nascita relativi all'intero periodo tra i due ultimi censimenti o ad un periodo più breve. Diversi paesi hanno comunicato ad Eurostat alcune difficoltà nel rispettare la scadenza del 31 dicembre 2013 per la trasmissione dei dati posteriori al censimento del 2011. Al momento della stesura della presente scheda, il solo paese che non ha ancora risolto tali difficoltà è la Germania, che prevede di fornire i dati rivisti entro la prima metà del 2015.

Tali revisioni influiranno sui tassi di naturalizzazione.

Base per la raccolta dei dati

Dal 2008 la rilevazione dei dati in materia di migrazioni, cittadinanza e asilo si basa sulle disposizioni del regolamento (CE) n. 862/2007; l'analisi e la composizione dei gruppi di paesi dell'UE, dell'EFTA e dei paesi candidati all'adesione al 1° gennaio dell'anno di riferimento sono riportate nel regolamento di esecuzione (UE) n. 351/2010, che definisce una serie di statistiche di base sui flussi migratori internazionali, sugli stock di popolazione straniera, sulle acquisizioni di cittadinanza e sui permessi di soggiorno, nonché in materia di asilo e di misure contro l'ingresso e il soggiorno illegali. Sebbene gli Stati membri dell'UE possano continuare a utilizzare altri dati, purché affidabili, in funzione della loro disponibilità e delle prassi nazionali, le statistiche compilate a norma del regolamento devono basarsi su definizioni e concetti comuni. La maggior parte degli Stati membri basa le proprie statistiche su fonti di dati amministrativi quali registri anagrafici, registri della popolazione straniera o registri dei permessi di soggiorno o di lavoro, registri sanitari o fiscali; altri ricorrono invece a statistiche speculari, a indagini per campione o a metodi di stima per produrre statistiche sulle migrazioni.

I dati sulle acquisizioni di cittadinanza sono ottenuti di norma da sistemi amministrativi. L'attuazione del regolamento dovrebbe migliorare la disponibilità e la comparabilità delle statistiche sulle migrazioni e sulla cittadinanza.

Come previsto dall'articolo 2, paragrafo 1, lettere a), b) e c), del regolamento n. 862/2007, sono censiti gli immigrati che risiedono (o che si presume risiedano) nel territorio di uno Stato membro dell'UE per un periodo minimo di dodici mesi e gli emigrati che vivono all'estero per più di dodici mesi. I dati raccolti da Eurostat vertono pertanto sulle migrazioni che riguardano un periodo di almeno dodici mesi: sono pertanto incluse fra i migranti le persone emigrate per un periodo minimo di un anno e quelle emigrate definitivamente.

I dati sulle acquisizioni di cittadinanza sono raccolti da Eurostat in base alle disposizioni dell'articolo 3, paragrafo 1, lettera d), del regolamento n. 862/2007, ai sensi del quale: "Gli Stati membri trasmettono alla Commissione (Eurostat) statistiche sul numero di: [...] persone che hanno dimora abituale nel territorio dello Stato membro e che, durante il periodo di riferimento, hanno acquisito la cittadinanza dello Stato membro [...] disaggregate per [...] precedente cittadinanza o precedente status di apolide delle persone in questione".

Il "tasso di naturalizzazione" dovrebbe essere utilizzato con cautela perché il numeratore comprende tutte le modalità di acquisizione e non solo le naturalizzazioni di stranieri residenti idonei, mentre il denominatore include tutti gli stranieri e non solo la popolazione pertinente, ossia gli stranieri idonei per la naturalizzazione.

Note sulla disponibilità dei principali dati

I dati aggregati dell'UE-27 relativi alle acquisizioni di cittadinanza per il 2010, 2011 e 2012 comprendono i dati relativi alla Romania per il 2009.

Contesto

I cittadini degli Stati membri dell'UE godono di libertà di circolazione e di movimento entro i confini interni dell'UE. Le politiche migratorie dell'UE relative ai cittadini di paesi terzi sono sempre più indirizzate ad attrarre immigrati con un profilo determinato, spesso nel tentativo di colmare specifiche carenze di competenze. La selezione può essere effettuata sulla base di competenze linguistiche, esperienza professionale, titoli di studio ed età. In alternativa, alla selezione possono provvedere i datori di lavoro in modo che gli immigrati abbiano già un lavoro al loro arrivo.

Oltre che a incoraggiare le assunzioni di lavoratori, la politica d'immigrazione è spesso incentrata su due aspetti: la lotta all'immigrazione clandestina e l'occupazione illegale di immigrati senza permesso di lavoro e la promozione dell'integrazione degli immigrati nella società. Notevoli risorse sono state mobilitate nell'UE per lottare contro le reti che gestiscono la tratta di esseri umani.

Tra gli atti giuridici più importanti adottati nel settore dell'immigrazione figurano i seguenti:

  • direttiva 2003/86/CE relativa al diritto al ricongiungimento familiare;
  • direttiva 2003/109/CE relativa allo status dei cittadini di paesi terzi che siano soggiornanti di lungo periodo;
  • direttiva 2004/114/CE relativa alle condizioni di ammissione degli studenti;
  • direttiva 2005/71/CE relativa a una procedura specificamente concepita per l'ammissione di cittadini di paesi terzi a fini di ricerca scientifica;
  • direttiva 2008/115/CE relativa al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare;
  • direttiva 2009/50/CE sulle condizioni di ingresso di cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati.

In seno alla Commissione europea la politica in materia di migrazione compete alla direzione generale della Migrazione e degli affari interni. Nel 2005 la Commissione europea ha rilanciato il dibattito sulla necessità di una serie comune di norme in materia di ammissione dei migranti per motivi economici con un libro verde sull'approccio dell'Unione europea alla gestione della migrazione economica (COM(2004) 811 def.) che ha portato all'adozione, alla fine del 2005, di un piano d'azione sull'immigrazione legale (COM(2005) 669 definitivo). Nel luglio 2006 la Commissione europea ha adottato la comunicazione riguardante le priorità politiche nella lotta contro l'immigrazione clandestina di cittadini di paesi terzi (COM(2006) 402 definitivo), finalizzata a trovare un equilibrio tra le esigenze di sicurezza e i diritti fondamentali degli individui in tutte le fasi del processo di immigrazione clandestina. Nel settembre 2007 la Commissione europea ha presentato la sua terza relazione annuale su migrazione e integrazione (COM(2007) 512 definitivo). Una comunicazione della Commissione europea adottata nell'ottobre 2008 ha ribadito l'importanza di rafforzare l'approccio globale in materia di migrazione: aumentare il coordinamento, la coerenza e le sinergie (COM(2008) 611 definitivo) quale componente della cooperazione allo sviluppo e delle altre politiche esterne dell'Unione. Il programma di Stoccolma, adottato dai capi di Stato e di governo dell'UE nel dicembre 2009, definisce un quadro e una serie di principi in vista dello sviluppo di politiche europee inerenti alla giustizia e agli affari interni nel periodo dal 2010 al 2014; le problematiche connesse alle migrazioni costituiscono una parte essenziale di tale programma. Al fine di mettere in pratica le modifiche concordate, nel 2010 la Commissione europea ha adottato il piano d'azione per l'attuazione del programma di Stoccolma: creare uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia per i cittadini europei (COM(2010) 171 definitivo).

Nel maggio 2013 la Commissione europea ha pubblicato la "relazione 2013 sulla cittadinanza dell'Unione" (COM(2013) 269 final), in cui si osserva che la cittadinanza dell'UE offre nuovi diritti e nuove opportunità. La possibilità di circolare e soggiornare liberamente nell'UE è il diritto associato più strettamente alla cittadinanza dell'Unione. Grazie alle moderne tecnologie e al fatto che adesso viaggiare è più semplice, la libera circolazione permette agli europei di estendere i loro orizzonti al di là dei confini nazionali, lasciare il proprio paese per periodi brevi o più lunghi, andare e venire tra i paesi dell'UE per motivi di lavoro, studio e formazione, fare viaggi di lavoro o di piacere, o effettuare acquisti all'estero. La libera circolazione intensifica le potenziali interazioni sociali e culturali nell'Unione e crea vincoli più stretti tra i cittadini europei. Può anche generare vantaggi economici reciproci per le imprese e i consumatori, anche quando rimangono nel proprio paese di origine, in quanto elimina progressivamente gli ostacoli interni.

Il 13 maggio 2015 la Commissione europea ha presentato una agenda europea sulla migrazione (in inglese) che delinea le misure immediate che saranno adottate per rispondere alla situazione di crisi del Mediterraneo, nonché le misure da adottare nei prossimi anni per gestire meglio la migrazione in tutti i suoi aspetti.

La relazione annuale sull'immigrazione e l'asilo (2014, in inglese) della European migration network (in inglese) è stata pubblicata il 10 giugno 2015 e fornisce una panoramica dei principali sviluppi in ambito giuridico e politico che si stanno verificando nell'UE nel suo complesso e nei paesi partecipanti. È un documento esauriente che tratta tutti gli aspetti della politica in materia di migrazione e di asilo della direzione generale della Migrazione e degli affari interni e delle agenzie dell'UE.

Schede correlate

Ulteriori informazioni di Eurostat

Pubblicazioni

Tavole principali

Migration and citizenship data
International migration (t_migr_int)
Immigration (tps00176)
Emigration (tps00177)
Acquisition of citizenship (tps00024)

Banca dati

Migration and citizenship data
Immigration (migr_immi)
Immigration by five year age group, sex, and citizenship (migr_imm1ctz)
Immigration by five year age group, sex and country of birth (migr_imm3ctb)
Immigration by age , sex and broad group of citizenship (migr_imm2ctz)
Immigration by age, sex and broad group of country of birth (migr_imm4ctb)
Immigration by sex, citizenship and broad group of country of birth (migr_imm6ctz)
Immigration by sex, country of birth and broad group of citizenship (migr_imm7ctb)
Immigration by five year age group, sex, and country of previous residence (migr_imm5prv)
Emigration (migr_emi)
Emigration by age and sex (migr_emi2)
Emigration by five year age group, sex and citizenship (migr_emi1ctz)
Emigration by five year age group, sex and country of birth (migr_emi4ctb)
Emigration by five year age group, sex, and country of next usual residence (migr_emi3nxt)
Acquisition and loss of citizenship (migr_acqn)
Acquisition of citizenship by sex, age group and former citizenship (migr_acq)
Loss of citizenship by sex and new citizenship (migr_lct)

Sezione specifica

Metodologia / Metadati

Fonte dei dati per le tavole e i grafici (MS Excel)

Link esterni