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La Rinascita del Centro Italia: Il Ruolo Cruciale dei Fondi Europei nella Ricostruzione Post-Sisma

  • 25 Jun 2024
I fondi europei hanno accelerato la ricostruzione nelle Marche, Abruzzo e Umbria dopo il sisma del 2016-2017, favorendo ripresa economica e sicurezza.
La Rinascita del Centro Italia: Il Ruolo Cruciale dei Fondi Europei nella Ricostruzione Post-Sisma

Il Terremoto del 2016-2017 e le Sue Conseguenze Devastanti

La serie di eventi sismici che hanno scosso l’Italia centrale tra il 2016 e il 2017 hanno avuto effetti devastanti sul territorio delle Marche, dell'Abruzzo e dell'Umbria, sia in termini di perdita di vite umane che in termini di distruzione. Per la comunità locale, la distruzione di infrastrutture ed edifici ha causato un impatto economico negativo ingente, complicando ulteriormente il già difficile ritorno alla vita di tutti i giorni.

Sostegno Europeo per la Ricostruzione e il Recupero

In risposta a questa tragedia, l'Unione Europea ha messo a disposizione fondi sostanziali per sostenere la ricostruzione e il recupero delle aree colpite e per favorire la ripresa dell’economia locale. In questo frangente, i finanziamenti europei si sono rivelato uno straordinario volano per un piano di rilancio dell’economia locale, e un’opportunità per una ripresa sostenibile nel lungo periodo. In altre istanze recenti in cui l’Unione Europea è intervenuta nella ricostruzione a seguito di disastri naturali mediante lo strumento del Fondo di Solidarietà dell'Unione Europea (FSUE). Non è il caso delle regioni del centro Italia, qui, infatti, le risorse sono stanziate direttamente attraverso un ri-adattamento del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. Questi fondi sono stati destinati a una vasta gamma di progetti, tra cui la ricostruzione di edifici pubblici, il restauro del patrimonio culturale, il miglioramento delle infrastrutture di trasporto e la promozione dello sviluppo economico locale. Seguendo la prassi della politica di coesione, la gestione e l'allocazione dei fondi è il frutto della collaborazione della Commissione Europea con le autorità locali e regionali. Queste ultime garantiscono che gli interventi siano mirati e rispondano agli effettivi bisogno dei territori.

 Interventi e Investimenti chiave nelle Marche

Nelle Marche, il terremoto del 2016 ha colpito un’area corrispondente a 4 province, arrecando danni in 85 comuni, molti dei quali nell’entroterra appenninico. In queste zone, l’UE ha stanziato € 240 milioni aggiuntivi con il preciso scopo di prevenire i rischi sismici e idrogeologici improntando gli sforzi di ripresa socioeconomica anche alla priorità dell’efficienza energetica. Nello specifico, il 39% dei fondi sono stati erogati per il sostegno alla competitività delle Piccole e Medie Imprese (PMI), mentre un altro 39% é stato investito nell’efficienza sismica dell’edilizia universitaria e sanitaria. E il caso, infatti, del completamento dell’ospedale di Amandola che ha beneficiato di un investimento di € 31 milioni di cui € 15,6 milioni erogati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR). I fondi europei sono intervenuto anche nel dare nuova vita patrimonio culturale delle Marche. É il caso della Collegiata San Giovanni a Macerata. Già danneggiato da un altro terremoto nel 1997, l’edificio sacro, risalente al diciassettesimo secolo era rimasto chiuso per 25 anni, tornando accessibile al pubblico nel 2022 grazie a un finanziamento di € 3,2 milioni. A beneficiare dei finanziamenti sono stati anche progetti di edilizia scolastica come l’Ente Diritto allo Studio Marche (ERDIS) e la ristrutturazione di aule dell’Università di Macerata, come la riqualificazione della Loggia del Grano.

Messa in Sicurezza e Valorizzazione del Territorio in Abruzzo

Anche l’Abruzzo è stato colpito da un sisma nel 2016 per poi subire catastrofici eventi climatici solo l’anno dopo, a conferma del fatto che la sua particolare geografia e la ciclicità di questo tipo di eventi rende necessari interventi per prevenire i rischi sismici e idrogeologici. Per questa ragione i Fondi Europei sono stati destinati alla messa in sicurezza dei territori nei comuni di Pizzoli vicino a l’Aquila, di Civitella del Tronto e di Castelli in provincia di Teramo. I tre interventi sono accomunati dall’obiettivo di ridurre le frane e smottamenti mitigando i rischi idrogeologici. Nel caso di Civitella di Tronto, l’intervento contribuisce alla preservazione del patrimonio naturalistico e culturale che include un borgo medievale e una fortezza risalente al sedicesimo secolo di grande interesse storico e architettonico. I progetti sono stati finanziati all’altezza di quasi cinque milioni di euro, permettendo alle comunità di vivere in sicurezza e permettendo la ripresa delle attività economiche e produttive, incluso il settore turistico.

Ricostruzione e Sviluppo Sostenibile in Umbria

La regione Umbria, con l’assistenza dei fondi europei di sviluppo regionale, ha investito circa 43 milioni di euro in una serie di interventi nei territori colpiti dal terremoto ma anche sull’intero territorio regionale, al fine di assicurare una prevenzione capillare e coerente. Le azioni miravano a ricreare le condizioni socio-economiche e ambientali precedenti all'evento sismico del 2016. Gli interventi hanno incluso la messa in sicurezza e l'efficientamento energetico di edifici pubblici e scolastici, la promozione turistica e la salvaguardia dei beni culturali e naturali. Nello specifico, la ricostruzione della Basilica di San Benedetto, a Norcia, è un intervento altamente simbolico dell’uso efficiente dei fondi europei nella salvaguardia del patrimonio culturale. Sempre con attenzione al patrimonio culturale e naturalistico e con l’intenzione di valorizzare il settore turistico, interventi di messa in sicurezza e potenziamento della capacità attrattiva del territorio sono stati svolti sul sentiero Norcia-Castelluccio e quello di Roccaporena. In quest’ottica, l’iniziativa UmbriAperta ha permesso di offrire sostegno a molte delle strutture ricettive della regione, che il terremoto del 2016 aveva indebitamente sfavorito. Anche la ripresa del settore dei servizi è stata messa al centro del piano di investimenti regionali, a beneficiare di questa assistenza sono state società attive nel sociale, nella digitalizzazione e nell’organizzazione di eventi.

Collaborazione e Visione per il Futuro

La ricostruzione dopo il sisma e i disastri naturali in Abruzzo, nelle Marche e nell’Umbria è un ennesimo esempio di buona concertazione tra gli attori regionali e il livello europeo nel garantire la sicurezza, la prevenzione e la ripresa economica nelle comunità locali. Il caso specifico del centro Italia, inoltre è la dimostrazione della lungimiranza con cui i fondi europei intervengono sul territorio. Infatti, la solidarietà europea non si limita alla ricostruzione ma prende in particolare le esigenze economiche e sociali dei territori, favorendo la crescita e assicurando la prevenzione contro i rischi idrogeologici, coerentemente con le particolarità geografica locali. Grazie a questi investimenti, le regioni colpite sono state in grado di avviare un processo di recupero e rinascita, migliorando la qualità della vita dei residenti e creando le basi per uno sviluppo sostenibile a lungo termine. La cooperazione tra l'Unione Europea e le autorità locali ha dimostrato come il sostegno comunitario possa fare la differenza in tempi di crisi, fornendo non solo risorse finanziarie ma anche una visione per il futuro.