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La rinascita dello storico Palazzo Abatellis a Palermo, Sicilia

  • 09 May 2018

Palazzo Abatellis a Palermo, in Sicilia, risale al XV secolo. Da allora, è sopravvissuto alla conversione in monastero, ai bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale e, successivamente, alla trasformazione in museo d’arte. Era necessaria una notevole opera di ristrutturazione per ripristinare quest’importante galleria d’arte per le nuove generazioni.

I lavori di restauro effettuati nell’ambito di questo progetto, compresa l’apertura dell’ala settecentesca, dovevano prevedere una nuova sala espositiva.

Evelina De Castro, Palazzo Abatellis

Capolavoro dell’architetto Matteo Carnalivari di Noto e splendido esempio di architettura gotico-catalana, Palazzo Abatellis attualmente ospita la Galleria Regionale d’arte. Il museo consta di due ali, una contenente le opere dal XIII al XVI secolo e l’altra le opere dal XVI al XVIII secolo. Per garantire la conservazione dei dipinti e dell’edificio stesso, è stata effettuata una doverosa ristrutturazione.

Come risultato di tale opera, la Galleria Regionale d’arte ha raddoppiato lo spazio espositivo originale e ha potuto presentare le collezioni in ordine cronologico. Questi cambiamenti hanno avuto un impatto immediato sulle presenze: prima dell’inizio dei lavori, nel 2006, avevano visitato il palazzo 45 396 persone, mentre nel 2010, subito dopo la riapertura delle gallerie, i visitatori del museo hanno raggiunto quota 53 151. Grazie a una ristrutturazione a misura di visitatore, oggi le visite sono aumentate di oltre il 16 %.

Palazzo Abatellis attraverso i secoli

Palazzo Abatellis fu costruito originariamente nel XV secolo come residenza di Francesco Abatellis, maestro portulano del Regno di Sicilia sotto re Ferdinando II. In seguito alla morte di Abatellis nella prima parte del XVI secolo, il palazzo fu lasciato a una congregazione di suore domenicane che, dopo averlo convertito in monastero, continuarono a risiedere nell’edificio per quattro secoli. In questo periodo fu costruita quella che è ora l’ala settecentesca.

Durante la Seconda guerra mondiale una bomba alleata colpì l’edificio, distruggendo parte della facciata e la torre merlata. I lavori di restauro e conservazione furono avviati subito dopo la guerra e nel 1954 l’edificio ricostruito aprì al pubblico come Galleria Regionale d’arte. La Galleria divenne ben presto rinomata poiché ospitava una serie di capolavori composti fra il XIII e il XVIII secolo, compresi dipinti rinascimentali famosi in tutto il mondo quali l’Annunciazione di Antonello da Messina.

Espansione della capacità del museo

Con l’inizio del nuovo millennio, il museo ha avviato un nuovo ciclo di restauri. Fra il 2007 e il 2009, l’ala settecentesca appartenente al monastero è stata profondamente ristrutturata, il che ha portato all’apertura di una galleria per dipinti completamente nuova destinata a ospitare le tele manieriste più grandi della collezione. Una seconda fase si è svolta nel 2008, quando l’ala quattrocentesca originaria è stata sottoposta a un rifacimento totale, che includeva il restauro delle facciate, la ricostruzione dell’intonaco e l’installazione di un nuovo sistema di illuminazione. Molto dello spazio espositivo del museo è stato risistemato in questa fase per creare una sala dedicata alle mostre temporanee, una mossa che si è rivelata fondamentale per attrarre nuovi e vecchi visitatori.

Uno dei risultati chiave del progetto è stata l’unificazione delle ali quattrocentesca e settecentesca, un tempo separate. Ora le rispettive mostre sono collegate senza soluzione di continuità attraverso una scalinata magnificamente decorata e un ascensore in vetro che funge da cuore dell’edificio e delle esposizioni. Questo collegamento consente di raccontare la storia di Palazzo Abatellis senza interruzioni.

Investimento totale e finanziamento dell’UE

L’investimento totale per il progetto «Restauro di Palazzo Abatellis» è di 4 239 068 EUR, con un contributo del Fondo europeo di sviluppo regionale dell’UE di 1 818 779 EUR attraverso il programma operativo «Sicilia» per il periodo di programmazione 2007-2013.