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La basilica di San Benedetto a Norcia, in Italia, verrà ricostruita dopo i danni del terremoto

  • 16 August 2019

In gran parte distrutta dal terremoto del 30 ottobre 2016, la Basilica di San Benedetto a Norcia, in Umbria, è attualmente in fase di ricostruzione nell’ambito di un progetto finanziato dall’UE. È stato indetto un concorso internazionale per la selezione di un progetto che riporterà l’edificio al suo antico splendore e al suo ruolo centrale storico, culturale e sociale nella comunità.

La ricostruzione, riparazione e ristrutturazione della Basilica, che è un monumento artistico e storico, dovrebbero ripristinare la sua funzione di luogo di culto che continuerà a servire da punto di incontro per la comunità locale e da luogo di accoglienza, riposo e preghiera per i pellegrini di tutto il mondo.

Paolo Iannelli, ufficio del Soprintendente speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016, Ministero italiano per i beni e le attività culturali

La struttura ricostruita sarà più resistente ai terremoti rispetto a quella precedente e ne verrà migliorata la funzionalità e l'accessibilità. Il progetto sarà ottimizzato per sfruttare al meglio lo spazio disponibile ed eliminare le barriere architettoniche in tutte le parti dell’edificio adibite a eventi pubblici.

Si otterrà un risparmio energetico grazie all’impiego di soluzioni innovative, economicamente vantaggiose ed efficienti, in particolare per quanto riguarda la climatizzazione e l’illuminazione.

Il coinvolgimento della comunità

La Basilica deve essere restaurata in modo da preservare la configurazione architettonica originale ed evidenziare le forme di cultura e identità per le quali è stata progettata. Date l’unicità e la complessità dell’edificio, è stata sviluppata una strategia per garantire che la proposta prescelta sia conforme a specifiche metodologiche e tecniche chiaramente definite. La comunità locale è stata coinvolta nel processo con la raccolta di documentazione video e fotografica a supporto della ricostruzione.

Saranno effettuati lavori per consentire un più agevole monitoraggio dei principali elementi strutturali, della climatizzazione e dell’illuminazione. È previsto un sistema di controllo a distanza per l’acquisizione continua di dati sui fattori strutturali e ambientali e sull’uso dell’edificio.

Durante la ricostruzione, gli spazi pubblici adiacenti alla Basilica rimarranno aperti. Questo significa, in particolare, che il mercato settimanale di Norcia continuerà a svolgersi in piazza San Benedetto. Il progetto prevede un certo grado di accesso a parti del cantiere, anche se solo in determinati momenti, per consentire lo svolgimento di importanti eventi religiosi e civili.

Una serie di terremoti

Nato a Norcia intorno al 480 d.C., San Benedetto è il patrono d'Europa ed è considerato il fondatore della vita monastica cristiana in Occidente. La Basilica che porta il suo nome risale alla fine del XIV secolo e, per il suo legame con Benedetto, divenne un importante simbolo del monachesimo europeo.

Il terremoto che l’ha distrutta è stato l'ultimo dei tre che hanno colpito l’Italia centrale nell’ottobre 2016. Con una magnitudo di 6,6 ed epicentro a circa 6 km a nord di Norcia, è stato l’evento sismico più forte in Italia dal terremoto del novembre 1980 in Irpinia nel sud del paese.

È venuto dopo il terremoto del 24 agosto 2016 in prossimità dei confini tra Umbria, Lazio, Abruzzo e Marche, che ha causato quasi 300 morti. Altri quattro grandi terremoti hanno colpito la stessa area il 18 gennaio 2017, provocando 34 vittime.

Si spera che la ricostruzione della Basilica aiuti Norcia e l’Umbria a riprendersi dalle conseguenze di queste calamità naturali. Importanti in questo senso dovrebbero essere il riavvio delle attività che tradizionalmente si svolgevano all’interno e nei dintorni della Basilica e il ripristino dell’edificio come simbolo dell’ordine monastico benedettino mondiale.

Investimento totale e finanziamento dell’UE

L’investimento complessivo per il progetto «Restauro della Basilica di Norcia danneggiata dal sisma del 2016» è di 10 000 000 EUR, con un contributo da parte del Fondo europeo di sviluppo regionale dell’UE di 5 000 000 EUR attraverso il programma operativo «Umbria» per il periodo di programmazione 2014-2020. L'investimento rientra nella priorità «Cambiamenti climatici e prevenzione dei rischi».