Un forte risalente al sec. XI, abbandonato da tempo, è stato restituito alla sua antica gloria ed è oggi un’importante meta turistica, nonché uno dei principali centri culturali della Valle d’Aosta. Questo storico sito ospita attualmente tre strutture museali ed un hotel a cinque stelle che infondono nuove energie ad una regione di montagna profondamente penalizzata dal declino del settore industriale.
Il grande ritorno della sentinella delle Alpi
- 16 January 2010
Grazie alla forte attrattiva turistica del progetto abbiamo creato numerosi posti di lavoro all’interno del Forte e nei centri abitati della vallata.”
Tra il 1996 e il 2006, nell’ambito del progetto di recupero del castello di Bard, il sito ha fruito di una dotazione comunitaria di 11 milioni di euro circa. Obiettivo del progetto: recuperare una fortificazione in rovina per riportare in vita l’imponente complesso militare che nel 1800 seppe opporre una strenua resistenza all’attacco delle truppe napoleoniche. Il complesso, ormai ridotto ad un guscio vuoto alla metà degli anni ’90, è stato interamente restaurato e ha attirato nel 2008 circa 80 000 visitatori.
Un piano di recupero integrale
L’imponente Forte di Bard domina la stretta imboccatura che da est consente l’accesso alla Valle d’Aosta, all’altezza di Pont-Saint-Martin. Edificato nel sec. XI, il castello venne successivamente trasformato in fortezza militare. Nel 1800, il castello si oppose strenuamente per 15 giorni al terribile assedio delle truppe francesi e Napoleone, esasperato dall’inaspettata resistenza, lo fece radere al suolo. Successivamente, la fortezza militare venne ricostruita, cadendo poi in rovina nel XX secolo.
Oggi il Forte di Bard appare piuttosto isolato, ma è sufficiente una rapida occhiata alle cartine del XIX secolo per rendersi conto di come l’area fosse un tempo parte integrante di un sistema di fortificazioni che correva lungo il confine del Regno sabaudo.
Da quando venne acquisito al patrimonio regionale nel 1990, il Forte è stato oggetto di un imponente piano di restauro e valorizzazione da parte della Regione autonoma Valle d’Aosta che ne ha recuperato mura, tetti, ambienti e persino la strada d’accesso. La fortezza è stata riaperta al pubblico nel gennaio del 2006, dopo 13 anni di interventi finanziati con fondi dell’Unione europea, dello Stato italiano e della Regione autonoma.
Un polo culturale e turistico
Il sito, che si estende su una superficie di oltre 14 000 mq, ospita tre strutture museali. Il primo museo ad essere inaugurato è stato l’avveniristico Museo delle Alpi, che stupisce ed emoziona i visitatori illustrando le molteplici sfaccettature e il patrimonio naturalistico delle vette più alte d’Europa. Ad esso sono seguiti il Museo del Forte e il Museo delle Frontiere. Il complesso prevede altresì 3 600 mq di aree espositive, destinate in particolare ai bambini, e più di 280 locali.
Nel sito, inoltre, sono stati allestiti un piccolo hotel di charme, un ristorante-caffeteria e un punto vendita di souvenir e prodotti tipici. L’accesso alla roccaforte è possibile con comodi ascensori panoramici e su strada carrabile.
Il Forte si sta ritagliando una propria collocazione tra le principali località culturali. Al suo interno sono state organizzate svariate mostre temporanee, primo fra tutti l’evento “Alpi di Sogno”, incluso nel programma culturale delle Olimpiadi invernali di Torino 2006. Regolarmente, il complesso ospita anche importanti eventi quali concerti o rappresentazioni teatrali. Nel periodo di programmazione 2007-2013, il progetto fruirà di un ulteriore contributo finanziario dell’Unione europea.