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BESTMEDGRAPE: trasformare gli scarti della lavorazione del vino in prodotti per la salute e la cura della pelle grazie alla cooperazione nel bacino del Mediterraneo

  • 06 April 2020

Il progetto BESTMEDGRAPE, finanziato dall’UE, si è proposto l’obiettivo di trasformare gli scarti della vinificazione in prodotti innovativi per la salute e la cosmesi. Il progetto di cooperazione ha trasmesso agli imprenditori le conoscenze scientifiche e tecnologiche sulle cultivar delle uve locali, le varietà coltivate tramite selezione per talune caratteristiche ricercate, e sui composti bioattivi presenti nei sottoprodotti del vino. Il fine è il sostegno alla creazione di nuove PMI nel bacino mediterraneo. Al progetto hanno collaborato otto partner provenienti da Francia, Italia, Giordania, Libano e Tunisia e 11 partner provenienti dagli stessi cinque paesi più l’Iran e i territori palestinesi.

Il Mediterraneo è la culla della viticoltura mondiale. Abbiamo partecipato a questo progetto per svilupparci attraverso lo scambio di informazioni, esperienze e tradizioni.

Mariano Murru, direttore tecnico di Cantine Argiolas, Sardegna

BESTMEDGRAPE ha condotto ricerche di laboratorio, redatto studi tecnologici e analizzato numerosi potenziali prodotti e servizi legati all’uva. Ha prodotto pubblicazioni sulla caratterizzazione e l’estrazione di proprietà dalle cultivar di uve autoctone. È stata inoltre creata una piattaforma tecnologica transfrontaliera per agevolare la creazione di reti sull’utilizzo degli scarti dell’uva,

i cui risultati sono stati condivisi tra i partner. Sono stati selezionati 150 potenziali imprenditori per sviluppare le idee nel contesto di 20 laboratori viventi. In ultimo sono state fondate 10 aziende per produrre e commercializzare prodotti e servizi derivati dall’uva.

Potenzialità di innovazione

In quanto coltura tradizionale del bacino del Mediterraneo, l’uva ha un forte potenziale innovativo, che tuttavia non è ancora stato sfruttato in modo efficiente. Chi coltiva l’uva si concentra in genere sul miglioramento della sua qualità e di quella del vino che se ne ricava. Solitamente non si pensa a come utilizzare gli scarti del processo, che comprendono raspi, vinacce e semi.

«BESTMEDGRAPE – New business opportunities and environmental sustainability using Mediterranean grape nanotechnological products», per citare il titolo completo, ha capitalizzato questo potenziale. L’obiettivo è stato quello di promuovere l’elaborazione di prodotti cosmeceutici e nutraceutici di alta qualità.

A tal scopo, il progetto ha sfruttato l’esperienza di ricerca e sviluppo dei suoi partner nell’utilizzo di materiali di scarto e nella creazione di formule nanotecnologiche antiossidanti, antinvecchiamento, antinfiammatorie e antineurodegenerative per uso orale e topico.

Opportunità commerciali

Oltre ad aggiungere valore a una coltura tipica del Mediterraneo, BESTMEDGRAPE ha ampliato la catena del valore dell’uva per includere i sottoprodotti della vinificazione, stimolando così le economie locali e aumentando le opportunità di lavoro e di impresa.

Inoltre, il progetto ha contribuito a preservare la biodiversità nella regione mediterranea e a ridurre la contaminazione ambientale causata dalle enormi quantità di rifiuti solidi organici generati durante la vinificazione.

Oltre ai potenziali imprenditori, BESTMEDGRAPE ha portato benefici agli agricoltori e alle aziende vitivinicole, a 35 ricercatori in fase iniziale di carriera e a 15 istituzioni pubbliche impegnate nella sostenibilità ambientale. Il progetto ha suscitato l’interesse di aziende di trasformazione industriale esistenti che desiderano riciclare i rifiuti della vinificazione e dei consumatori che vogliono acquistare prodotti derivati dall’uva rispettosi dell’ambiente.

Nel tempo, i partner auspicano di vedere un cambiamento di atteggiamento diffuso tra gli imprenditori del Mediterraneo per quanto riguarda l’impiego delle numerose proprietà botaniche benefiche delle cultivar di uva locali.

Investimenti totali e finanziamenti dell’UE

L’investimento totale per il progetto «BESTMEDGRAPE» è di 3 300 000 EUR, con un contributo dello Strumento europeo di vicinato dell’UE di 2 600 000 EUR attraverso il programma operativo ENI CBC «Bacino del Mediterraneo» per il periodo di programmazione 2014-2020. L’investimento rientra nella priorità «Trasferimento tecnologico e commercializzazione dei risultati della ricerca».