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Sempre più migranti lavorano nel settore agricolo

Nel 2017 il 20 percento dei migranti occupati in Italia lavorava in agricoltura. Tra questi, circa l'8 percento proviene da un altro Stato membro dell'UE, mentre un 4 percento è originario di Paesi europei non UE così come dell'Asia, un 3 percento poi è del Nordafrica.

Nick Barounis – Adobe Stock.com

data:  15/11/2019

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Secondo il rapporto del JRC sulle condizioni di vita dei migranti nelle aree rurali, sempre più migranti lavorano nel settore agricolo in tutta Europa. Questo avviene particolarmente in Italia, Spagna e Danimarca, dove superano i migranti impiegati in altri settori produttivi. Spesso queste persone sono però esposte a difficoltà di integrazione maggiori rispetto a chi si stabilisce in città.

La natura temporanea e spesso irregolare del tipo di lavoro, i luoghi dove si svolge, non sempre facilmente raggiungibili, e la scarsa preparazione delle autorità locali nel sostenere l'integrazione, penalizzano economicamente chi sceglie la campagna. Così, secondo lo studio, a livello europeo il 34 percento dei migranti che vivono nelle aree rurali provenienti da Paesi fuori dall'UE è a rischio di povertà.

Tuttavia i dati su Italia e Spagna mostrano anche come le migrazioni verso quelle aree dove la popolazione locale è in diminuzione rappresentino un'opportunità di ripopolamento.

Un altro recente rapporto del JRC sui “Dati sui migranti bambini” afferma poi che l’Italia, insieme alla Francia e alla Spagna, riceve un numero di richieste di asilo da parte di minori per abitante inferiore rispetto alla media europea. Nel 2018, se i Paesi UE nel loro insieme hanno ricevuto in media 35 richieste di asilo da parte di bambini ogni 100 mila abitanti, in Italia la quota era ferma a sei. Nel 2017, la media italiana era di 25 mentre quella europea arrivava a 39. In Italia i minori di altre nazionalità rappresentano circa l’otto percento della popolazione di età compresa tra zero e 19, un valore in leggera diminuzione. Di essi, circa il 38 percento è originario di Albania, Marocco e Cina; o il 22 percento del Nord Africa.