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L'Italia e il servizio scientifico e di conoscenza della Commissione europea

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Notizie
Molte aree dell’Italia settentrionale hanno una concentrazione eccessiva di rame nel suolo

Molte aree in diverse regioni dell’Italia settentrionale hanno livelli eccessivi nella concentrazione di rame, secondo i dati dello “EU Soil Health Dashboard”, un nuovo strumento che mappa lo stato dei suoli in Europa. Si va da quasi il 70% delle aree in Trentino, al 40% in Emilia Romagna e al 36% in Veneto.

Il rame è un micronutriente essenziale per la crescita delle piante che, a concentrazioni più elevate, può trasformarsi in un contaminante con un rischio potenziale per la salute umana e il benessere ambientale. Nel suolo, la concentrazione di rame dipende da complesse interazioni tra clima, minerali, proprietà del suolo e input esterni provenienti dall'agricoltura (ad es. fungicidi) o dai processi industriali. Le aree che si stima abbiano una concentrazione di rame superiore a 50 mg kg-1, sono definite a rischio.

La banca dati, recentemente inclusa nell'Osservatorio del suolo dell'UE, sviluppato e gestito dal JRC, evidenzia l'ubicazione e stima l'estensione dei suoli malsani nell’Unione, nonché i processi di degrado che ne derivano. Il 61% dei suoli dell'UE è in uno stato malsano, secondo la tabella che si basa su 15 indicatori dei processi di degrado del suolo, tra i quali erosione, inquinamento, nutrienti, perdita di carbonio, perdita di biodiversità, compattazione, salinizzazione e impermeabilizzazione.

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Vedi anche Tabella dei suoli nell'Unione europea
In maggio il Sistema di gestione delle emergenze di Copernicus ha assistito la protezione civile italiana sulle inondazioni in Emilia Romagna

Il 2 maggio 2023 le abbondanti precipitazioni cadute sull’Emilia-Romagna hanno provocato pesanti allagamenti nei comuni di Massa Lombarda e Conselice. La Protezione Civile italiana ha attivato il servizio di mappatura rapida del sistema di gestione delle emergenze di Copernicus (CEMS) subito dopo il tragico evento per richiedere informazioni geospaziali tempestive a supporto delle operazioni di soccorso e quantificare i danni.

Per migliorare la consapevolezza della situazione, il team di mappatura ha anche attivato il nuovo componente aereo CEMS per produrre immagini aeree con una risoluzione di 20 centimetri, a complemento delle immagini satellitari ad altissima risoluzione. Gli aerei ad ala fissa hanno sorvolato quattro aree di interesse la mattina del 5 maggio. I dati risultanti hanno consentito la delineazione delle inondazioni e la valutazione dei danni con maggiore precisione e dettaglio, fornendo informazioni sugli edifici, sulle strade e sulle strutture colpite, nonché sull'entità di inondazioni e delle frane. I prodotti di classificazione mostrano che le inondazioni hanno coperto un totale di 3.241,8 ettari. Il Rapid Mapping Team ha classificato 817 edifici come “interessati”. Sulla base dei dati del CEMS Global Human Settlement Layer (GHSL), si stima che siano state colpite oltre 1.000 persone.

CEMS è uno dei sei servizi principali del programma di osservazione della terra Copernicus dell’Unione Europea. Fornisce geoinformazioni derivate principalmente da immagini satellitari per supportare gli attori coinvolti nella gestione delle catastrofi. Il JRC è responsabile del CEMS e ne attua una parte attraverso contratti di servizio con l'industria e il mondo accademico europei.

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Pisa ha ospitato la summer school sulla gestione dei rischi legati ai disastri naturali

Il JRC ha co-organizzato la scuola estiva "Evidence for Policy in Disaster Risk Management" presso la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, alla fine di maggio 2023, insieme allo “Union Civil Protection Knowledge Network” (UCPKN).

La scuola ha riunito circa 70 esperti scientifici e responsabili politici provenienti da 30 enti membri del network, tra cui istituti di ricerca, agenzie nazionali di protezione civile, istituzioni europee, le Nazioni Unite e rappresentanti del settore privato.

Le discussioni si sono concentrate sul tema della necessità di ridurre la distanza tra la scienza e la definizione delle politiche, facilitando la condivisione delle conoscenze e lo sviluppo delle competenze. I relatori principali sono stati la Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Maria Chiara Carrozza e il Capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che hanno aperto la sessione plenaria. Nella seconda giornata si sono svolte sei classi che hanno esaminato il rapporto tra scienza e policymaking da diverse angolazioni.

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Il progetto “Noi Ortadini” di Matera vince un premio del Nuovo Bauhaus Europeo

Il progetto “Noi Ortadini Community Garden” a Matera ha vinto il premio New European Bauhaus (NEB) per il 2023 nella categoria “riconnettersi con la natura”. I vincitori ricevono 30.000 euro ciascuno.

Durante il lockdown, uno studente di biologia che viveva alla periferia di Matera ha iniziato a coltivare ortaggi e alberi in un appezzamento di terreno abbandonato accanto a casa sua. Amici e vicini si sono uniti a lui per conoscere l'agricoltura, socializzare e costruire una compostiera e un gazebo. “Noi Ortadini” (i giardinieri cittadini) è ora un orto pubblico ufficiale, che offre eventi e laboratori come il giardinaggio, il ripristino dell'ecosistema, l'educazione all'aria aperta per i bambini e dibattiti sui cambiamenti climatici e stili di vita sostenibili.

A giugno, la Commissione europea ha annunciato 15 vincitori dei Premi NEB 2023 e 14 progetti selezionati che beneficiano di 65 milioni di euro di investimenti dal primo bando Iniziativa urbana europea - Azioni innovative. La cerimonia di premiazione si è svolta durante l'evento "NEB in Regions and Cities" a Bruxelles.

Sono stati oltre 1.400 i candidati provenienti dagli Stati membri e - per la prima volta - dai Balcani occidentali per la terza edizione dei premi che celebrano e premiano esempi ispiratori di progetti e idee di giovani talenti per rendere l'Europa più sostenibile, bella e inclusiva. Oltre al premio in denaro, i vincitori beneficeranno di un pacchetto di comunicazione per aiutarli a sviluppare e promuovere ulteriormente i loro progetti.

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Vedi anche Premi Nuovo Bauhaus Europeo
Lo spreco di cibo in Italia è superiore alla media europea

Ogni anno in Italia vengono sprecati quasi 150 chilogrammi di cibo per abitante, una cifra superiore alla media dell'UE, secondo i dati Eurostat utilizzati dal JRC nelle sue recenti stime sull'impatto della diminuzione dello spreco alimentare nell'UE.

Ogni anno in Italia vengono sprecati quasi 150 chilogrammi di cibo per abitante, una cifra superiore alla media dell'UE, secondo i dati Eurostat utilizzati dal JRC nelle sue recenti stime sull'impatto della diminuzione dello spreco alimentare nell'UE. Lo spreco alimentare totale in Italia è stato stimato in circa 8,65 milioni di tonnellate di massa fresca nel 2020. DI queste, più di 6 tonnellate sono state prodotte dalle abitazioni private.

Nel 2020 nell'UE, quasi 59 milioni di tonnellate di cibo sono andate sprecate. Si tratta di 131 kg di cibo per ogni cittadino dell'Unione europea o circa il 10% di tutto il cibo fornito a ristoranti, servizi di ristorazione, vendita al dettaglio e famiglie. Le famiglie nell'Unione Europea potrebbero risparmiare in media tra 220 e 720 euro ogni anno riducendo lo spreco alimentare. Ciò significherebbe una riduzione di oltre il 6% della quota della spesa alimentare delle famiglie.

Le famiglie sono responsabili di oltre la metà (53%) degli sprechi alimentari nell'UE, seguite dal settore manifatturiero e di trasformazione (20%), dalla produzione primaria (10%), dai ristoranti e dai servizi di ristorazione (9%). Frutta e verdura occupano la parte maggiore nella spazzatura, rappresentando rispettivamente il 27% e il 20%. Anche cereali (13%), carne e patate (10%) costituiscono una quota considerevole.

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Il monitoraggio degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile in Piemonte e in Puglia

Le azioni e le strategie locali, nonché un quadro solido per monitorare i progressi a livello regionale, sono essenziali per l’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile. I rapporti appena pubblicati incentrati su Piemonte e Puglia illustrano la metodologia e l’analisi dei dati utilizzati per sviluppare una serie di indicatori che monitorano l’attuazione degli obiettivi in queste regioni.

I rapporti fanno parte di una serie pubblicata nell'ambito del progetto pilota REGIONS 2030 "Monitoring the SDGs in the EU Regions – Filling the data gaps", una collaborazione tra il Parlamento europeo, la Commissione europea (il JRC, la Direzione Generale Politiche Regionali ed EUROSTAT) e 10 regioni pilota, tra cui le due regioni italiane. Il progetto mira a co-progettare e testare una serie comune di indicatori per monitorare tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

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Vedi anche Rapporto Piemonte SDGs
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