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L'Italia e il servizio scientifico e di conoscenza della Commissione europea

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Notizie
Il Sistema di gestione delle emergenze di Copernicus è intervenuto a sostegno della Protezione civile per gli incendi in Sardegna e in Calabria

Le autorità di protezione civile italiane hanno richiesto l’intervento del Servizio di gestione delle emergenze di Copernicus (CEMS) in diverse occasioni quest’anno, a supporto del lavoro di contrasto agli incendi che hanno caratterizzato la stagione estiva. Il 24 luglio la zona di Bonarcado, Santu Lussurgiu e Cuglieri in provincia di Oristano è stata devastata dal fuoco che si è diffuso molto rapidamente a causa dei venti meridionali, le alte temperature e la vegetazione facilmente infiammabile. In seguito alla richiesta della protezione civile, CEMS ha prodotto 17 mappe in tempo reale, riferite a dieci aree, evidenziando l’estensione degli incendi, i danni alle infrastrutture e al sistema dei trasporti.

esempio di prodotto del Sistema di mappatura rapida di CEMS per l’incendio a Santu Lussurgiu, luglio 2021, consegnato alle autorità italiane

Un servizio simile è stato fornito alla Protezione civile per gli incendi che hanno colpito l’area dell’Aspromonte in Calabria attorno all’8 di agosto, mandando in fumo un’area di 148 km quadrati, incluse alcune zone di vegetazione tutelata dall’Unesco attorno a San Luca.

Il “Copernicus Emergency Management service (CEMS)” è coordinato dal JRC e supporta le autorità nazionali nella gestione dei disastri naturali, attraverso i suoi strumenti di osservazione della terra. Il 20 aprile scorso la Commissione europea ha lanciato il Centro di Conoscenza sull’Osservazione della Terra che si basa sui dati ottenuti dal satellite Copernicus che sono messi a disposizione delle politiche europee.

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Vedi anche Gli incendi in Calabria
Venezia punto di partenza per migliorare il rilevamento delle inondazioni urbane

Grazie alla collaborazione con il comune di Venezia che ha fornito utili set di dati per la creazione di un livello di riferimento affidabile, il team di validazione del servizio di gestione di Copernicus (CEMS) ha valutato la possibilità di stimare l'entità delle inondazioni urbane utilizzando immagini dei social media per integrare i dati sull’osservazione della terra (EO, Earth Observation).

Settantasette punti di osservazione estratti da Twitter in tutta la città sono stati interpolati e integrati con le curve di livello prodotte nell'ambito di un progetto europeo chiamato Ramses, e hanno prodotto una stima dell'estensione dell'inondazione la cui precisione complessiva ha raggiunto il 79%. Questa analisi è stata un test preliminare per gli studi in corso al JRC per migliorare la rilevazione delle alluvioni nelle aree urbane nell'ambito dell'On-Demand Mapping nel quadro del CEMS.

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Il progetto lombardo per la sostenibilità sul biometano liquefatto diventa buona pratica europea

Il progetto coordinato dalla Lombardy Green Chemistry Association (LGCA) sulla mobilità sostenibile basata sull’uso del biometano liquefatto rappresenta un caso industriale innovativo per la trasformazione dei rifiuti in energia pulita.

Per questa ragione la piattaforma sulla Smart Specialisation del JRC ha riconosciuto il progetto lombardo come una buona pratica nella sua ricerca sull’applicazione del concetto di specializzazione intelligente a livello delle regioni europee nella definizione di programmi di trasformazione economica basati sull’innovazione.

Il progetto della Lombardia ha coinvolto altre regioni europee quali le confinanti Emilia Romagna e Piemonte, ma anche il Nord Reno Vestfalia in Germania e l’Upper Austria. L’associazione lombarda di settore LGCA riunisce imprese, università e altri centri di ricerca, e ONG attive nel settore della bio-economia, con il supporto delle competenti autorità regionali.

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Il turismo costiero pilastro dell’Economia Blu in Italia

La Blue Economy in Italia occupa quasi 530.000 persone e genera oltre 23,7 miliardi di euro di valore aggiunto, come riportato nell'edizione 2021 del “The EU Blue Economy Report” della Commissione europea. Nel 2018 il settore costituiva il 2,3% dell'occupazione nazionale e l'1,5% del PIL. La quota di PIL ha subito un’inflessione tra il 2011 e il 2015 e si è in seguito ripresa. Anche i lavori “blu” sembrano essere in ripresa, anche se a un ritmo più lento. A parte il trasporto marittimo e in misura minore le risorse biologiche marine, tutti gli altri settori hanno registrato un calo significativo dell'occupazione.

Il rapporto sull’economia del mare della Commissione europea fornisce una panoramica sui risultati dei settori economici legati agli oceani e agli ambienti costieri. Gli esperti del JRC vi hanno contribuito con modelli e analisi su temi quali il cambiamento climatico, l’inquinamento dei mari e altri impatti umani, il capitale naturale marittimo e i servizi sull’ecosistema, le tendenze dei settori tradizionali e di quelli emergenti, incluso l’impatto del COVID-19.

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Il 17,3% dell’occupazione in Italia dipende dall’export dell’UE verso il resto del mondo

La nuova banca dati FIGARO della Commissione europea riporta che il 17,3% dell'occupazione italiana (rispetto al 13% nel 2010) è sostenuta dalle esportazioni dei paesi dell'UE verso il resto del mondo.

Si tratta di 4,4 milioni di occupati nel 2019, di cui il 6% dovuto alle esportazioni degli altri paesi dell'UE, diversi dall'Italia. Ogni lavoratore ha contribuito in media con 93.000 euro al valore totale delle esportazioni italiane verso i paesi terzi. Inoltre, l'export italiano verso i paesi extra UE è stato di 407,6 miliardi di euro e ha sostenuto il lavoro di altre 631.000 persone nel resto dell'UE.

FIGARO è il nuovo database unico e armonizzato, sviluppato dall'Ufficio statistico dell'Unione europea (Eurostat) e dal JRC. Fornisce un accesso coerente a dati provenienti da diverse fonti nazionali come imprese, industrie, commercio e conti macroeconomici di tutti gli Stati membri dell'UE e dei loro principali partner commerciali. Il suo scopo è aiutare a valutare gli impatti socioeconomici e ambientali delle politiche dell'Unione europea.

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“Hai visto un alieno?” – un nuovo corso online del JRC insegna a conoscere piante e animali che minacciano la biodiversità

La versione in italiano del nuovo corso online del JRC sulle specie aliene presenti in natura è a disposizione delle scuole con l’inizio del nuovo anno scolastico. Questa nuova iniziativa, nota con l’acronimo MOOC (Massive Open Online Courses) avvicina le competenze scientifiche del JRC agli studenti europei.

Ospitati sulla piattaforma EU Academy, questi corsi elettronici gratuiti forniscono le conoscenze e gli strumenti per agire contro le minacce ambientali.

"Hai visto un alieno?" è il titolo del primo corso della serie aperto alle iscrizioni e si focalizza sul tema della biodiversità, che è minacciata dalle specie aliene invasive (IAS). Le IAS sono piante e animali non nativi ampiamente diffusi che danneggiano le specie autoctone, gli ecosistemi e persino la salute umana. Rilevare e segnalare tali organismi è fondamentale per evitare che causino ulteriori danni.

Attraverso video, attività pratiche, quiz e app mobili sviluppati dagli scienziati del JRC insieme agli insegnanti, gli studenti si possono dedicare a progetti scientifici e imparano a monitorare questi organismi nocivi. I contenuti sono organizzati in moduli di apprendimento misto che si rivolge a studenti, educatori desiderosi di migliorare le proprie tecniche di insegnamento o chiunque sia desideroso di scoprire il mondo reale della ricerca scientifica e aiutare a tenere a bada questi alieni.

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Science Flash for You è uno strumento di comunicazione istituzionale del Centro comune di ricerca (JRC), il servizio scientifico e di conoscenza della Commissione europea.

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