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L'Italia e il servizio scientifico e di conoscenza della Commissione europea

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Notizie
La risposta del JRC al Coronavirus

Tra le misure per favorire la ripresa, a giugno il JRC ha contribuito a sviluppare il sito ‘Re-open EU’ dedicato al turismo nell'UE quest'estate. "Re-open EU" dà informazioni in tempo reale ai cittadini sull'apertura dei confini, le restrizioni alla mobilità, le misure in atto per la salute e la sicurezza, l'assistenza sanitaria e i servizi turistici a disposizione.

Le "Gemme culturali" sono un'altra iniziativa online del JRC che promuove le eccellenze culturali delle città europee. Tra le 27 "gemme" italiane, oltre alle solite note, ci sono anche centri di minor dimensione ma di grande valore artistico come Caravaggio o Fabriano.

Questi sono solo due dei tanti esempi del contributo scientifico fornito dal JRC alla risposta della Commissione europea alla crisi del COVID-19. Dalla definizione di linee guida e materiali di controllo per i test e una migliore caratterizzazione della pandemia, all'analisi degli impatti socio-economici, il Centro ha valutato, spesso anticipandola, l'evoluzione della crisi per migliorarne la gestione e contribuire alle strategie di uscita, nell'interesse dei cittadini europei.

Una delle iniziative più rilevanti degli scienziati del JRC è stata la definizione di un nuovo materiale di controllo per aiutare ad aumentare l'accuratezza dei test sul coronavirus, i tamponi. La mancanza di questo tipo di materiale è stata uno dei principali problemi per i laboratori sulla realizzazione dei test diagnostici. Dal 1° aprile, campioni di materiale del JRC sono stati inviati a laboratori e centri di ricerca in paesi di tutta Europa. In Italia uno di questi centri è la clinica Spallanzani di Roma.

Fin dall'inizio della crisi, il Laboratorio europeo di gestione delle crisi (ECML) ha costantemente supportato l'azione della Commissione sulla risposta alla crisi del Covid. Il laboratorio ha sviluppato una banca dati sulle misure di contenimento intraprese in 35 Paesi europei, con dati anche a livello locale sui numeri di persone contagiate, i decessi e le misure di contrasto in relazione al distanziamento sociale, la mobilità, l'accessibilità a beni e servizi, la chiusura di scuole e università, dei commerci non essenziali e lo stop a eventi di massa.

Il 15 aprile la Commissione europea ha presentato una tabella di marcia per l'abolizione delle misure di contenimento del coronavirus. La disponibilità di dati affidabili nel tempo è fondamentale per revocare le misure di contenimento, come ha affermato Mariya Gabriel, Commissaria europea responsabile per il JRC.

https://covid-statistics.jrc.ec.europa.eu/

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Vedi anche culturalgems.jrc.ec.europa.eu/
Come la crisi del Covid-19 impatta sul mercato del lavoro dei paesi più colpiti

In Italia circa il 65% dei lavoratori nei settori chiusi per il coronavirus è pagato poco. In questi settori, il 35% dei lavoratori è poco qualificato, mentre uno su tre ha un contratto di lavoro temporaneo. Inoltre, più di tre lavoratori su dieci nei settori chiusi per la crisi in Italia sono indipendenti. Quasi il 12% degli occupati in Italia lavora in questi settori, nei quali sono compresi hotel, ristoranti e i settori ricreativi in genere.

Uno studio del JRC pubblicato a fine aprile, in piena emergenza COVID-19, analizza in dettaglio l'impatto previsto sul mercato del lavoro delle misure di contenimento in tre Paesi: oltre all'Italia, Spagna e Germania. Con ogni probabilità, l'impatto maggiore della crisi si concentrerà sui segmenti più vulnerabili della popolazione attiva e sui gruppi meno attrezzati per far fronte alla disoccupazione e alle improvvise perdite di reddito.

La situazione del mercato del lavoro di Italia e Spagna si rivelava particolarmente drammatica nello scenario Covid. Le quote più elevate di occupazione nelle attività di ricettività e di svago si trovano nelle economie dei Paesi attorno al Mediterraneo, alcune delle quali sono state particolarmente colpite dalla pandemia. Inoltre, Spagna e Italia hanno livelli particolarmente elevati di lavoro autonomo o di contratti temporanei, in particolare nei settori chiusi.

Un altro aspetto legato al lavoro nella crisi in corso riguarda l'apporto di lavoratori migranti ai servizi essenziali a garantire la sanità e la sicurezza dei cittadini, nonché il loro accesso ai servizi di base.

Il 20% dei "lavoratori chiave" in Italia durante la crisi sono persone immigrate. Quattro stranieri occupati su 10 lavorano in questi settori considerati essenziali. Le cinque principali categorie sono quelle dei docenti professionisti, i lavoratori agricoli qualificati, i professionisti della scienza e ingegneria, gli operatori della cura personale e gli addetti alle pulizie. La quota di migranti extracomunitari è particolarmente elevata nelle professioni chiave a bassa competenza che sono fondamentali nella lotta contro COVID-19, come gli operatori di assistenza personale nei servizi sanitari, i conducenti, i lavoratori dei trasporti e del deposito, e quelli della trasformazione alimentare. Secondo la Coldiretti, più del 25% del cibo prodotto in Italia si basa sul lavoro di oltre 370.000 lavoratori stranieri con regolari contratti stagionali.

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Vedi anche ec.europa.eu/jrc/en/news/crucial-contrib...
La protezione civile del Piemonte ha utilizzato le mappe di Copernicus per l'emergenza Covid

Il 5 aprile la Protezione Civile del Piemonte ha chiesto l'attivazione del modulo di mappatura rapida del servizio di gestione delle emergenze Copernicus (CEMS), gestito dal JRC CEMS. La richiesta era quella di mappare e osservare nel tempo luoghi di ritrovo pubblici come mercati di strada e parchi, nonché strutture sanitarie temporanee come tende e strutture di triage vicino agli ospedali, e fornire alla protezione civile prove a sostegno del processo decisionale in relazione all'emergenza COVID-19.

In seguito alle successive modifiche delle misure di contenimento, i dati satellitari continuano a offrire la possibilità di osservare il loro effetto sugli spazi aperti all'interno delle città. Il primo caso di test è stato definito per la città di Torino. In seguito, sono state aggiunte Cuneo e Alessandria, e altre località italiane potranno seguire.

Il CEMS è uno dei sei servizi principali del programma di osservazione della Terra dell'Unione europea Copernicus. Esso fornisce geoinformazione che deriva principalmente dalle immagini satellitari per supportare gli attori coinvolti nella gestione delle catastrofi. Può essere attivato dagli utenti autorizzati dei Paesi dell'UE e di altri Stati nell'ambito del meccanismo europeo di protezione civile. L'utente autorizzato per l'Italia è il Dipartimento di Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri che lo ha attivato 46 volte da quando è stato avviato nel 2012.

La foto mostra alcuni esempi visivi dei prodotti di geoinformazione su Torino – questo è un confronto su tre aree urbane tra il 30 giugno 2018 e il 7 aprile 2020 - che sono stati consegnati alle autorità italiane.

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Vedi anche emergency.copernicus.eu/mapping/list-of-...
Mascherine, dati, valvole: il sito di Ispra aiuta il territorio lombardo contro il virus

Fin dall'inizio della crisi del Covid-19, il sito di Ispra del JRC si è mobilitato per aiutare la comunità della regione che lo ospita, la Lombardia, una delle più colpite. Tra le iniziative più dirette c'è quella di Antonio Piscia, un tecnico dell'officina di Ispra che con una stampante 3D ha realizzato diversi esemplari di valvole per le mascherine dei ventilatori d'emergenza. Queste valvole sono state utilizzate dagli ospedali di Varese nel periodo di maggior necessità.

Antonio lavora nell'officina centrale del JRC da 15 anni e il suo compito abituale è quello di produrre pezzi meccanici su misura per i laboratori del JRC, su richiesta degli scienziati del Centro. Altri tecnici del JRC hanno realizzato visiere, sempre stampate in 3D, che sono state donate a centri sanitari anche nelle zone limitrofe del Piemonte.

Il sito scientifico di Ispra è il più grande tra i cinque del JRC: in provincia di Varese lavorano circa duemila persone, la maggior parte delle quali sono scienziati distribuiti in oltre 40 grandi laboratori.

Tra le altre iniziative di supporto locale, il Servizio medico del JRC di Ispra ha donato dispositivi di protezione individuale agli ospedali di Varese e alla casa di cura Sacra Famiglia di Cocquio Trevisago. Anche il Comitato Culturale e il Semestre culturale finlandese del JRC di Ispra, operativo nel semestre di Presidenza della Finlandia nel 2019, hanno svolto iniziative analoghe.

Come indicato nella news precedente, il JRC ha fornito anche un supporto scientifico attraverso lo sviluppo di dati. Stefano Verzillo e Paolo Paruolo, insieme ad altri esperti, hanno sviluppato un modello che fornisce previsioni giornaliere sulla domanda aggiuntiva di letti nelle unità di terapia intensiva a causa dell'epidemia di Covid-19. All'inizio di marzo gli ospedali della provincia di Brescia hanno chiesto una stima sul loro bisogno di posti letto in terapia intensiva. I dati elaborati in pochi giorni sono stati utilizzati non solo nella zona del bresciano: le stime del JRC ormai coprono tutti i territori dell'UE su base regionale, con un dettaglio maggiore – a livello provinciale – nei due Paesi più colpiti dall'epidemia, Italia e Spagna.

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La Puglia tra le regioni a rischio per le inondazioni costiere se non si opera per l'adattamento al cambiamento climatico

La Puglia è tra le regioni dell'UE in cui la popolazione sarà maggiormente colpita dalle inondazioni costiere nel corso del secolo in corso, secondo uno studio recentemente pubblicato dal JRC, ma l'impatto sarà molto diverso a seconda delle strategie di sostenibilità che saranno attuate. Il danno annuale causato dalle inondazioni costiere per l'Italia sarà di circa 15 miliardi di euro se verranno raggiunti gli obiettivi di sostenibilità europei, mentre se prevarrà uno scenario basato sui combustibili fossili il danno arriverebbe fino a circa 70 miliardi.

In generale, le comunità costiere in Europa dovranno affrontare un rischio crescente di inondazioni poiché i cambiamenti climatici potrebbero causare l'innalzamento del livello dei mari fino a più di un metro entro il 2100. In questi scenari, dal 2050 i mari più alti renderebbero una grande parte del Mediterraneo esposta ogni cinque anni a eventi estremi che oggi si verificano solo una volta ogni secolo. L'adattamento costiero, tuttavia, potrebbe evitare il 95% delle perdite economiche previste. La misura in cui l'adattamento può ridurre gli effetti delle inondazioni costiere e a quale costo dipende dalla strategia di investimento che sarà adottata.

L'UE è impegnata a mitigare le emissioni climatiche e ad affrontare il rischio climatico attraverso l'adattamento ai cambiamenti climatici. Con il Green Deal, l'Europa si impegna a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050

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Il JRC collabora con il sistema di ricerca di Pisa

È stato firmato in aprile un accordo di collaborazione scientifica tra il JRC e l’ecosistema di ricerca di Pisa, rappresentato dall’Università, la Scuola Normale Superiore, la Scuola Superiore Sant’Anna, la sede locale del CNR, quella dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e l’Osservatorio Gravitazionale Europeo.

Il tutto è partito da un seminario informativo tenutosi nel maggio 2018 tra il JRC e l’intero ecosistema di ricerca pisano all'Università di Pisa. Diversi incontri tematici successivi, che hanno avuto luogo anche presso il sito di Ispra del JRC, in provincia di Varese, hanno definito i contenuti del nuovo accordo.

La collaborazione si svilupperà in diversi settori considerati di comune interesse, tra cui la ricerca e valutazione nutraceutica, le tecnologie e biotecnologie alimentari, l'Imaging biomedico e la medicina ambientale, le materie prime per batterie e applicazioni biomediche, la trasformazione della biomassa o il trattamento dei rifiuti.

Seppur in tempo di Covid, in queste settimane il JRC ha definito diversi altri accordi di collaborazione con enti e università italiane, di cui si darà conto nelle prossime uscite del Flash Italia.

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Scarse precipitazioni nel Nord-Est

Nelle regioni del Nord Est, dall'inizio di aprile le precipitazioni piovose sono state molto ridotte rispetto alla media del periodo (da 20% al 50%) e il clima caldo (da + 2°C a + 4°C) ha accelerato l'esaurimento dell'umidità del suolo nella Pianura Padana, con forti deficit nel bilancio idrico. Le province più aride - quelle dell'Emilia Romagna orientale e del Veneto meridionale - sono rilevanti per la produzione di grano tenero (50% della produzione nazionale), mais (30%) e soia (60%).

Questi dati sono riportati nel bollettino MARS del JRC del 18 maggio 2020. Dal 1988, il JRC monitora l'agricoltura mediante telerilevamento, in sostegno alla politica agricola comune dell'UE. Le attività MARS comprendono il monitoraggio agricolo, la previsione della resa delle colture, la sicurezza alimentare globale, la biodiversità agricola, lo sviluppo rurale, i cambiamenti climatici e l'osservazione della terra.

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