Il JRC certifica l’invecchiamento della popolazione italiana, in due lavori recenti
Per ogni 100 persone nate in Italia e comprese tra i 15 e i 19 anni d’età nel periodo 2015-2019 ce n’erano 125 nella fascia dei primi anni d’età pensionabile, cioè tra 65 e 69 anni. Il dato è opposto per quanto riguarda la popolazione immigrata nel Paese, dove a 100 giovani corrispondono soltanto 56 persone della fascia più anziana. Le generazioni più giovani in Italia non riescono a rimpiazzare quelle più vecchie e l’immigrazione è insufficiente a invertire il trend. I tassi di fertilità più bassi sono distribuiti su tutto il territorio nazionale e si verificano nelle province di Carbonia-Iglesias e Cagliari in Sardegna, Brindisi e Lecce in Puglia, Viterbo in Lazio, Terni in Umbria e Biella in Piemonte.
Questi sono solo alcuni dati inclusi nel nuovo Atlante della Demografia pubblicato dal JRC a fine aprile, e nel rapporto sulle prospettive demografiche dei territori europei. Quest’ultimo contiene un confronto approfondito sul rapporto tra flussi migratori e popolazione in Italia e in Svezia, dove l’immigrazione compensa le tendenze demografiche negative tra i nativi, specialmente nelle aree urbane.