Per i bambini che vivono nelle zone di conflitto di tutto il mondo l'istruzione è spesso un'ancora di salvezza e una via d'uscita dalla guerra e dalla povertà che può ridurre il rischio di essere costretti a lavorare o sposarsi precocemente.

Dopo ormai dieci anni di combattimenti, la Siria sta affrontando una crisi umanitaria di proporzioni ingenti. All'interno del paese si contano 6,2 milioni di sfollati, di cui 2,5 milioni sono bambini, il numero più alto al mondo. Per non parlare di tutti gli altri problemi, come gli attacchi violenti, la carenza di cibo e, più di recente, l'emergenza coronavirus.

Children in Syria © People in Need, 2020

Bambini in Siria © People in Need, 2020

Crisi dopo crisi

Quando in primavera è stata dichiarata la pandemia mondiale le autorità siriane hanno chiuso le scuole. Si è trattato di un enorme colpo per le famiglie vulnerabili. Molte fanno affidamento sulle scuole non solo come luogo in cui i loro figli possono ricevere un'istruzione, ma anche come spazio sicuro per crescere e giocare, e dimenticare la dura realtà della guerra, seppure soltanto per un breve lasso di tempo. Tuttavia, senza un vaccino o una cura per arginare la diffusione del virus, la chiusura indefinita delle scuole è stata l'unica via da seguire.

Zsofia © People in Need, 2020

Zsofia © People in Need, 2020

Zsofia Pitcz coordina gli aspetti della protezione e dell'istruzione nella Siria settentrionale per la ONG ceca "People in Need" (PIN). L'organizzazione ha riconosciuto la gravità delle ripercussioni della pandemia.

"Nel momento in cui il focolaio di coronavirus è stato dichiarato pandemia siamo intervenuti rapidamente per aiutare a trasferire le lezioni online."

Avvio dell'apprendimento a distanza

Con l'assistenza dell'UE, del governo ceco e di altre organizzazioni internazionali, il team di "People in Need" ha lavorato con gli insegnanti siriani per mettere a punto un sistema di apprendimento a distanza su WhatsApp. Le lezioni sono state registrate e poi condivise con gli studenti. Inoltre la ONG ha organizzato seminari per discutere delle migliori pratiche e delle risorse necessarie per l'apprendimento a distanza.

In un primo tempo si è temuto che gli studenti non avrebbero proseguito le lezioni. Ma poi gli insegnanti si sono rincuorati quando gli studenti e i loro genitori hanno iniziato a partecipare alle chat di gruppo per la scuola.

"L'apprendimento a distanza è diventato un'opportunità per acquisire nuove competenze, essere più creativi e sviluppare nuove tecniche e idee", afferma Abul-Rahman, che insegna l'arabo a 120 studenti.

Una volta che genitori e figli hanno aderito all'iniziativa, il numero di alunni in ogni gruppo di apprendimento a distanza è aumentato. Gli insegnanti sono soddisfatti dei progressi finora compiuti e anche gli studenti si sono detti entusiasti della transizione digitale del loro paese.

E-learning in Syria © People in Need, 2020

Didattica a distanza in Siria © People in Need, 2020

"Seguire le lezioni su Internet è un po' più difficile che in classe. Comunque, è molto meglio che stare seduti a casa a non fare niente", afferma Hussein, 14 anni.

Dei 15 500 ragazzi che "People In Need" ha finora aiutato in Siria, l'85% ha regolarmente partecipato al programma di apprendimento a distanza, come risulta dai dati del maggio 2020. Negli ultimi mesi le scuole hanno anche abbinato le lezioni online all'insegnamento in presenza.

"Gli studenti vengono a scuola per seguire le lezioni fondamentali, che poi integriamo online. Uno dei vantaggi è che possono incontrarsi e socializzare, anche se dobbiamo sempre ricordare loro di mantenere le distanze", osserva Souad, un'insegnante della Siria nordoccidentale.

Classroom learning in Syria © People in Need, 2020

Lezione in classe in Siria © People in Need, 2020

Sostegno dell'UE alla Siria

Essendo l'istruzione un diritto fondamentale, l'UE è impegnata a sostenere i bambini nelle zone di crisi e a dotarli delle conoscenze, delle competenze e dei valori necessari per diventare adulti.

E quando si verifica una crisi globale l'UE è pronta ad aiutare le popolazioni vulnerabili di tutto il mondo. Il virus non conosce frontiere e, a lungo termine, ne usciremo soltanto grazie alla collaborazione e alla solidarietà.

"Sono veramente felice di poter contribuire ad offrire un'istruzione di qualità ai bambini e alle bambine della Siria settentrionale grazie a un progetto finanziato dall'UE", afferma Zsofia di "People in Need".