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Il Fondo per una transizione giusta

Il Fondo per una transizione giusta è il primo pilastro del meccanismo per una transizione giusta.

Sarà uno strumento fondamentale per aiutare i territori maggiormente interessati dalla transizione verso la neutralità climatica, fornendo loro un sostegno su misura. È attuato in regime di gestione concorrente, nell'ambito del quadro generale della politica di coesione, che è la principale politica dell'UE volta a ridurre le disparità regionali e ad affrontare i cambiamenti strutturali nell'Unione.

Il Fondo sarà dotato di 17,5 miliardi di euro (a prezzi del 2018; 19,2 miliardi di euro a prezzi correnti). Questo importo corrisponde a nuovi fondi messi a disposizione per sostenere i paesi dell'UE nella transizione verde, di cui 7,5 miliardi di euro saranno finanziati a titolo del bilancio 2021-2027 dell'UE, mentre i restanti 10 miliardi di euro costituiranno entrate con destinazione specifica esterne provenienti dallo strumento dell'Unione europea per la ripresa (e, in quanto tali, saranno messi a disposizione dal 2021 al 2023).

Gli Stati membri possono, su base volontaria, trasferire al Fondo risorse aggiuntive dalle loro dotazioni nazionali nell'ambito del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e del Fondo sociale europeo Plus (FSE+), a condizione che l'importo totale trasferito non superi il triplo della dotazione del Fondo. Alla spesa a carico del bilancio dell'UE si aggiungerà il cofinanziamento nazionale in conformità delle norme della politica di coesione.

Il Fondo allevierà i costi socioeconomici generati dalla transizione climatica, sostenendo la diversificazione economica e la riconversione dei territori interessati. Ciò significa favorire gli investimenti produttivi nelle piccole e medie imprese, la creazione di nuove società, la ricerca e l'innovazione, il risanamento ambientale, l'energia pulita, la qualificazione e riqualificazione dei lavoratori, i programmi di assistenza nella ricerca di un impiego e di inserimento attivo di chi è in cerca di occupazione, nonché la trasformazione degli attuali impianti ad alta intensità di CO2 qualora tali investimenti comportino una riduzione sostanziale delle emissioni e la protezione dei posti di lavoro. Si prevede che mobiliterà quasi 30 miliardi di euro di investimenti.

Un regime specifico nell'ambito di InvestEU

Il regime specifico nell'ambito di InvestEU è il secondo pilastro del meccanismo per una transizione giusta.

Sarà attuato nell'ambito del programma InvestEU in tutti e quattro gli ambiti di intervento. Ciò significa che InvestEU può sostenere investimenti nel quadro del piano territoriale per una transizione giusta in una gamma più ampia di progetti, come i progetti per le infrastrutture dell'energia e dei trasporti, comprese le infrastrutture del gas e il teleriscaldamento, ma anche i progetti di decarbonizzazione, la diversificazione economica e le infrastrutture sociali.

La Commissione europea offrirà una garanzia di bilancio ai partner esecutivi per fornire finanziamenti, direttamente o indirettamente, ai promotori di progetti situati in territori interessati dalla transizione giusta con un apposito piano territoriale approvato. Possono beneficiare del regime anche i progetti non situati in tali territori, a condizione che contribuiscano a soddisfare le esigenze di sviluppo derivanti dalla transizione di tali territori, come stabilito nel rispettivo piano territoriale per una transizione giusta.

Il polo di consulenza InvestEU fungerà da punto di accesso centrale per le richieste di consulenza per qualsiasi progetto nell'ambito dei pilastri 2 e 3 del meccanismo per una transizione giusta, nonché per alcuni progetti da finanziare nell'ambito del Fondo. Fornirà assistenza tecnica su misura e sostegno allo sviluppo di capacità in funzione delle esigenze del promotore del progetto. Sarà disponibile un supporto di consulenza per l'individuazione, la preparazione, lo sviluppo, la strutturazione, l'appalto e l'attuazione di progetti, nonché per rafforzare la capacità dei promotori di progetti di creare una solida riserva di progetti in tali territori.

 

Un nuovo strumento di prestito per il settore pubblico finanziato dalla Banca europea per gli investimenti (BEI)

Lo strumento di prestito per il settore pubblico è il terzo pilastro del meccanismo per una transizione giusta. Combinerà 1,5 miliardi di euro di sovvenzioni, finanziate dal bilancio dell'UE, con 10 miliardi di euro di prestiti della Banca europea per gli investimenti (BEI), al fine di mobilitare tra 25 e 30 miliardi di euro di investimenti pubblici per soddisfare le esigenze di sviluppo dei territori interessati dalla transizione giusta. In futuro lo strumento potrebbe essere esteso a partner finanziari diversi dalla BEI.

Questo strumento sarà destinato esclusivamente a enti pubblici, fornendo sostegno a progetti che non generano un flusso sufficiente di risorse proprie da finanziare commercialmente. I progetti dovrebbero includere investimenti in tutti i tipi di infrastrutture pubbliche, ad esempio nei settori dell'energia e dei trasporti, delle reti di teleriscaldamento, delle misure di efficientamento energetico, compresa la ristrutturazione degli edifici, nonché delle infrastrutture sociali. È escluso il sostegno agli investimenti connessi ai combustibili fossili.

Ammissibilità al finanziamento

Nei piani territoriali per una transizione giusta, i paesi dell'UE dovranno individuare i territori e i settori che possono beneficiare di un finanziamento da parte del Fondo per una transizione giusta. L'individuazione di tali territori avverrà attraverso un dialogo con la Commissione che si baserà sull'analisi fornita nel contesto del semestre europeo e in particolare sulla proposta della Commissione per le regioni e i settori prioritari in termini di ammissibilità, di cui all'allegato D delle relazioni per paese del semestre europeo 2020. L'approvazione dei piani da parte della Commissione consentirà di accedere ad appositi finanziamenti messi a disposizione non solo dal Fondo per una transizione giusta, ma anche dal regime specifico per una transizione giusta nell'ambito di InvestEU e dallo strumento di prestito per il settore pubblico della BEI. I piani saranno allegati ai programmi della politica di coesione che comportano il sostegno del Fondo per una transizione giusta e saranno adottati contemporaneamente dalla Commissione.

Assistenza tecnica

La piattaforma per una transizione giusta svolgerà un ruolo chiave nel fornire, nel corso dell'intero processo, un'assistenza tecnica su misura alle autorità che elaborano i piani territoriali per una transizione giusta, in modo da garantire che rispecchino le esigenze specifiche di ciascuna regione.

Nel marzo 2020 la Commissione ha lanciato un invito a presentare domande nell'ambito del programma di sostegno alle riforme strutturali per assistere gli Stati membri nella preparazione dei loro piani territoriali e sbloccare i finanziamenti del meccanismo per una transizione giusta. Attualmente sono 18 gli Stati membri a ricevere l'assistenza tecnica.

Negli ultimi due anni, nell'ambito del programma di sostegno alle riforme strutturali, la Commissione ha già offerto un aiuto pratico alle regioni per aiutarle a preparare strategie economiche a lungo termine per l'abbandono graduale del carbone. Ne sono un esempio la regione di Horná Nitra in Slovacchia, la Macedonia occidentale in Grecia e la valle del Jiu in Romania.

Gli Stati membri avranno l'opportunità di chiedere un ulteriore aiuto nell'ambito del futuro strumento di assistenza tecnica 2021-2027, anche per quanto riguarda le riforme legislative e amministrative legate all'agenda per una transizione giusta.

Anche l'iniziativa per le regioni carbonifere in transizione fornisce assistenza tecnica ad alcuni territori dell' UE.

Altri possibili flussi di finanziamento

Diversi altri strumenti di finanziamento dell'UE possono sostenere programmi e progetti incentrati su una transizione giusta:

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