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Truffe collegate alla COVID-19

Azioni della rete di cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC) sui commercianti disonesti durante la pandemia di COVID-19.

Sintesi

Una sintesi di tutto ciò che devi sapere sulle azioni in materia di protezione dei consumatori contro le truffe e le pratiche sleali connesse alla COVID-19.

3 APRILE 2020
Questions & Answers
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Suggerimenti per i consumatori e gli operatori commerciali*

I consumatori dovrebbero prestare la massima attenzione quando fanno acquisti online, e i commercianti dovrebbero essere pienamente consapevoli delle norme. Come emerso da recenti controlli svolti dalle autorità di tutela dei consumatori degli Stati membri (rete CPC), i commercianti ricorrono a varie strategie per attirare i consumatori, un numero significativo di prodotti è presentato in modo ingannevole come in grado di prevenire o di curare le infezioni da COVID-19 oppure è accompagnato da falsi certificati di conformità; in alcuni casi i truffatori utilizzano le offerte anche per rubare indirizzi e-mail e password.

I consumatori che si imbattono in offerte dubbie o non corroborate sulle piattaforme online dovrebbero utilizzare gli strumenti di segnalazione messi a disposizione dal gestore della piattaforma oppure contattare le autorità nazionali competenti o le organizzazioni per la tutela dei consumatori. La rete dei centri europei dei consumatori ha pubblicato informazioni connesse alla COVID-19 e offre assistenza ai consumatori. Il sistema Safety Gate può contribuire a identificare le merci pericolose in circolazione nell'UE.

I consumatori possono anche trovare informazioni generali presso fonti autorevoli segnalate da molte piattaforme e operatori dei siti web sui rispettivi siti per aiutare i consumatori a individuare informazioni o affermazioni false in relazione alla pandemia di COVID-19.

Come individuare potenziali truffe durante gli acquisti online?

Nell'UE i commercianti devono dichiarare la propria identità e i dati di contatto: se queste informazioni non sono facilmente reperibili, i consumatori dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di fare acquisti altrove.

Attenzione agli errori di ortografia come "C?V?D?19" o "cor/na?vir?s": sono comunemente utilizzati per evitare di essere individuati dagli algoritmi degli operatori dei siti web. Leggere attentamente gli indirizzi web e i titoli delle pagine ed evitare di utilizzare pagine contenenti errori di ortografia in modo sistematico.

Si ricorda che, al momento, non esistono prove scientifiche che corroborino gli effetti curativi o preventivi di nessun alimento o integratore alimentare contro le infezioni da COVID-19.

I prodotti devono essere chiaramente identificabili attraverso descrizioni testuali precise e comprensibili: i consumatori dovrebbero usare cautela in presenza di elementi prettamente promozionali quali:

  • slogan generalmente collegati alla pandemia, ad esempio "#stay safe", "io resto a casa", "distanziamento sociale";
  • immagini di un virus accanto all'immagine del prodotto;
  • approvazioni, tramite il nome o il logo, da parte di:
    • medici, operatori sanitari e altri esperti;
    • artisti, atleti, blogger o altri personaggi famosi;
    • autorità governative, esperti ufficiali o istituzioni internazionali;
    • articoli, rassegne accademiche e altri contenuti presentati come provenienti da fonti autorevoli;

Per evitare truffe, i consumatori dovrebbero essere in grado di riconoscere le tecniche di vendita non ortodosse, ad esempio:

  • prodotti pubblicizzati come "opportunità uniche"
  • affermazioni secondo cui un prodotto è "l'unico prodotto che offre una protezione efficace" o "l'unico kit di analisi per uso domestico" oppure è venduto "al prezzo più basso sul mercato"
  • termini che sottintendono un'urgenza quali "disponibile solo oggi", "in rapido esaurimento"
  • sconti molto elevati.

Le condizioni di mercato non devono essere presentate in modo ingannevole:

  • i consumatori dovrebbero poter notare che i prezzi sono ben al di sopra o ben al di sotto del prezzo normale per prodotti analoghi;
  • i consumatori dovrebbero consultare varie piattaforme per avere un'idea dei prezzi medi;
  • infine, i consumatori dovrebbero essere consapevoli del fatto che i governi di alcuni paesi hanno regolamentato il prezzo di prodotti a forte consumo come le mascherine e/o i gel protettivi.

*Aggiornato il 26 maggio 2020 a seguito dei risultati dell'indagine a tappeto sulle piattaforme online e gli annunci pubblicitari lanciata il 30 aprile 2020.

Posizione comune

Man mano che il nuovo virus si diffonde in tutta l'UE, commercianti disonesti pubblicizzano e vendono prodotti, come maschere di protezione, cuffie e disinfettanti per le mani, teoricamente in grado di prevenire o curare infezioni tra i consumatori. Rientra nell'interesse generale garantire un ambiente online sicuro nel quale i consumatori, in particolare nel difficile contesto dell'attuale crisi, si sentano adeguatamente protetti da qualsiasi pratica illegale che potrebbe mettere a repentaglio la loro salute.

Il 20 marzo 2020 le autorità di tutela dei consumatori degli Stati membri (rete CPC), con il sostegno della Commissione, hanno pubblicato una posizione comune del CPC sulla COVID-19 in merito alle truffe e alle pratiche sleali più segnalate in questo contesto. L'obiettivo è quello di aiutare i gestori delle piattaforme online a individuare più facilmente e a ridurre queste pratiche illegali, nonché a evitare che casi analoghi si ripetano.

20 MARZO 2020
CPC common position COVID19
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Lettere inviate alle piattaforme online

Il 23 marzo 2020 Didier Reynders, commissario per la Giustizia e i consumatori, ha scritto a una serie di piattaforme, social media, motori di ricerca e mercati online chiedendo la loro collaborazione per eliminare le truffe dalle loro piattaforme, sulla base della posizione comune approvata dalla rete CPC. Le piattaforme hanno risposto positivamente al suo invito a collaborare e il commissario Reynders accoglie con favore la loro buona disposizione. Gli scambi di informazioni tra la Commissione e le piattaforme proseguono regolarmente. È possibile trovare le loro risposte qui di seguito. 

3 APRILE 2020
Covid 19 - Scams - Letter to Platforms (March 2020)
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29 APRILE 2020
Covid 19 - Scams - Letter to Platforms (April 2020)
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Risposte ricevute dalle piattaforme online, comprese le misure adottate

3 APRILE 2020
Summary of the platforms’ measures
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Indagine a tappeto delle piattaforme e degli annunci pubblicitari online

Il 30 aprile 2020 la rete CPC, sotto il coordinamento della Commissione, ha avviato un'ampia indagine a tappeto dei prodotti connessi al coronavirus pubblicizzati su siti web e piattaforme online. Maggiori dettagli sull'indagine a tappeto sono disponibili nel documento di sintesi sotto. I principali risultati mostrano che i commercianti disonesti continuano a ingannare i consumatori con una serie di pratiche illegali, ma che le piattaforme online stanno adottando misure per contrastarli. La Commissione continuerà a informare i consumatori ogniqualvolta sia necessario con consigli aggiornati ai consumatori e ai commercianti.

L'indagine di alto livello sulle piattaforme online è stata replicata dalla rete CPC nel mese di giugno e i risultati più recenti mostrano che, in vari casi, le autorità del CPC hanno nuovamente reperito un numero significativo di offerte e annunci potenzialmente fuorvianti sulle piattaforme in relazione alla COVID-19. Sebbene le segnalazioni dei principali operatori suggeriscano che il numero di tali offerte sia diminuito, le autorità del CPC continuano a intrattenere un dialogo serrato con le piattaforme online e restano in guardia. 

29 APRILE 2020
CPC sweep on COVID-19 related consumer scams and unfair marketing
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Contesto

La direttiva sulle pratiche commerciali sleali vieta le pratiche commerciali che inducono in errore i consumatori circa i benefici o i risultati che si possono aspettare dall'uso di un prodotto; è inoltre vietato dichiarare che un prodotto è in grado di curare una malattia o che è disponibile soltanto per un periodo di tempo limitato se ciò non corrisponde al vero. Se un commerciante sostiene che un suo prodotto è in grado di curare una malattia, deve essere pronto a fornire le prove pertinenti dell'accuratezza delle sue affermazioni. Conformemente all'obbligo di diligenza professionale prescritto dalla direttiva sulle pratiche commerciali sleali e dalla direttiva 2000/31/CE, gli operatori delle piattaforme attivi nell'UE dovrebbero adottare le opportune misure correttive ogniqualvolta vengano a conoscenza di un'attività illecita che ha luogo sui loro siti web. La rete CPC, con il sostegno della Commissione europea, indaga sulle potenziali violazioni di tali norme e adotta le necessarie misure di esecuzione coordinate.