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Bilancio dell'UE: sviluppo regionale e politica di coesione oltre il 2020

  • 29 May 2018
Bilancio dell'UE: sviluppo regionale e politica di coesione oltre il 2020

Per il prossimo bilancio a lungo termine dell'UE (2021-2027) la Commissione propone di rendere moderna la politica di coesione, vale a dire la principale politica di investimenti dell'UE e una delle sue più concrete espressioni di solidarietà. L'economia dell'UE è in ripresa, ma per rimediare agli squilibri che persistono tra gli Stati membri e al loro interno è necessario un ulteriore impegno in termini di investimenti. Gli investimenti a titolo della futura politica

Per il prossimo bilancio a lungo termine dell'UE (2021-2027) la Commissione propone di rendere moderna la politica di coesione, vale a dire la principale politica di investimenti dell'UE e una delle sue più concrete espressioni di solidarietà.

L'economia dell'UE è in ripresa, ma per rimediare agli squilibri che persistono tra gli Stati membri e al loro interno è necessario un ulteriore impegno in termini di investimenti. Gli investimenti a titolo della futura politica di coesione, forte di una dotazione di 373 miliardi di €[1] in impegni per il periodo 2021-2027, possono contribuire a ridurre tali squilibri. Le risorse continueranno ad essere indirizzate verso le regioni che più necessitano di mettersi alla pari con il resto dell'UE e contemporaneamente la politica di coesione sarà ancora l'emblema di un collegamento forte e diretto tra l'UE e le sue regioni e città.

Jyrki Katainen, Vicepresidente responsabile per l'Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha dichiarato: "Nel prossimo decennio la politica di coesione aiuterà tutte le regioni ad ammodernare le loro industrie e ad investire nell'innovazione e nella transizione verso un'economia circolare a basse emissioni di carbonio. La nostra proposta apporterà un ulteriore contributo a un contesto favorevole all'attività imprenditoriale in Europa, ponendo le basi necessarie alla crescita, alla creazione di posti di lavoro e agli investimenti."

Corina Crețu, Commissaria responsabile per la Politica regionale, ha dichiarato: "Proponiamo oggi una politica di coesione a favore di tutte le regioni, che non trascuri nessuno. L'abbiamo resa più flessibile per adattarla alle nuove priorità e per meglio proteggere i nostri cittadini. Abbiamo inoltre semplificato le norme e ciò comporterà benefici per tutti, dalle piccole imprese e dai piccoli imprenditori alle scuole e agli ospedali, che potranno accedere più facilmente ai finanziamenti."

Le principali caratteristiche della proposta avanzata dalla Commissione per una moderna politica di coesione sono indicate di seguito.

1. Una particolare attenzione alle priorità di investimento fondamentali nei settori in cui l'UE può realizzare i massimi risultati La maggior parte degli investimenti a valere sul Fondo europeo di sviluppo regionale e sul Fondo di coesione sarà destinata all'innovazione, al sostegno delle piccole imprese, alle tecnologie digitali e alla modernizzazione industriale. Contribuirà inoltre alla transizione verso un'economia circolare a basse emissioni di carbonio e alla lotta contro i cambiamenti climatici, rispettando gli impegni assunti con l'accordo di Parigi.

2. Una politica di coesione per tutte le regioni e un approccio più mirato allo sviluppo regionale

  • Investire in tutte le regioni - Le regioni ancora in ritardo in termini di crescita o di reddito, principalmente situate nell'Europa meridionale e orientale, continueranno a beneficiare di un considerevole sostegno dell'UE. Gli investimenti a titolo della politica di coesione proseguiranno in tutte le regioni dell'Europa in quanto molte di esse, anche situate negli Stati membri più ricchi, hanno difficoltà a realizzare la transizione industriale, a contrastare la disoccupazione e ad affermarsi in un'economia globalizzata.
  • Un approccio mirato - Nell'ambito della politica di coesione si distinguono tre categorie di regioni: le regioni meno sviluppate, quelle in transizione e quelle più sviluppate. Al fine di ridurre le disparità e di contribuire al recupero delle regioni a basso reddito e a bassa crescita, il PIL pro capite resta il criterio predominante per l'assegnazione dei fondi. Inoltre nuovi criteri mirano a rispecchiare più fedelmente la realtà: disoccupazione giovanile, istruzione, basso livello di istruzione, cambiamenti climatici come pure accoglienza e integrazione dei migranti.
  • Gestione a livello locale - La politica di coesione per il periodo 2021-2027 è il simbolo di un'Europa che conferisce autonomia e responsabilità sostenendo le strategie di sviluppo gestite a livello locale. Le autorità competenti a livello locale, urbano e territoriale saranno maggiormente coinvolte nella gestione dei fondi dell'UE, mentre l'aumento dei tassi di cofinanziamento accrescerà la titolarità dei progetti finanziati con fondi dell'UE nelle regioni e nelle città.

3. Meno regole, più chiare e più concise, e un quadro più flessibile

  • Accesso più semplice ai fondi - La Commissione propone di ridurre la complessità delle norme nel prossimo bilancio a lungo termine dell'UE, diminuendo la burocrazia e alleggerendo i controlli per le imprese e gli imprenditori che beneficiano del sostegno dell'UE.
  • Un corpus unico di norme - Un unico insieme di regole disciplina ora 7 fondi dell'UE, attuati in collaborazione con gli Stati membri ("gestione concorrente"), facilitando così l'attività dei gestori dei programmi finanziati tramite fondi dell'UE. Il corpus unico agevolerà inoltre le sinergie, ad esempio tra i fondi della politica di coesione e i finanziamenti a titolo del Fondo Asilo e migrazione, nello sviluppo di strategie locali per l'integrazione dei migranti. Il quadro consente anche collegamenti più efficienti con altri fondi che rientrano negli strumenti di bilancio dell'UE. Gli Stati membri possono, ad esempio, scegliere di trasferire parte delle risorse della politica di coesione al programma InvestEU.
  • Adeguamento alle esigenze - Il nuovo quadro abbina anche la stabilità necessaria per la pianificazione degli investimenti a lungo termine al giusto livello di flessibilità per far fronte agli imprevisti. Un riesame intermedio determinerà l'eventuale necessità di modificare i programmi per gli ultimi 2 anni del periodo di finanziamento e la possibilità di trasferire risorse limitate nell'ambito dei programmi finanziati grazie ai fondi dell'UE.

4. Un collegamento più saldo con il semestre europeo per migliorare il contesto degli investimenti in Europa La Commissione propone di rafforzare il collegamento tra la politica di coesione e il semestre europeo per creare in Europa un contesto propizio alla crescita e all'attività imprenditoriale, in modo da realizzare appieno il potenziale degli investimenti nazionali e dell'UE. Il maggiore sostegno della politica di coesione alle riforme strutturali garantirà il massimo livello di complementarità e di coordinamento con il nuovo e migliorato programma di sostegno alle riforme.

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